Gesรน oggi riporta la nostra attenzione, ancora una volta, sul cuore dellโuomo, sul cuore della legge, sul cuore della relazione con Dio.
Il problema della via retta da seguire non รจ data da ciรฒ che mangiamo. Noi non siamo resi puri o impuri, santi o disgraziati da quello che mangiamo. Non siamo resi tali neppure da quello che facciamo.
Siamo in relazione vera con Dio e con la vita a partire dal nostro cuore. Al centro di tutto ancora una volta il cuore dellโuomo.
Richiamare la centralitร del cuore dellโuomo รจ richiamare alla necessitร di avere cura del cuore dellโuomo. La cura piรน grande che noi dovremmo avere รจ la cura del nostro cuore. Se non abbiamo questa cura, tutto il resto risulta inutile perchรฉ superficiale. ร solo nel nostro cuore che si gioca la vera battaglia fra il bene e il male. ร solo grazie al nostro cuore che possiamo scegliere e fare ciรฒ che รจ bene, buono e bello.
Se questo รจ vero, come รจ vero, perchรฉ non diamo attenzione e cura al nostro cuore? Perchรฉ non facciamo attenzione ai nostri sentimenti come a quelli del nostro fratello? Perchรฉ non ascoltiamo le risonanze del nostro cuore di fronte alla vita, lui che ci parla dal profondo, e agiamo di conseguenza?
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Siamo presi dallโapparenza, dal rincorrere leggi esterne alla nostra esistenza che al limite riescono a diventare per noi solo un peso. Siamo preoccupati di fare bella figura e del pensiero degli altri su di noi. Siamo convinti che il reale sia ciรฒ che si vede, mentre ogni giorno di piรน la vita ci dice che il reale รจ ben altro. Il reale non รจ il gridato. Il reale non รจ quello che appare in TV e sui giornali. Sappiamo che la legge non scritta ma riconosciuta come legge suprema รจ che se una cosa non viene scritta o detta o gridata o pubblicizzata, non esiste. Beh, se questo fosse vero, sarei contento di non esistere!
Il vero e il bello sfugge alla pubblicitร che deve solo vendere. Il vero e il bello nascono da un cuore buono e non cโรจ modernitร che lo possa distruggere. Il vero e il bello sfugge ai riflettori, perchรฉ i riflettori banalizzano. Il vero e il bello costruiti giorno dopo giorno da un cuore buono amano il pudore, non vogliono essere conosciuti, non si fidano del mercato delle dentiere che sembra essere il piccolo schermo, dove ciรฒ che importa รจ il ridere, non il vivere ed avere un cuore contento. Il vero e il bello amano il piccolo, amano lโinutile: amano!!!
La legge vanifica il vangelo: essa, separando Dio dallโuomo, impedisce di riconoscere che Dio รจ ormai qui tra gli uomini, uno di noi, nellโuomo Gesรน. Questa รจ lโessenza del Vangelo che ci rende liberi dalla legge, perchรฉ figli del Padre e quindi fratelli tra di noi. โDio nessuno lโha mai vistoโ (Gv 1, 18): la fratellanza, cioรจ il fatto dei pani, รจ lโunica reale presenza di Dio in mezzo a noi. La sua non รจ una presenza imprecisa e vaga: รจ presente nel dono del suo Spirito, che ci fa amare gli uni gli altri come lui ci ha amati, spezzandoci come pane in Gesรน.
Il brano di oggi tratta dellโincomprensione dei discepoli posta in relazione al legalismo. La loro incomprensione viene superata solo se si supera la legge. Si tratta di liberare il pane (qui simboleggiato dagli alimenti) dalla legge, cioรจ di porre la centralitร dellโamore fraterno concreto, come pratica dello spezzare il pane, sopra ogni legge ed ogni sistema che codifichi discriminazioni e ingiustizie.
Cosรฌ ritorneremo a guardare allโessenziale della vita e delle relazioni della vita: dovremmo porre attenzione, non a ciรฒ che diciamo o facciamo vedere, ma a ciรฒ che siamo e che scorgiamo nel profondo di noi stessi.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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