p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Giobbe ricorda il dramma del male e del dolore che contesta ogni facile risposta ed ogni teologia che voglia tutto spiegare e far rientrare ogni radicale contraddizione del vivere in un semplice ragionamento consolatorio. Le sue parole pongono una inquietante domanda sulla condizione umana, la pesantezza della sofferenza e la fatica di vivere: โNon ha forse un duro lavoro lโuomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli dโun mercenario?โฆ I miei giorniโฆ sono finiti senza speranzaโ.
Gesรน non ha fuggito il contatto con le esperienze del male e del dolore. Marco nel suo vangelo insiste molto sulla vicinanza di Gesรน a persone segnate da sofferenze di genere diverso: โGuarรฌ molti che erano afflitti da varie malattie e scacciรฒ molti demoniโ.
Nellโarco della giornata di Gesรน presentata nel primo capitolo si possono individuare tre scene: una in casa di Simone e di Andrea, la seconda dopo il tramonto davanti alla porta, la terza al mattino presto in un luogo deserto.
La prima scena presenta la guarigione della suocera di Simone presentata a letto con la febbre. Parlano di lei a Gesรน. Lโincontro con Gesรน avviene nel tessuto quotidiano dei rapporti familiari. Marco offre quasi una veloce pennellata sullโagire di Gesรน: si accosta e la rialza prendendola per mano e la febbre se ne va. La descrizione in poche parole, indice di un ricordo storico. Gesรน non si atteggia a taumaturgo che opera in modo sorprendente. I suoi gesti sono semplici: si fa vicino, prende per mano, porta a rialzare. E dโaltra parte questo gesto diventa un paradigma ed assume una valenza piรน profonda. In esso Marco suggerisce รจ lo svolgersi dellโincontro di ogni discepolo con Gesรน. Ripete lโavverbio โsubitoโ dendo alla narrazione un senso di immediatezza. I verbi utilizzati non sono casuali: Gesรน si accosta e la rialzรฒ. Viene usato il verbo della risurrezione (โrialzarsiโ) e in questo gesto รจ indicato lโevento che si compie nella vita del discepolo che incontra Gesรน. La potenza di vita di Gesรน si comunica nel farsi vicino e nel prendere per mano chi รจ oppresso dal male. La scena si chiude cosรฌ: โla febbre la lasciรฒ ed ella li servivaโ. Servire come continuitร รจ indicazione di un nuovo orientamento della vita. Servire รจ verbo chiave al cuore del cammino di Gesรน: egli ai suoi dirร di essere venuto per servire e dare la sua vita per tutti (cfr. Mc 10,45). Eโ il verbo che denota il cammino di discepoli e discepole che lo servivano (Mc 15,41). La suocera di Pietro diviene un esempio, allโinizio del vangelo di Marco, del cammino di ogni uomo e donna che incontra e segue Gesรน: scopre di essere liberato dal male per mettersi a servire e continuare in questa via.
La seconda scena รจ โdavanti alla portaโ dopo il tramonto del sole: โgli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la cittร era davanti alla portaโ. Gesรน si immerse nel contatto doloroso e confuso con i volti, le invocazioni, le storie di tanti segnati dal male. E โnon permetteva ai demoni di parlareโ, chiede il silenzio sulla sua identitร nel momento in cui piรน forte รจ la ricerca e lโesaltazione di lui da parte di una folla desiderosa di prodigi ed di risposte immediate ai propri bisogni. In tale silenzio sta lโindicazione dello stile di Gesรน e di quanto chiede ai suoi: solamente sotto la croce un pagano, il centurione romano dirร โVeramente questโuomo era figlio di Dioโ (Mc 15,39). Sulla croce Gesรน fa propria la sofferenza e la domanda lacerante di Giobbe e la rende luogo di un amore che solleva e rialza.
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La terza scena รจ posta in un luogo deserto: รจ la preghiera di Gesรน, presentata come momento di rapporto intimo, unico con il Padre, per accogliere la missione da Lui accolta: โper questo sono venutoโ. La sua venuta proviene da un invio e ha radice in una relazione di affidamento. Benchรฉ tutti lo cerchino Gesรน risponde: โAndiamocene altrove per i villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร โ. Il suo venire รจ per un annuncio oltre i confini che anche i suoi discepoli non riescono a comprendere.
