Quando ero piccola ricordo una serie tv molto seguita che si chiamava โCaro Maestroโ in cui tra i vari personaggi spiccava sicuramente il protagonista: un maestro fuori dagli schemi che non solo insegnava le nozioni, ma si interessava alla vita di ogni suo alunno cercando di supportarne la crescita. Era una personaggio affascinante e positivo.
Quando immagino Gesรน in questo Vangelo, lo immagino un po’ come lui: un maestro buono, disponibile, ma, nello stesso tempo, retto e vigile. Tutti erano catturati e stupiti dal suo modo di insegnare, perchรฉ era originale, vicino alla gente, senza perdere di autoritร . Il nostro amato Don Bosco, che oggi ricordiamo in modo particolare, si era nutrito dellโesempio di Gesรน maestro, tanto da incarnarlo perfettamente in ogni attimo della sua vita.
Egli era per i suoi ragazzi un maestro attento, come testimoniamo queste parole di Stefano Castagno, uno dei ragazzi che frequentavano lโoratorio di Valdocco:
ยซDon Bosco era sempre il primo nei giochi, l’anima delle ricreazioni. Non so come facesse, ma si trovava in ogni angolo del cortile, in mezzo a ogni gruppo di giovani. Con la persona e con l’occhio ci seguiva tutti. Noi eravamo scarmigliati, talvolta sudici, importuni, capricciosi. Ed egli provava gusto a stare tra i piรน miseri. Per i piรน piccoli aveva un affetto da mamma. Spesso si bisticciava, ci si pestava. E lui a dividerci. Alzava la mano come per percuoterci, ma non ci picchiava mai, ci tirava via a forza prenยญdendoci per le bracciaยป.
Grazie Signore per il dono di Don Bosco, perchรฉ ci hai fornito un modello sempre attuale e moderno di maestro.
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