p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Dicembre 2020

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Gesรน รจ stato presentato, nel suo entrare nel mondo, ai pastori, una razza scomunicata. Gesรน oggi viene fatto entrare a Gerusalemme: nel tempio della grande cittร .

Che cosa vediamo? Un uomo e una donna che portano un bambino, il loro bambino, uno come tutti. E nel tempio? Nel tempio non accade nulla. Nessuna liturgia viene inceppata: il rito imperturbabile continua senza sussulti: dopo un bambino ne arriva un altro: mais nada. Quellโ€™uomo e quella donna passano, col loro bambino, inosservati.

Gli uomini del tempio hanno occhi vuoti: vedono entrare il Messia, Luce delle nazioni, ma continuano imperterriti i loro riti, come se nulla accadesse. Loro, i capi del tempio e della religione, non attendono un uomo e una donna che portano unโ€™offerta povera, lโ€™offerta dei poveri. Loro, come noi, si aspettano una famiglia come si deve, ricca e blasonata, famosa. Chi raccoglie offerte nel tempio, prende lโ€™offerta, poca cosa, e non vede.

Dio, la Salvezza, loro lo cercano a livelli piรน alti, cercano un Dio che abbia modalitร  piรน appariscenti. รˆ mai possibile pensare di vedere la Salvezza in mano ad una madre, Maria? Un bimbo senza parola, Lui che รจ Parola? In questa realtร  tanto blasonata ciรฒ che vince รจ il tono della parola, lโ€™urlo della parola. Se รจ cosa vuota รจ solo cosa volgare anche se urlata.

Il bambino taceva e forse solo piangeva. E gli occhi? Gli occhi videro la salvezza! Gli occhi di chi? Occhi di altri volti. Ogni presentazione del Signore trova rifugio negli occhi, occhi di credenti non di apparati politici o religiosi. Vediamo il volto di Simeone e quello di Anna, volti veri scavati dalla vecchiaia, ma veri e ancora capaci di attendere. Volti di anziani che non si erano arresi alla monotonia delle cose, alla tentazione di spegnere a sera i sogni accesi il mattino perchรฉ tanto, ci diciamo, non cambia niente.

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Occhi di anziani che โ€œhanno visto la tua salvezzaโ€.ย  Occhi, che grazie ad Anna, non lasciano nulla prima dellโ€™evento! A ottantaquattro anni lei continua ad attendere la venuta del Redentore.

Quanta luce, negli occhi di questi anziani, che non erano parte delle gerarchie del tempio.

Simeone, colui che ci dice che โ€œil Signore ha ascoltatoโ€ e lโ€™anziana Anna, โ€œciรฒ che ci mostra il donoโ€, rappresentano tanta gente dalla fede semplice che vive con fiducia la risposta di Dio.

I due sono conosciuti come il Gruppo dei poveri di Jahvรจ. Sono persone che non hanno nulla, solo la loro fede in Dio. Loro non pensano nรฉ alla loro fortuna nรฉ al loro benessere. Loro aspettano solo da Dio la consolazione, di cui il popolo ha bisogno. Attendono la liberazione che vanno a cercare. Aspettano la Luce che illumina le tenebre in cui vivono i popoli. Le loro attese si compiono in Gesรน.

Questa รจ la semplice fede che aspetta da Dio la salvezza definitiva. Questa รจ la fede della maggioranza. Una fede poco coltivata che si esprime in preghiere goffe e distratte, che si formula in espressioni poco chiare, che si risveglia in momenti difficili di angoscia. Una fede che Dio non ha alcun problema a comprendere e ad accogliere.

Simeone era uomo giusto e timorato di Dio, uomo che aspettava la consolazione. Lui non ha nessuna carica ufficiale, ma รจ fra i giusti della giustizia di Dio. Lui รจ fra i timorati di Dio, gente che non si sente padrona di Dio, non รจ padrona del mistero e dei giudizi di Dio. Davanti a Dio semplicemente si sta togliendosi i calzari coscienti che si calpesta terra santa, lรฌ nel proprio quotidiano.

Giusti e timorati sono coloro che attendono la consolazione del loro popolo, della gente. Hanno occhi per il popolo, per la solidarietร  vivente. A loro non stanno a cuore le sorti personali o gli interessi personali, ma quelli del bene comune.ย  Sono quelli che non si arrendono, non si rassegnano al degrado. Loro aspettano!!! Aspettano il conforto, non semplicemente il loro, ma quello della gente, del popolo. Aspettano la consolazione, non solo la loro, ma quella di tutti. Tutti coloro che sono mossi dallo Spirito. E la domanda a cui siamo invitati รจ semplice e chiara: da che cosa sono mosso io? Da che cosa sono mosso? Che cosa mi muove e mi permette di vedere ancora ciรฒ che sembra essere sempre piรน invisibile? Dallo Spirito di Amore?


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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