don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 27 Dicembre 2020

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Iniziare, ripartire e rinascere

SANTA FAMIGLIA DI GESร™, MARIA E GIUSEPPE (ANNO B)

Lโ€™evangelista Luca pone gli eventi che racconta in un contesto di compimento. La nascita di Gesรน avviene quando furono compiuti i giorni del parto, la circoncisione nellโ€™ottavo giorno dalla sua venuta alla luce e la presentazione al tempio del bimbo, in quanto primogenito, al compimento del quarantesimo giorno. La legge di Mosรจ prescrive un tempo di purificazione prima di compiere il gesto liturgico dellโ€™offerta. Perchรฉ questo tempo di purificazione e quale significato ha lโ€™offerta a Dio del primogenito maschio?ย 

La prima e la seconda lettura, presentandoci la figura di Abramo, Sara e Isacco ci aiutano a comprendere il significato di ciรฒ che prescrive la legge di Mosรจ e quella del Signore. La storia delle origini offre la chiave di lettura per cogliere il significato di quella di Maria, Giuseppe e Gesรน e anche il senso degli eventi che ci vedono protagonisti. Il libro della Genesi nei capitoli 11-25 racconta la storia di una coppia, Abram e Sarai, che intraprende un viaggio da Ur dei Caldei fino alla terra di Canaan in cerca di fortuna al seguito di Terach, padre di Abram. Sono dunque dei migranti. Questa coppia รจ segnata da una grave mancanza, quella dei figli, perchรฉ Sara รจ sterile. Lungo il cammino viene a mancare anche Terach. In questo contesto Dio si rivela per la prima volta ad Abram comandandogli di lasciare la terra e la casa di suo padre per riprendere il cammino guidato dalla sua parola. Dio gli promette di benedirlo e di benedire anche coloro che lo benediranno. Abram e Sarai obbediscono senza fiatare. รˆ questa la fede di cui parla la Scrittura? No di certo! Ma la fede รจ innanzitutto dialogo, ascolto e risposta. Il dialogo con Dio educa al dialogo nella coppia. Nel brano della prima lettura Abramo si lamenta con Dio ed esprime la sua delusione per il fatto che lโ€™impegno che Dio ha preso con Lui non lโ€™ha mantenuto. Ecco un aspetto importante della fede di Abramo: la libertร  di dire allโ€™altro la propria delusione cioรจ che lโ€™altro appare diverso da quello che aveva immaginato. Ma la fede รจ continuare a dialogare e mantenere una relazione in cui le differenze non vengono annullate, ma accettate e integrate nella logica del dono, della benedizione.

La vicenda della coppia da cui verrร  lโ€™intero popolo dโ€™Israele รจ un grande insegnamento che interessa ogni famiglia. รˆ il racconto nel quale ognuno puรฒ leggere la propria storia di figlio, di coniuge e di genitore e nel quale sโ€™inseriscono anche gli eventi che riguardano Maria, Giuseppe e Gesรน. Il cammino di Abramo, Sara e Isacco, come quello di Giuseppe, Maria e Gesรน, come quello ancora di ciascuno di noi รจ un pellegrinaggio nel quale strada facendo si viene educati, si cresce e ci si fortifica sostenuti e guidati dalla grazia di Dio. Quanto piรน cresce e si fortifica il rapporto con Dio, tanto piรน matura la relazione con gli altri e diventa veramente amore.

La purificazione di cui parla la legge di Mosรฉ รจ il tempo nel quale fare tesoro dellโ€™insegnamento che viene dalla storia del popolo a cui apparteniamo. รˆ una storia nella quale Dio educa colui che ama con la sua benedizione affinchรฉ divenga lui stesso mediatore di benedizione per tutti. La benedizione ha la sua unica fonte in Dio e coincide con la vita. Giovanni nel prologo del suo vangelo dice che in Dio cโ€™รจ la Vita e la vita รจ la luce degli uomini. La vita vera non รจ quella biologica la cui dinamica รจ legata a bisogni da soddisfare, ma รจ quella eterna, cioรจ รจ lโ€™amore eterno di Dio che, in quanto tale รจ sempre generativo di altra vita.ย 

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La storia di Abramo e Sara รจ un cammino di purificazione ovvero di liberazione e rigenerazione nel quale da persone desiderose di un figlio diventano genitori generativi di una discendenza infinita. Si diventa genitori non quando nasce un figlio, ma quando lo si riconosce come dono di Dio da accogliere con umiltร  e gratitudine e poi lasciarlo andare facendolo crescere nella sua capacitร  di diventare lui stesso un dono a Dio e ai fratelli.ย 

La purificazione significa liberarsi e liberare, lasciare e lasciar andare. Abramo e Sara attraverso tante esperienze di vita fatte di cadute e riprese, vengono educati da Dio, che sempre li accompagna con la sua presenza, a ยซlasciare il padre e la madreยป (Gn 2) per accogliersi reciprocamente nel rispetto delle proprie diversitร  senza la pretesa di una fusione che crea confusione. Si tratta di staccarsi da una mentalitร  che crea dipendenza e che strumentalizza lโ€™altro in base ai propri bisogni. Abramo e Sara devono rompere quel legame che li lega ai loro genitori e che alimenta la possessivitร  e lโ€™egoismo. La formazione della propria personalitร , ovvero la realizzazione della benedizione di Dio e la nostra vocazione, si sviluppa in un graduale cammino di trasformazione e di rottura con tutto ciรฒ che ci trattiene negli schemi delle attese e dei bisogni propri e altrui. Fin quando Abramo non rompe definitivamente il suo legame col padre, dietro i limiti del quale nasconde la sua irresponsabilitร  e il suo egoismo, non diventa autenticamente padre, anche se ha generato ben due figli, Ismaele dalla schiava Agar e Isacco da sua moglie Sara.ย 

La purificazione prima ancora che essere un itinerario di cambiamento morale รจ un cammino di fede che approda non allโ€™ottenimento del figlio desiderato o dellโ€™erede sperato, ma alla rigenerazione del cuore che trasforma in offerta il dono che ha ricevuto e cosรฌ rigenera sรฉ stesso.

Infondo รจ quello che dice Simeone a Maria riguardo a Gesรน: egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione โ€“ e anche a te una spada trafiggerร  lโ€™anima โ€“, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.ย 

La spada รจ come il coltello che Abramo vibra in alto prima di sferrare il colpo col quale avrebbe sacrificato Isacco, il suo unigenito, quello amato. Come Abramo anche Maria non affonda la lama contro il figlio, ma nel suo cuore rompendo quei legami possessivi che lโ€™avrebbero trattenuto tra i lacci delle proprie umane attese. Ecco che con quel gesto anche il cuore del genitore viene liberato dalle catene dโ€™oro di un affetto possessivo e che non permette lo sviluppo della personalitร  del figlio ovvero la realizzazione della benedizione di Dio.ย 

Come i quaranta giorni di Gesรน nel deserto, condotto dallo Spirito ed essere tentato dal diavolo, sono la cifra simbolica di tutto il tempo della vita terra di Gesรน durante il quale, come dice la lettera agli Ebrei, ยซha imparato lโ€™obbedienza dalle cose che patรฌยป, cosรฌ quaranta sono i giorni che seguono la nascita ma anche la risurrezione del Signore prima della sua ascensione al Cielo.ย 

La profezia di Simeone e Anna รจ parallela allโ€™insegnamento di Gesรน dopo la Pasqua (Lc 24). Entrambi permettono di entrare nel significato dellโ€™evento della nascita e della Pasqua, ovvero della rinascita di Gesรน e della nostra risurrezione. Come ai discepoli di Emmaus, cosรฌ agli apostoli riuniti nel cenacolo, Gesรน spiega la necessitร  della sua sofferenza e della sua morte per risorgere e farci rinascere con Lui dallo Spirito Santo, secondo le parole dei profeti, come quelle pronunciare da Simeone e Anna nel tempio. Essi avevano parlato di salvezza e di redenzione. Cosa sono se non il compimento della promessa di Dio di donarci lo Spirito Santo per essere testimoni di Gesรน e, dunque, portatori della vita eterna, della Caritร , a tutti.ย 

Il progetto di Dio preannunciato ad Abramo si รจ realizzato in Gesรน, il Benedetto e il Mediatore per tutti i popoli della stessa benedizione. Elisabetta riconosce nel bimbo, che รจ ancora nellโ€™utero di Maria, il Benedetto, la folla che lo accoglie a Gerusalemme acclama ยซBenedetto colui che viene nel nome del Signoreยป e il Risorto ascende al cielo benedicendo.ย 

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria, Gesรน รจ il figlio che Dio dona attraverso Maria a tutti gli uomini; alla sua nascita Dio rivela che quel figlio รจ una benedizione per tutti. Maria e Giuseppe, benedetti da Dio con il dono del bambino, accompagnano il loro figlio nel cammino di fortificazione e di crescita che lo porteranno a fare la scelta di rinunciare a tutto, di lasciare ogni bene fino alla morte, spogliazione completa di ogni cosa, per lasciarsi rigenerare dal Padre per la salvezza di tutti gli uomini.ย 

Maria, immagine di ogni credente, riceve in sรฉ la vita, non per trattenerla per sรฉ, ma perchรฉ si lasci trasformare nel suo cuore al fine di partecipare con suo figlio Gesรน alla sua morte e alla sua risurrezione, morire con lui e con lui rinascere.ย 

Lโ€™amore benedetto รจ quello che รจ generato dalla morte al proprio istinto egoistico che confonde lโ€™unione con la fusione, lโ€™affetto con il possesso. Partire รจ morire se esso significa rinunciare alla logica della cupidigia che alimenta atteggiamenti di possesso, dominio e controllo. Questa รจ la condizione necessaria per realizzare la benedizione di Dio ed essere generativi, capaci cioรจ di lasciar andare e credere che ciรฒ che fa crescere umanamente รจ la grazia di Dio che passa attraverso il proprio amore umile, grato e gratuito.

Auguro a tutti una santa domenica e vi benedico di cuore!

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