Dio โin presenzaโ
Una insegnate di lingue alle scuole superiori mi ha detto in questi giorni che i suoi studenti facendole gli auguri le hanno mandato questo messaggio in inglese: โMerry offline Christmasโโฆ
Magari chi รจ dentro il mondo della scuola puรฒ cogliere subito il messaggio, ma anche io ho dovuto farmelo spiegare e mi รจ subito piaciuto. Cosa centra quella parola โofflineโ dentro il โbuon Nataleโ?
Sappiamo che questa pandemia che dura da quasi un anno ha completamente stravolto la vita del mondo incidendo soprattutto sulla modalitร di stare e relazionarsi tra persone. La scuola รจ diventata tutta โonlineโ nel primo periodo e lo รจ tuttora per le scuole superiori. Non ci si trova piรน โin presenzaโ a scuola, ma si seguono le lezioni โonlineโ da casa. Bisogna ringraziare la tecnologia che ci permette questo e cerca di aggirare lโimpossibilitร di assembrarsi sia dentro che fuori le scuole. Ma non solo per le difficoltร tecniche di farlo ma anche per il fatto che non siamo abituati a questa modalitร , fare scuola โonlineโ alla fin fine รจ diventato un peso e una sofferenza. Cโรจ bisogno di incontrarsi fisicamente, perchรฉ lโistruzione รจ ben piรน di una trasmissione di dati e di concetti, ma รจ anche una esperienza fisica di incontro e condivisione. Cโรจ bisogno di tornare โofflineโ, cioรจ spegnere il pc e vedersi, toccarsi, parlarsi dal vivo.
Questo mi ha aiutato a capire meglio questo racconto della nascita di Gesรน che troviamo nel Vangelo di Luca.
Lโevangelista gioca molto sui contrasti per mettere meglio in luce il significato e la portata della nascita del Salvatore a Betlemme. Inizia con evocare addirittura il piรน grande del mondo di allora, lโimperatore Cesare Augusto, potere umano e divino in una sola persona, che perรฒ rimane lontana, filtrata da tanti sottoposti che controllano attraverso leggi e censimenti. Cesare Augusto rimane โa distanzaโ e mediato dalle sue immagini di marmo, sulle monete e nella persona dei suoi funzionari e soldati.
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E Dio, che secondo logica dovrebbe essere ancora piรน distante e irraggiungibile di Cesare invece sceglie di essere โin presenzaโ a Betlemme nascendo nel mondo degli uomini e in mezzo a loro, a cominciare proprio dai piรน lontani. La distanza incolmabile tra Cesare e i poveri pastori di quella lontana provincia dellโimpero, รจ eliminata da Dio stesso che si fa piccolo e raggiungibile nel piccolo essere umano che รจ Gesรน.
โOggi รจ nato per voi il Salvatoreโฆโ รจ il messaggio che ricevono i pastori. Quel โoggiโ per noi cristiani non รจ mai โieriโ o โchissร quandoโ. Oggi รจ oggi, adesso anche per noi, per me. Dio รจ โin presenzaโ anche per me nellโumanitร di un bambino, di ogni bambino, di ogni essere umano, in ogni gesto umano quando รจ buono.
Oggi รจ adesso, superando ogni restrizione non solo sanitaria ma soprattutto ogni restrizione creata dalle nostre durezze umane, dal rifiuto di vivere la pace e la fratellanza che fa scendere la notte sul mondo. In queste tante notti e oscuritร dentro la nostra storia e dentro il cuore, Dio รจ โin presenzaโ e diventa Salvatore in Gesรน.
Il nostro Natale, anche questo Natale in pandemia, diventa un โBuon Nataleโ perchรฉ ci dice che โoggiโ Gesรน รจ presente davvero dentro la nostra umanitร . Dio non รจ piรน โonlineโ, cioรจ mediato da qualcun altro e โa distanzaโ, ma รจ โofflineโ cioรจ โin presenzaโ.
In questi giorni ho sentito spesso dite che non cโรจ la โmagia del Nataleโ a causa di tutte le restrizioni. Forse รจ vero e sicuramente non aiuta la serenitร umana tipica di questo periodo. Ma per noi cristiani il Natale non รจ una magia che stupisce e dura un istante, ma รจ una realtร che รจ iniziata allora e rimane ancora attuale, oggi, perfettamente funzionante: Dio รจ con noi, dentro le nostre vite, dentro la nostra umanitร buona, dentro questa storia che sembra buia come la notte ma racchiude splendente la presenza di Gesรน Salvatore.
โCโera un bellโalbero alto, illuminato,ย vestito di ogni genere di decorazione tonda, filante, con tante stelle e sotto tanti pacchi coloratiโฆ
Ma non eri in quellโalberoโฆ o forse eri solo un ricordo.
Cโera una piazza con una lunga fila di piccoli chioschi con doni, candele, giochi, bevande calde, dolci e gente che rideva e brindavaโฆ
Ma non eri in quella piazzaโฆ o forse solo unโeco lontana
Cโera in una casa una lunga tavolata imbandita di ogni genere di cibi, bevande e dolci, con piatti e bicchieri preziosi, e attorno musica e cantiโฆ
Ma non eri in quella tavolataโฆ se non forse in disparte
Vidi anche una chiesa tutta solennemente preparata dove si svolgeva una bella liturgia fatta di canti, preghiere, e alla fine auguri e abbracciโฆ
Ma non eri in quella chiesaโฆ o forse troppo nascosto
โฆ poi dentro una stanza dโospedale illuminata da un freddo neon, piena di monitor, tubi e macchinari rumorosi, una mano con un guanto di lattice ha stretto per un attimo quella debole di un anziano che disteso su un letto faticava a respirare, senza poter dire nulla con la maschera che gli nascondeva il volto..
E tu eri lรฌ, tutto luminoso e chiaro in quel gesto umano e divinoโฆโ
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)
