p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 19 Dicembre 2020

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Siamo al termine del tempo della promessa; sta finendo il tempo dei profeti e delle profezie; da lungo tempo in Israele non sorge piรน un profeta degno di questo nome; ci imbattiamo in Zaccaria ed Elisabetta che osservano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore; due personaggi senza figli e avanti negli anni. Due persone che vivono una vita di fedeltร  al Signore, ormai senza speranza e creativitร : infatti sono vecchi e avanti negli anni.

Viviamo nel tempo in cui ci si rende conto che lโ€™essere giusti secondo la legge, senza la grazia di Dio, non dร  frutti (non avevano figli) perchรฉ รจ solo unโ€™usanza (secondo lโ€™usanza del servizio sacerdotale). Non tutti perรฒ possono entrare in rapporto con Dio: solo la sorte puรฒ stabilire chi puรฒ entrare in rapporto con Dio (gli toccรฒ in sorte di entrare nel tempio): ma questo modo di intendere รจ un modo di intendere pagano. Tutto perรฒ cambia quando รจ il Signore a farsi vedere (allora gli apparve un angelo del Signore).

Il rapporto, che era un rito, diventa una grazia, diventa una vicinanza, una vicinanza che provoca turbamento e timore, ma comunque una usanza.

Ebbene in questo tempo dellโ€™impossibile, dove il tempo ormai non faceva che far cadere ogni speranza, dove i giorni se ne volavano via senza alcuna novitร , in questo tempo dellโ€™impossibile Dio compie la sua promessa. Dio si fa presente e rende possibile ciรฒ che per lโ€™uomo รจ impossibile. Era il sesto mese che tutti dicevano sterile a Elisabetta perchรฉ erano cessate le cose che vengono alle donne, a questo punto Dio, speranza contro ogni speranza, interviene. Perchรฉ ciรฒ che รจ impossibile allโ€™uomo, non lo รจ per Dio.

Dio fa questo non per giocare a nascondino, ma perchรฉ appaia con chiarezza da dove viene la grazia: cโ€™รจ chi fa conto del cavallo e dellโ€™agile corsa dellโ€™uomo, io confido nel Signore. Gedeone, il giudice, che un poโ€™ alla volta, attraverso varie prove, manda a casa i troppi del popolo di Israele che vogliono combattere contro i Madianiti, perchรฉ non dica Israele โ€œLa mia mano mi ha salvatoโ€ (Gdc 7, 2ss), rimane con trecento uomini e con questi trecento uomini sconfigge il nemico. Un nemico che Israele, fino a poco prima, non aveva il coraggio di affrontare. Ora che il Signore dellโ€™impossibile รจ apparso a Gedeone, sconfiggono il nemico con pochi (Gdc 6-8).

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Una delle caratteristiche di questa entrata di Dio nella storia dellโ€™impossibile, reso possibile, รจ la gioia e lโ€™esultanza. Una gioia ed esultanza che รจ dellโ€™interessato, innanzitutto, ma una gioia e una esultanza che diventa di โ€œmoltiโ€. Perchรฉ la gioia per lโ€™intervento di Dio รจ sempre una gioia comunitaria che crea condivisione e comunione. รˆ una gioia che porta a credere, mentre lโ€™ariditร  di una fedeltร  sterile alla legge porta alla incredulitร  e al mutismo (โ€œSarai muto perchรฉ non hai credutoโ€). รˆ una gioia che scioglie la lingua e fa innalzare a Dio il canto del Bendictus (Lc 1, 67-79). Una gioia che riempie di Spirito Santo coloro che accolgono la presenza di Dio.

Quanto il Signore promette a Zaccaria era secondo la sua preghiera, era quanto lui chiedeva a Dio nel suo pregare. Eppure Zaccaria rimane incredulo di fronte alla realizzazione di una preghiera a cui lui stesso non credeva piรน.

La preghiera รจ un fatto di amore e un fatto storico. Nel rapporto di amore con Dio la preghiera diventa storia, vale a dire salvezza e speranza di salvezza. La salvezza non รจ qualcosa che non riguarda lโ€™umano, che riguarda solo lโ€™al di lร . La salvezza รจ realizzazione piena di unโ€™umanitร  che รจ sempre piรน limitata nel cuore e nella capacitร  di compassione, nel desiderio di prendersi cura. La passione e la compassione รจ via della testimonianza che diventa vita, vale a dire cultura e storia donata e comunicata. Salvezza รจ realtร  che unifica le nostre giornate atomizzate: ci riporta allโ€™Uno che รจ speranza facendoci credere oltre ogni speranza. La salvezza รจ salvezza dalla schiavitรน del fare per riportarsi alla bellezza e allโ€™essenzialitร  dellโ€™essere. รˆ riscoprire chi sono, giorno dopo giorno, negli anfratti delle mie povertร  e delle mie debolezze, nelle feritoie del mio esistere.

Salvezza รจ realtร  globale che coinvolge tutto il creato e tutta lโ€™umanitร . Salvezza non รจ cosa personale ma รจ cosa comunitaria. Mai come oggi possiamo comprendere questo mistero, noi che viviamo in una realtร  dove lโ€™interdipendenza รจ cosa mondiale e dove la salvezza, anche dal virus, non รจ possibile se non per tutti. Un esempio su tutti lโ€™ecologia: se non la si rispetta da una parte, le conseguenze negative ricadono in ogni luogo e in ogni tempo. Lโ€™invito รจ uno: crediamo alla nostra preghiera che travalica le nostre sterilitร  e ci porta a credere con speranza ad una salvezza donata e rinnovata nel natale di ogni giorno.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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