Commento al Vangelo di domenica 20 Dicembre 2020 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Davide รจ il re grande e ideale dโ€™Israele: รจ lโ€™amato, scelto quandโ€™era piccolo e debole per sconfiggere la presunzione dei Filistei. Sua opera fu lโ€™unificazione delle tribรน dโ€™Israele attorno alla cittร  di Gerusalemme. Davide รจ anche il peccatore: insegue le illusioni di un potere senza limiti quando strappa Betsabea a suo marito e quando organizza il grande censimento per affermare la grandezza dโ€™Israele. E riconosce il suo peccato.

Davide cammina sul sottile crinale tra lโ€™affidamento a Dio nella consapevolezza di essere stato amato e la pretesa di considerarsi autosufficiente, di costruirsi una grandezza umana indipendente dal legame con Dio da cui la sua vita dipende. Sta qui la radice contraddittoria del desiderio di Davide di costruire a Dio una casa: vuole porre un segno visibile della presenza di Dio al cuore del suo popolo, ma dโ€™altra parte nutre anche il desiderio di manifestare cosรฌ la grandezza di un regno che perde di vista il rimanere in cammino sotto la parola di Dio come nellโ€™esodo.

Il profeta Natan, che richiama al disegno di Dio, pone in crisi questo disegno. Natan ricorda a Davide che Dio lo ha preso quando era debole e dimenticato. Il Signore non ha bisogno di segni di grandezza ma sarร  lui stesso a costruire una casa a Davide. Davide รจ riportato al dono che sta alla radice della sua esperienza. Sarร  ancora lโ€™iniziativa di Dio a precederlo, sovvertendo e spiazzando i suoi progetti. Non un tempio di pietre sarร  il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo ma una presenza vivente, un volto. sarร  questa la casa che Dio costruisce per Davide capovolgendo il suo progetto di costruire una casa a Dio. Il Dio dโ€™Israele si rende vicino non in luoghi e costruzioni, ma nel volto di qualcuno, allโ€™interno della storia.

Luca nel suo vangelo ha presente la vicenda di Davide e presenta Maria come la โ€˜nuova Gerusalemme, Sionโ€™. Come sullโ€™arca stava la nube, ombra di Dio (cfr. Sal 91,1-2) e segno della sua presenza, cosรฌ in Maria sta lโ€™ombra dellโ€™altissimo: โ€˜Lo Spirito Santo scenderร  su di te, su te stenderร  la sua ombra la potenza dellโ€™altissimoโ€. Maria รจ presentata come casa vivente, in cui si rende vicina la presenza di Gesรน che รจ salvatore. Nella sua vita si puรฒ trovare il segno di un volto di Dio che non chiede per sรฉ templi e costruzioni ma si rende vicino nellโ€™umanitร .

โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€. In queste parole รจ racchiuso il significato del Natale. Il Dio dโ€™Israele, di Maria, di Gesรน non abbandona la storia umana ma la prende con sรจ. Natale รจ invito ad aprirsi alla promessa di Dio che rende nuove tutte le cose e si umanizza nel volto di Gesรน. Nel seguire lui possiamo scorgere le possibilitร  inedite di vivere accogliendo la presenza di Dio umanissimo che abita i volti.

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