Commento al Vangelo di domenica 13 Dicembre 2020 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Un profeta del tempo dellโ€™esilio scrive al popolo dโ€™Israele rivolgendosi ai rimpatriati da Babilonia che avevano ripreso la costruzione del tempio di Gerusalemme. I deportati avevano fatto lโ€™esperienza delle privazioni e dellโ€™oppressione, ma dopo il ritorno tuttavia scoprono la fatica della libertร : ben altre costrizioni e schiavitรน si presentano ed essi si confrontano con il cammino della fedeltร  a Dio sempre da rinnovare. Il profeta porta un annuncio di liberazione a persone con il cuore spezzato, parla di rinnovamento, di germogli nuovi da coltivare, di restauri di antiche rovine e annuncia un tempo nuovo, anno di grazia, tempo della remissione dei debiti: tempo della gioia perchรฉ tempo di nuova condivisione.

Il capitolo 1 del IV vangelo riporta allโ€™attesa di un messia. Al tempo di Gesรน molte erano le interpretaazioni di questa attesa, con contenuti e modalitร  diverse. Al Battista chiedono: โ€˜Sei tu il messia oppure Elia o uno dei profeti?โ€™.

Lโ€™attesa di un giorno del Signore e del suo intervento con le caratteristiche di un giudizio nella gloria si componeva con lโ€™attesa di un profeta piรน grande di Mosรจ (Dt 18,18). Giovanni Battista invitava con forza a prepararsi alla venuta del messia e si presenta come voce che grida: โ€˜Preparate nel deserto una via per il Signoreโ€™ โ€œ(Is 40,3-5). Nel quarto vangelo egli assume il profilo del testimone di Gesรน che richiama a lui: โ€˜Ebbene io lโ€™ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesรน รจ il Figlio di Dioโ€™. (Gv 1,32-34)

Giovanni non attira a sรจ ma intende tutta la sua vita orientata a preparare la via allโ€™incontro con Cristo: รจ lโ€™amico dello sposo che prepara lโ€™incontro. La venuta di Gesรน come Messia รจ incontro di comunione tra il Dio dellโ€™amore e lโ€™umanitร  chiamata a partecipare della sua vita (cfr. 1Gv 1,2-3).

Nella lettera ai Tessalonicesi โ€“ scritto da Paolo del 50-51 โ€“ Paolo si rivolge ad una comunitร  segnata dalla persecuzione e dalla difficoltร  ricordando di essere sempre lieti e richiama al fondamento della gioia: โ€˜Colui che vi chiama รจ fedele e farร  tutto questoโ€™. Tutto deve esser vissuto per la venuta del Signore nostro Gesรน Cristo. Lโ€™invito alla gioia รจ motivato dalla fiducia nella venuta di Gesรน Signore. La fede dei Tessalonicesi รจ ancora malferma, in crescita. Essi vivono difficoltร  tuttavia il loro cammino si nutre dellโ€™attesa di Gesรน Cristo che verrร . Paolo ricorda loro che la parola di Dio non รจ semplice parola umana, ma parola efficace che opera nei credenti: รจ โ€˜parola di Dioโ€ฆ veramente tale e agisce in voi che credete!โ€ (1Tess 2,13). Proprio nellโ€™esperienza della prova egli invita a rimanere nella gioia, fondati sulla sua Parola. Sta qui il senso profondo del celebrare questa domenica dโ€™avvento che inizia con lโ€™invito โ€˜Rallegratevi nel Signoreโ€™.

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