p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Un profeta del tempo dellโesilio scrive al popolo dโIsraele rivolgendosi ai rimpatriati da Babilonia che avevano ripreso la costruzione del tempio di Gerusalemme. I deportati avevano fatto lโesperienza delle privazioni e dellโoppressione, ma dopo il ritorno tuttavia scoprono la fatica della libertร : ben altre costrizioni e schiavitรน si presentano ed essi si confrontano con il cammino della fedeltร a Dio sempre da rinnovare. Il profeta porta un annuncio di liberazione a persone con il cuore spezzato, parla di rinnovamento, di germogli nuovi da coltivare, di restauri di antiche rovine e annuncia un tempo nuovo, anno di grazia, tempo della remissione dei debiti: tempo della gioia perchรฉ tempo di nuova condivisione.
Il capitolo 1 del IV vangelo riporta allโattesa di un messia. Al tempo di Gesรน molte erano le interpretaazioni di questa attesa, con contenuti e modalitร diverse. Al Battista chiedono: โSei tu il messia oppure Elia o uno dei profeti?โ.
Lโattesa di un giorno del Signore e del suo intervento con le caratteristiche di un giudizio nella gloria si componeva con lโattesa di un profeta piรน grande di Mosรจ (Dt 18,18). Giovanni Battista invitava con forza a prepararsi alla venuta del messia e si presenta come voce che grida: โPreparate nel deserto una via per il Signoreโ โ(Is 40,3-5). Nel quarto vangelo egli assume il profilo del testimone di Gesรน che richiama a lui: โEbbene io lโho visto accadere, e posso testimoniare che Gesรน รจ il Figlio di Dioโ. (Gv 1,32-34)
Giovanni non attira a sรจ ma intende tutta la sua vita orientata a preparare la via allโincontro con Cristo: รจ lโamico dello sposo che prepara lโincontro. La venuta di Gesรน come Messia รจ incontro di comunione tra il Dio dellโamore e lโumanitร chiamata a partecipare della sua vita (cfr. 1Gv 1,2-3).
Nella lettera ai Tessalonicesi โ scritto da Paolo del 50-51 โ Paolo si rivolge ad una comunitร segnata dalla persecuzione e dalla difficoltร ricordando di essere sempre lieti e richiama al fondamento della gioia: โColui che vi chiama รจ fedele e farร tutto questoโ. Tutto deve esser vissuto per la venuta del Signore nostro Gesรน Cristo. Lโinvito alla gioia รจ motivato dalla fiducia nella venuta di Gesรน Signore. La fede dei Tessalonicesi รจ ancora malferma, in crescita. Essi vivono difficoltร tuttavia il loro cammino si nutre dellโattesa di Gesรน Cristo che verrร . Paolo ricorda loro che la parola di Dio non รจ semplice parola umana, ma parola efficace che opera nei credenti: รจ โparola di Dioโฆ veramente tale e agisce in voi che credete!โ (1Tess 2,13). Proprio nellโesperienza della prova egli invita a rimanere nella gioia, fondati sulla sua Parola. Sta qui il senso profondo del celebrare questa domenica dโavvento che inizia con lโinvito โRallegratevi nel Signoreโ.
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