p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 6 Dicembre 2020

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La paura di ricominciare

In questi mesi, a causa della pandemia, stiamo vivendo una situazione di sospensione. Molte attivitร  sono bloccate, non soltanto quelle economiche, ma anche tutte quelle esperienze di relazione, di incontro, di formazione personale. Chi รจ rimasto sempre fermo, chi giร  viveva come recluso, chi sentiva come un peso le relazioni sociali, si sente garantito e giustificato, guadagnandosi persino la patente di persona responsabile e prudente. Sono quelle persone che continuano a stare ferme, avendo ormai rinunciato a crescere e a camminare nella loro vita.

Al contrario perรฒ tante altre persone non vedono lโ€™ora di incontrare gli altri, non per un banale bisogno di divertimento, ma perchรฉ la relazione e lโ€™incontro personale aiutano a crescere: viaggiare, litigare, abbracciarsi sono dimensioni antiche e costitutive dellโ€™essere umano. Talvolta, allora, capita di pensare a quando sarร  possibile ricominciare e forse siamo presi da una certa paura: cosa troveremo? Saremo capaci di riprendere il filo? Sarร  un vita diversa quella che ci aspetta?

Un nuovo inizio

Ancora una volta le letture della liturgia domenicale gettano luce proprio su queste nostre domande. Parlano infatti di un inizio, della possibilitร  di ricominciare in ogni momento della vita, sono un incoraggiamento a non spaventarsi per quello che possiamo trovare quando torneremo nella nostra terra.

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รˆ infatti anche lโ€™esperienza del popolo a cui Isaia si rivolge con parole di consolazione: parole che hanno lo scopo di incoraggiare coloro che dopo molti anni stanno tornando dallโ€™esilio in Babilonia e hanno giustamente paura di quello che possono trovare nella terra che hanno lasciato molti anni prima. Si ritroveranno davanti alle macerie e alla devastazione. Il rischio dello scoraggiamento รจ in agguato.

Prepararsi

Sedersi sui resti di quella che era la propria vita e iniziare a piangere รจ comprensibile. Eppure le parole di Isaia sono vere perchรฉ non solo incoraggiano a pensare che in qualunque momento della vita si puรฒ ricominciare, ma invitano anche a ricordare che Dio non abbandona il suo popolo: se prepariamo la strada, Dio ci raggiunge, ma se innalziamo barriere fatte di sfiducia, ironia, pregiudizio e autosufficienza saremo noi stessi a tenerlo fuori dalla nostra vita.

Il profeta Isaia ci invita a impiegare questo tempo di attesa per prepararci: occorre spianare quella steppa che ci impedisce di guardare lontano, occorre innalzare quelle valli di delusione e scoraggiamento nelle quali siamo precipitati, occorre abbassare le montagne dellโ€™orgoglio che non ci fanno vedere gli altri e i loro bisogni, occorre sistemare il terreno accidentato delle nostre relazioni per poter raggiungere gli altri senza farci male, occorre evitare il terreno scivoloso dei nostri pensieri e delle nostre parole che ci fanno perdere la pace. รˆ proprio cosรฌ che ci stiamo preparando? Su cosa stiamo concentrando la nostra attenzione e le nostre energie? Non occorre forse prepararsi per vivere un nuovo inizio?

Un nuovo inizio

Ogni cristiano, ogni discepolo, prendendo in mano il Vangelo di Marco si trova subito davanti a questa parola: inizio. Quella parola, ancora una volta, ci incoraggia a credere che qualunque sia il momento della vita in cui essa ci incontra, un nuovo inizio รจ sempre possibile, anche mentre siamo ancora dentro una pandemia. Convincersi che non ci sia futuro, non รจ lโ€™atteggiamento del cristiano.

Quella parola โ€˜inizioโ€™ suona in greco anche come motivo, principio, ragione che sta alla base di un movimento. รˆ un termine ben noto alla filosofia antica.

Nel Vangelo lโ€™inizio รจ la buona notizia, il vangelo di Gesรน Cristo. รˆ lui, la sua presenza, il motivo per cui possiamo sempre ricominciare. Quellโ€™espressione buona notizia, in greco appunto โ€˜vangeloโ€™, era anchโ€™essa ben nota nel linguaggio classico, perchรฉ indicava la vittoria del Re. Era il messaggio portato dagli araldi nei vari punti del Regno per annunciare la vittoria del Re sul nemico. Marco usa questo termine probabilmente per rinnovarne il significato: questa volta il Re vittorioso รจ Gesรน Cristo e il nemico sconfitto รจ la morte!

Lasciare il passato

Ogni inizio richiede il coraggio di separarsi dal passato. Lโ€™inizio รจ un invito a guardare avanti. Sappiamo bene che quando siamo bloccati, facciamo fatica a liberarci dal peso della delusione. Forse anche per questo, nel Vangelo di Marco, lโ€™inizio รจ segnato anche da un gesto profondamente significativo: lโ€™inizio รจ segnato infatti dal battesimo, cioรจ da unโ€™immersione nella morte, per lasciare lโ€™uomo vecchio e prendere su di sรฉ lโ€™abito dellโ€™uomo nuovo.

A ben guardare รจ la dinamica di ogni cammino che ricomincia: cโ€™รจ un passato da consegnare e un futuro da percorrere. Certo, il futuro รจ pieno di incertezza e di rischio, per questo a volte preferiamo la sofferenza presente e sicura piuttosto che intraprendere un cammino dallโ€™esito sconosciuto. Per questo la parola di Dio ci incoraggia, perchรฉ probabilmente da soli non saremmo mai in grado di buttarci in questa vita che ci aspetta.

Leggersi dentro

  • Che cosa puรฒ aiutarti ad accogliere meglio il Signore nel tuo cuore?
  • Quali sono le paure che ti bloccano e ti impediscono di pensare a un nuovo inizio nella tua vita?

P. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu)Fonte


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