Paolo de Martino – Commento al Vangelo di domenica 6 Dicembre 2020

- Pubblicitร  -

AUTORE: Paolo di Martino FONTE: Sito web SITO WEB CANALE YOUTUBE PAGINA FACEBOOK


In questo cammino verso il Natale i vangeli ci presentano due figure: una piรน maschile, Giovanni Battista, lโ€™altra piรน femminile, Maria. Oggi il vangelo di Marco si concentra su Giovanni Battista.
Vi devo confessare che ogni anno questโ€™uomo mi affascina sempre di piรน!
Mi piace perchรฉ รจ asciutto, diretto, cristallino e soprattutto non si lascia sedurre dalla tentazione di farsi passare per il Messia.
Mi piace perchรฉ ci smaschera e ci obbliga a dirci la veritร . Veritร  non solo sulle cose, ma prima di tutto veritร  su noi stessi, sulla nostra vita, sulla nostra fede.

A volte ho lโ€™impressione che ci accontentiamo di rattoppare le cose che non vanno, senza avere il coraggio della novitร .
Allโ€™inizio del suo Vangelo, Marco ci presenta Giovanni il Battista intento a proclamare la conversione attraverso il battesimo.
In questa sua missione, il Battista viene presentato in un modo un poโ€™ strano: veste di peli di cammello, con una cintura ai fianchi, mangia cavallette e miele selvatico. Cosa si nasconde sotto questa precisa indicazione?
Anzitutto veste di peli di cammello. Il cammello, si pensava, essere lโ€™unico animale in grado di attraversare il deserto senza disorientarsi e morire.

Cristo รจ colui che ha attraversato la morte, lโ€™ha superata vivendo per sempre.
Marco non fa altro che invitare ciascuno di noi a rivestirsi di Cristo, del suo vivere, del suo modo di pensare e di agire. Di rivestirci del Vangelo insomma, dellโ€™amore di Dio per me, della logica del bene, unico modo di attraversare il quotidiano segnato dalla morte, e la morte ultima, vivendo per sempre.

Giovanni, ci informa ancora Marco, porta ai fianchi una cintura di pelle; nellโ€™esodo il popolo ebraico era chiamato a cingersi lโ€™abito con una cintura, per poter camminare liberamente, per non inciampare, per compiere piรน speditamente il cammino verso la Terra Promessa.
Siamo uomini fatti per andare avanti, per entrare in una pienezza che ci sta sempre dinanzi. Occorre non inciampare in distrazioni inutili che rallentano o addirittura conducono da altre parti.
Questโ€™uomo si nutre di cavallette ; unโ€™antica leggenda semitica racconta che nel deserto viveva un tipo di cavalletta in grado di mangiare un serpente, simbolo di sempre del male.

- Pubblicitร  -

Si nutre di miele selvatico. Il miele in tutta la Bibbia รจ simbolo della Parola di Dio.
Fuori di metafora: se nel deserto della nostra esistenza, dove tutto ha il sapore di sconfitta, cominciamo a nutrirci della Parola di Dio, ossia fare esperienza dellโ€™Amore, allora impareremo a distruggere quel serpente che ha voluto da sempre inocularci la tremenda idea menzognera su Dio come padre-padrone, vendicativo e giudice tremendo e cosรฌ incamminarci verso il suo abbraccio di misericordia, il luogo pensato per noi da sempre, la nostra vera Terra Promessa.

Leggendo questo brano mi รจ venuto spontaneo paragonare lโ€™attesa di Giovanni alla nostra. Ma noi che aspettiamo? Soprattutto โ€œchiโ€ aspettiamo? Quali sono i desideri che riempiono la mia vita, che gli danno forza, direzione e passione? Cosa mi manca? E soprattutto โ€œchiโ€ mi manca? Certo, รจ facile scappare da queste domande, rintanarsi nelle proprie narcotizzate certezze e via cosรฌ, a testa bassaโ€ฆ
Abbiamo bisogno della parola forte del Battista che ci scuote e ci risveglia.
Abbiamo bisogno di confrontarci con la sua attesa, vera, reale, profonda.

Ne abbiamo bisogno perchรฉ rischiamo di assopirci fra gli sdolcinati e disgustosi travestimenti del finto-natale dei buoni sentimenti (e delle buone vendite!).
La voce graffiante del Battista ci ricorda che il Natale verso cui siamo incamminati non รจ la festa della bontร  (o peggio ancora del buonismoโ€ฆ).
Il centro incandescente da riscoprire in questi giorni รจ la veritร  della nostra vita, lโ€™autenticitร  della nostra attesa e la qualitร  della nostra fede.

Infine la parentesi finale: Viene dopo di me uno piรน forte di me. Giovanni non dice: verrร , un giorno. Ma semplice, diretto, sicuro dice: viene. Giorno per giorno, continuamente, adesso Dio viene. Anche se non lo vedi, anche se non ti accorgi di lui, viene, in cammino su tutte le strade.
Si fa vicino nel tempo e nello spazio. Il mondo รจ pieno di tracce di Dio.
Giovanni vede il cammino di Dio nella polvere delle nostre strade.

E ci aiuta, ci scuote, ci apre gli occhi, insinua in noi il sospetto che qualcosa di determinante stia accadendo, qualcosa di vitale, e rischiamo di non vederlo: Dio che si fa vicino, che รจ qui, dentro le cose di tutti i giorni, alla porta della tua casa, ad ogni risveglio.
La presenza del Signore non si รจ rarefatta in questo mondo distratto, il Regno di Dio non รจ stato sopraffatto da altri regni: lโ€™economia, il mercato, lโ€™idolo del denaro.

Io credo che il mondo รจ piรน vicino a Dio oggi di 80 anni fa. Me lo assicura la libertร  che cresce da un confine allโ€™altro della terra, i diritti umani, il movimento epocale delle donne, il rispetto e la cura per i disabili, lโ€™amore per lโ€™ambienteโ€ฆ
Il Battista predica il battesimo di conversione per il perdono dei peccati: โ€œCambiate vita, convertitevi, perchรฉ sta arrivando il Messia, ormai รจ qui, ormai รจ vicino, ormai รจ alle porteโ€. E, infatti, il Messia, Gesรน, arriva. Ma non sarร  come lui se lo immaginava; non sarร  affatto come lui credeva. Tanto รจ vero che un giorno il Battista chiederร  a Gesรน (Mt 11,3): โ€œMa sei proprio tu quello che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?โ€.

Il Battista dovrร  cambiare opinione e convertirsi: Scoprirร  che Lui รจ diverso dalle mie idee. Non fu per niente semplice per il Battista accettare questo โ€œfiglioโ€, questo Messia!

Per molti di noi Natale รจ un bambino da accogliere (ed รจ cosรฌ). Ma il punto รจ che abbiamo giร  stabilito noi cosa. Se non arriva come noi ce lโ€™aspettiamo, allora noi lo rifiutiamo, manco lo accogliamo perchรฉ non รจ secondo le nostre idee. Ma il Natale non รจ questo. Natale รจ un bambino, รจ โ€œtuo figlioโ€ che vuole nascere in te. Ma non รจ come pensi tu: รจ lui. Non รจ come te, รจ diverso da te: per questo lo devi accogliere comโ€™รจ, anche se sarร  diverso da come tu ce lโ€™hai in testa, o forse sarร  addirittura allโ€™opposto.

Per questo ti sorprenderร ; per questo ti chiederร  di cambiare le tue idee e i tuoi pensieri; per questo ti chiederร  di aprire la tua mente anche su ciรฒ che per te รจ inconcepibile.

La bella notizia di questa Domenica? Lui vuole vivere in te. Dio vuole nascere in te. Non dire: โ€œInconcepibile! impossibile!โ€ solo perchรฉ non ha il volto che tu pensavi. Perchรฉ quello che รจ concepibile (come dice la parola stessa) รจ giร  nato!

Altri Articoli
Related

don Andrea Vena – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

Carissimi amici,il cammino liturgico dellโ€™Avvento ci porta alla grotta...

Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Maria ha giร  detto sรฌ.Non chiede prove per credere.Eppure Dio,...

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Beati coloro che vivono e sentono l'amore di Dio....

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

Cristo Signore รจ la pietra angolare, la roccia su...