p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 25 Novembre 2020

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Che cosa รจ essenziale e centrale per la mia vita? Il salvaguardare la mia vita oppure giocarla nella vita di ogni giorno? Chiederci per scorgere cosa giร  da ora muove la nostra attenzione. I fallimenti nella nostra esistenza possono essere tanti o pochi, di un genere anzichรฉ di un altro. Ciรฒ che importa non sono tanto le realtร  positive e negative, pur avendo un loro perchรฉ e una loro influenza, ma come io mi pongo in questa nostra realtร  di vita.

Possiamo incontrare luoghi dove il gioco di potere รจ fondamentale e luoghi dove invece non lo รจ. Possiamo incontrare realtร  che non ci avversano semplicemente perchรฉ siamo indifferenti per loro oppure realtร  che non ci avversano per benevolenza. Vi sono situazioni di violenza e situazioni di semplice accettazione, di buon vicinato. Oppure situazioni in cui siamo attaccati direttamente oppure no.

Ciรฒ che fa la differenza รจ quale atteggiamento assumiamo in noi stessi verso questa realtร . รˆ una realtร  dove anche noi entriamo nel gioco di potere o รจ una realtร  dove riconosciamo la nostra chiamata ad essere lievito che fa lievitare quella pasta che diversamente non sarร  mai pane? Ci giochiamo come agnelli in mezzo ai lupi, oppure scegliamo di essere lupi perchรฉ in qualche modo crediamo di piรน al gioco del mondo che alla chiamata ad essere sale della terra?

Accettiamo di essere associati al mistero della croce, a vivere da agnelli in mezzo ai lupi, perchรฉ discepoli dellโ€™Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo?

Riusciamo a cogliere, in qualsiasi realtร  ci ritroviamo a vivere, la bellezza e la grandezza del giocarci come obolo della vedova che ha dato tutto quello che aveva per vivere; come dono sulla croce non tanto perchรฉ soffriamo quanto perchรฉ cogliamo lโ€™essenzialitร  del giocarci a pieno nella nostra sequela, che รจ vita e testimonianza con tutto quello che siamo? Ci stiamo al gioco della sapienza di Dio che ci invita alla danza della totalitร , oppure tale danza รจ rallentata e spenta dalla nostra paura di giocare noi stessi? Giochiamo ancora a volere salvare la nostra vita oppure nel perderla noi comprendiamo che la salviamo perchรฉ non la nascondiamo ma la giochiamo nella danza della vita che o รจ totale oppure rischia di non essere?

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Noi, come chiesa, siamo continuamente preoccupati dei preti che calano e del fatto che le parrocchie rimangono scoperte. Questo รจ un dato di fatto che non dovrebbe preoccuparci, dovrebbe invece essere stimolo a mettere al centro della nostra esistenza non la messa domenicale ma la messa vitale, vale a dire il dono totale di noi stessi. Ciรฒ che conta รจ la capacitร  di vedere e di riconoscere la grande piccolezza del dono totale di noi, anche se non fa rumore, anche se non si vede. Cogliere, vedere e vivere questo fatto รจ dono di realtร  che pone centralitร  non a ciรฒ che si vede, ad essere ai primi posti nei banchetti, ai saluti nelle piazze, ma a vivere il dono di sรฉ che dona vita e diventa vita per noi e i fratelli.

Ciรฒ che fa la differenza non sono i successi pastorali, ma la vita vissuta fino in fondo come dono, il mistero della croce che diventa realtร  esistenziale, non cosa della domenica. Ciรฒ che fa la differenza รจ la perseveranza con cui viviamo il dono, vale a dire la pazienza che ci libera dalla smania dei risultati e ci porta nellโ€™alveo della fiducia, dove la pazienza non รจ un subire le cose quanto invece un metterci con forza a vivere quel dono che unico salva e che unicamente salva.

Allora la nostra bocca esprimerร  la sapienza irresistibile che solo occhi attenti e orecchi che vanno al di lร  dellโ€™apparenza, potranno vedere e udire. รˆ questa la sapienza che vince il male e che manifesta tutta la potenza della croce dove Gesรน Seme di Parola viene messo sotto terra, dove scatenerร  tutta la forza della vita nella risurrezione.

Non preoccupiamoci di guerre e morti: รจ il solito vecchio mondo che pensa di risolvere i problemi con la stoltezza del potere. รˆ il solito vecchio mondo che pensa di ritemprarsi nella morte e che donando morte pensa di dare vita. Niente di nuovo sotto il sole. Ciรฒ che รจ nuovo e porta novitร  in questo mare di morte e di sofferenza รจ la testimonianza del discepolo che non abbandona la dinamica sapiente dei due spiccioli gettati nel tesoro del tempio: solo questo ha valore, solo questo dona vita. Allora potremo cogliere che le persecuzioni in un modo o nellโ€™altro espresse, non bloccano il Regno ma lo compiono e lo diffondono.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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