Il brano sulle beatitudini che la chiesa sceglie di proclamare nel giorno di tutti i Santi martella sullโaggettivo ยซbeatiยป. Le beatitudini possono essere considerate una sorta di โradiografia della santitร โ, perchรฉ presentano la vita cristiana โ che altro non รจ se non la chiamata alla santitร โ in frasi brevi e incisive.
ร opportuno ricordare che ogni santo viene prima proclamato โbeatoโ dalla Chiesa. Beatitudine significa felicitร , pienezza, contentezza; ma la parola greca che soggiace al termine in realtร ha altre sfumature di traduzione interessanti: infatti, il termine makร rioi โ beati โ deriva dalla radice kairรฒs che indica il tempo; dunque โbeatoโ qui รจ inteso come qualcuno che sa stare nel tempo giusto, sa vivere nel tempo, sa entrare nelle opportunitร . Questa รจ una chiave fondamentale per capire il cristianesimo nel suo insieme, perchรฉ un santo รจ una persona felice, che va al centro dellโesistenza, che colpisce il bersaglio nelle cose che fa riguardo alla vita divina, la vita da figli di Dio.Entrare nel tempo significa andare al ritmo che la Provvidenza ci offre.
Il problema della stragrande maggioranza di persone รจ che, non appena un evento avverso irrompe nella vita, crolla il mondo e si sprofonda in crisi, piรน o meno pesanti. ร bene, perรฒ, notare che la parola โcrisiโ contiene nella sua etimologia significati che riguardano il discernimento, lโopportunitร e lโoccasione. Lo sanno bene gli imprenditori che, in previsione di una crisi di mercato, pensano subito a come trasformarla in opportunitร di guadagno. Il beato โ che puรฒ essere considerato un โimprenditore dello spiritoโ โ รจ colui che sa cogliere la mano di Dio e la sua presenza in ciรฒ che la vita propone e tutto diventa chiamata a qualcosa di piรน grande, tutto si manifesta come grande chiamata alla santitร .
Dobbiamo inoltre tenere sempre a mente che la santitร รจ unโiniziativa di Dio verso lโuomo, non il contrario.Le otto beatitudini sono otto porte, otto chiamate a โentrare nel tempoโ, a cogliere lโattimo in chiave eterna, ossia divina. Osservando la struttura delle beatitudini, si nota che tutte contengono la parola ยซbeatiยป allโinizio, in realtร la risultanza della condizione esposta subito dopo: ยซbeati i mitiยป, ยซi poveri in spiritoยป, ยซi perseguitatiยป, ecc. Tutte queste condizioni โ divise equamente fra pacifiche e dolorose โ non sono la causa della beatitudine, bensรฌ il mezzo attraverso il quale raggiungere la dimensione della beatitudine. Il pianto non dร beatitudine, ma attraverso di esso si puรฒ raggiungerla, โentrando nellโopportunitร โ, nel kairรฒs.
In questo passo evangelico ritornano continuamente i โpassivi diviniโ, in cui รจ Dio il soggetto che opera: ยซsaranno chiamati figli di Dioยป, ยซsaranno saziatiยป, ยซtroveranno misericordia presso Dioยป. Allora il beato รจ una persona che ha scoperto quanto sia importante stare con Lui, si gioca tutto su questo e per questo รจ felice. Entrando nella sua propria dimensione, scopre che in ogni situazione Dio รจ la risposta giusta.
Il beato non รจ una persona forte, ma lโesatto opposto: รจ un debole che sa abbandonarsi nelle mani di Dio.
Le beatitudini sono occasioni aperte ad ogni uomo, perchรฉ in esse si manifesta la grazia dello Spirito Santo, che sa entrare nelle condizioni da cui noi scapperemmo: fame, sete, persecuzione, pianto, povertร , che nelle mani di Dio diventano perรฒ la nostra forza.
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Impariamo a โstare nel tempoโ, a danzare al ritmo che la vita ci suona.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
