p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 1 Novembre 2020

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Il paradosso

Stiamo attraversando un momento drammatico: abbiamo paura di ammalarci, la situazione economica รจ disastrosa, molte famiglie fanno fatica, persino la tenuta psicologica delle persone sembra venir meno. In questo scenario รจ difficile sentirsi sereni, confidare in Dio, mantenere viva la speranza. Eppure รจ proprio in momenti come questi che vengono fuori i santi. รˆ proprio nella crisi, nella sofferenza, nei momenti bui, in cui tutto sembra crollare, che qualcuno ha il coraggio di guardare oltre. I santi sono gli uomini e le donne che accettano la sfida di non rassegnarsi davanti al presente, sono coloro che hanno il coraggio di aspettare, senza lasciarsi condannare da quello che cโ€™รจ adesso. Si tratta appunto di una s-fida, cioรจ di fidarsi laddove sembra impossibile. La fede infatti รจ un paradosso: si tratta di vedere la presenza di Dio laddove sembra assente.

La speranza

Il testo delle beatitudini di Mt 5,1-12, che inaugura lโ€™insegnamento di Gesรน nel Vangelo di Matteo, presenta infatti situazioni paradossali che il discepolo รจ chiamato a vivere senza cedere alla dittatura del fenomeno: quello che cโ€™รจ adesso, quello che si vede, non รจ lโ€™ultima parola! Paradosso e speranza vanno insieme. I santi sono coloro che sperano in situazioni paradossali che sembrano proprio senza speranza. I santi sono felici perchรฉ non si lasciano schiacciare dal peso del presente. Non sono persone ingenue perchรฉ si rendono ben conto della pesantezza della realtร . La felicitร  รจ allora quella sfida che ci permette di non cedere alla disperazione.

La felicitร 

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Nel suo insegnamento, Gesรน non usa la parola che tradizionalmente era stata usata dai filosofi per indicare la felicitร  (eudaimonia, ฮตแฝฮดฮฑฮนฮผฮฟฮฝฮฏฮฑ). Quella parola indicava una meta, un premio conseguente a uno sforzo individuale. In fondo, anche noi oggi pensiamo che dobbiamo costruirci la felicitร , ci illudiamo che sia nelle nostre mani o che abbiamo bisogno del favore del destino per poterla raggiungere.

Gesรน usa invece un aggettivo (makarios, ฮผฮฑฮบฮฌฯฮนฮฟฯ‚) che indica appunto un modo di stare nelle situazioni. Ecco il paradosso: per Gesรน si puรฒ essere felici anche stando dentro situazioni che effettivamente non sembrano favorevoli. Eppure รจ proprio lรฌ che si crea lo spazio per Dio, รจ proprio lรฌ che si genera la speranza, รจ proprio lรฌ che si comprende che la felicitร  non รจ il risultato di uno sforzo umano, ma รจ la disponibilitร  a ricevere un dono, la disponibilitร  ad accogliere la presenza di Dio nel vuoto della propria vita.

Mancanza e relazione

Potremmo infatti suddividere le otto beatitudini in due gruppi: le prime quattro, a ben guardare, indicano situazioni personali di mancanza. Ci sono persone che mancano di qualcosa, mancano della grandezza e del successo umano, mancano della consolazione alla loro tristezza, mancano della forza per reagire, mancano della giustizia per rivendicare i proprio diritti. Sono queste le persone che, per Gesรน, hanno la possibilitร  di essere felici, perchรฉ possono comprendere di non avere tutto, non sono autosufficienti. Sono le persone che possono rendersi conto che hanno bisogno di Dio. E Dio รจ pronto a entrare nella loro vita. Dunque la felicitร  non consiste nella povertร  o nella debolezza, quelle perรฒ sono condizioni favorevoli per ricevere Dio, per lasciarsi amare da lui ed essere veramente felici.

Le altre quattro beatitudini descrivono invece relazioni e azioni, riguardano cioรจ quella felicitร  che troviamo quando viviamo atteggiamenti sani nei confronti degli altri: felici sono coloro che hanno misericordia per gli altri e non si lasciano andare a giudizi temerari, felici sono coloro che hanno uno sguardo puro sulle situazioni cercando Dio e non il proprio interesse, sono felici coloro che mettono pace e non mettono zizzania creando conflitti, felici sono coloro che sono perseguitati perchรฉ hanno cercato la giustizia e non hanno nascosto la veritร  scendendo a compromessi con il mondo.

I santi

Sono situazioni paradossali perchรฉ noi ci crediamo felici solo quando siamo vincitori, quando abbiamo tutto, quando sappiamo difenderci in tutti i modi possibili. Per questo, alla fine, Gesรน si rivolge direttamente ai discepoli di ogni tempo: beati voi, sรฌ, anche tu puoi provare a sperimentare la felicitร , provando a sperare quando sembra impossibile, a fare spazio a Dio quando non hai nessun altro a cui aggrapparti, a saper attendere la giustizia senza tentare di farti giustizia da solo.

E allora si capisce che la felicitร  รจ nel presente e che ha molto a che fare con la capacitร  di sperare proprio quando tutto sembra crollare. Ecco chi sono i santi, coloro che hanno sfidato il presente, vedendo in un oggi drammatico la luminosa presenza di Dio.

Leggersi dentro

  • Qual รจ il tuo sguardo sulla situazione attuale? Cโ€™รจ spazio per la speranza?
  • Da chi o da cosa fai dipendere la tua felicitร ?

P. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu)Fonte


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