don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 25 Ottobre 2020

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LA SALVEZZA DI OGNI UOMO PENDE DAL LEGNO DELLA CROCE DOVE GESU’ HA COMPIUTO IL COMANDAMENTO CHE CI FA FIGLI SOMIGLIANTI AL PADREAL MONDO LA MISERICORDIA DEL PADRE

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Gesรน aveva appena annunciato la resurrezione e sconfessato i sadducei che la negavano. E i farisei, che alla resurrezione credevano, invece di rallegrarsi delle parole di Gesรน, si impauriscono, โ€œsi riunisconoโ€ per tramare contro di Lui, e lo โ€œtentanoโ€.

Non avevano capito nulla della risposta che aveva dato sul tributo a Cesare. La libertร  che attendevano dal Messia, e che si illudevano di poter raggiungere e conservare con lโ€™osservanza dei precetti, era annunciata nelle parole โ€œRendete a Dio quello che รจ di Dioโ€. Chi รจ di Dio, infatti, appartiene a Lui solo, e non รจ schiavo di nessuno.

Ma loro preferivano restare schiavi del proprio io, avanguardia del demonio, il tiranno che lo muove a suo piacimento. Soffocati dalla superbia, non potevano accettare che la risurrezione annunciata da Gesรน era necessaria perchรฉ anche loro fossero โ€œrestituitiโ€ a Dio. No, i farisei erano puri, separati dal mondo, altro che schiavi del demonio! E quel Gesรน era solo un impostore che insidiava il loro prestigio e le certezze acquisite.

Ma il demonio si veste di luce, che per un ebreo รจ sinonimo della Torah. Lui รจ il โ€œtentatoreโ€, e, come giร  nel deserto allโ€™inizio della missione e in altre circostanze, si presenta di nuovo a Gesรน, incarnato nel โ€œdottore della Leggeโ€, indossando la Torah, lโ€™abito piรน bello e prezioso per un ebreo. Difficile riconoscerloโ€ฆ

E attacca con unโ€™adulazione, come sempre. Il demonio, quando decide di tentare chi appartiene a Dio, รจ generoso nelle lodi, e maledettamente rigoroso nella sua personalissima esegesiโ€ฆ Una donna che ti si offre a carni nude, suvvia, puzza a demonio da appestare. Ma uno che ti chiama โ€œMaestroโ€, e ti chiede, proprio alla maniera solita dei rabbini, come interpretava la Torah, come fai a scovarci dentro il ghigno satanico?

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E invece lui era lรฌ. Lโ€™aveva architettata con genialitร : uccidere Gesรน facendolo apparire un suicidio. Sรฌ, lo avrebbe indotto ad uccidersi con la sua stessa Parola. La Torah รจ luce, รจ la vita, ma interpretata male รจ un veleno mortale, e satana ne sapeva qualcosa per esperienza diretta.

Il dialogo del Vangelo di questa domenica รจ unโ€™istantanea sul combattimento tra Gesรน e satana che si svolge sul piรน insidioso dei terreni, quello della Parola di Dio. Ed รจ profezia di quello che, fin dalle origini, ha dovuto assumere la Chiesa, lo stesso che attende ogni giorno ciascuno di noi.

Le eresie, gli scismi, le guerre di religione, non sono nate da unโ€™interpretazione errata della Scrittura? Perchรฉ di fronte ad essa cโ€™รจ un solo atteggiamento possibile: lโ€™ascolto umile del discepolo. Per questo Gesรน risponde immediatamente con il verbo piรน importante della Bibbia: โ€œShemร , Ascolta!โ€.

Certo i farisei lo conoscevano bene, se ne nutrivano pregandolo almeno due volte al giorno. Ma come? Esattamente come stavano dinanzi a Gesรน, orgogliosamente, come Adamo ed Eva di fronte al serpente. Ne ascoltano la voce e gli obbediscono, inclinano lโ€™orecchio alla sua menzogna (secondo lโ€™etimologia del verbo obbedire), e ne divengono schiavi.

Ecco perchรฉ al centro della battaglia di Gesรน con il demonio vi รจ la Parola di Dio: chi la ascolta vincerร  e vivrร ; chi ascolta il demonio perderร  e morirร . Tutta la sua malizia, infatti, รจ orientata a strappare lโ€™uomo dallโ€™ascolto di Dio. Puรฒ avere successo solo se riesce a sporcare la Parola con la sua interpretazione, inducendo a farsi ascoltare e, quindi, obbedire. Perchรฉ uno รจ figlio della Parola che ascolta.

Il demonio ci โ€œtentaโ€ sempre cosรฌ: prende la Parola di Dio, approfitta della sua autoritร  e la usa come un grimaldello, adeguandola alle esigenze dellโ€™uomo vecchio, alle concupiscenze della carne. Cosรฌ, farcela accogliere e legarci a lui รจ un gioco da ragazzo. Chi puรฒ resistere alle lusinghe, alla promessa di diventare come Dio?

Che stolti siamo: ascoltiamo il demonio e non Colui che quella Parola lโ€™ha detta. Obbediamo al falsario e disobbediamo allโ€™Autore. Compriamo al prezzo โ€œdella nostra anima, del nostro cuore e delle nostre forzeโ€ un falso taroccato, e rifiutiamo lโ€™originale che ci viene regalato.

Come i farisei, che avevano fatto della Legge il mausoleo eretto al proprio ego. Ed erano cosรฌ caduti tra le braccia del padre della menzogna, omicida fin da principio. Non ascoltavano piรน la voce di Dio, la propria era troppo forte. E siccome era lโ€™eco di quella di satana, gridava in loro di uccidere il Signore.

Per โ€œascoltareโ€, infatti, รจ necessaria lโ€™umiltร . Essere consapevoli che Dio ha qualcosa da dirci, cosรฌ importante da decidere le sorti della nostra vita, istante dopo istante. Per โ€œascoltareโ€ occorre essere piccoli, come i peccatori, le prostitute e i pubblicani, gli unici che hanno obbedito a Gesรน.

Eโ€™ proprio cosรฌ, non scandalizzatevi. La loro realtร  era davanti a tutti, non potevano nascondersi dietro lโ€™ipocrisia dei farisei. Avevano โ€œil cuoreโ€ lacerato dai graffi del demonio, โ€œlโ€™animaโ€ sudicia dai tanti tradimenti, โ€œla menteโ€ e โ€œle forzeโ€ logorate dagli sforzi fallimentari di cambiare. Avevano โ€œascoltatoโ€ il demonio, ed erano morti dentro, come il Popolo schiavo in Egitto.

โ€œEgittoโ€ in ebraico significa โ€œangoscia, luogo dove lโ€™uomo รจ definitivamente incastrato e rinserratoโ€. In Egitto il Popolo ha vissuto incastrato nel servizio agli idoli, obbligato a costruire mausolei al faraone. Lโ€™idolatria รจ sempre sinonimo di dissipazione e disordine dellโ€™uomo, del suo cuore, dellโ€™anima, della mente e delle forze. E โ€œdisordineโ€ in ebraico coincide con il termine che indica il โ€œFaraoneโ€.

Ma proprio nellโ€™Egitto il Popolo ha conosciuto Dio come โ€œlโ€™unicoโ€ capace di compiere lโ€™impossibile e liberarlo. La fede di Israele nasce in quella notte di Pasqua, e per questo lโ€™incipit dello Shemร , prima di essere un comandamento, รจ unโ€™affermazione, un annuncio e una profezia, la rivelazione di unโ€™identitร : โ€œAscolta Israele, il Signore รจ unoโ€.

Tu sei Israele perchรฉ Io sono lโ€™unico Dio. Tu vivrai solo se resterai fedele allโ€™ascolto delle mie parole. Perchรฉ chi le ascolta, come giร  nella creazione, le vedrร  compiersi nella propria vita e sarร  libero davvero. Ma se non le ascolterai morirai, ti dissolverai nella schiavitรน, nulla avrร  piรน senso nella tua vita.

I farisei avevano dimenticato che allโ€™origine della Torah vi era lโ€™amore gratuito di Dio. Pieni di sรฉ avevano finito con il credere dโ€™averne diritto, per anzianitร  di servizio e meriti conquistati sul campo. Forse come molti di noiโ€ฆ

Ma i peccatori, i โ€œmaledetti del Popoloโ€ no. Loro erano sulla soglia dello Shemร : quella vita ridotta a brandelli li aveva umiliati perchรฉ potessero โ€œascoltareโ€ lโ€™unico che si avvicinava a loro con misericordia.

Avevano percorso il catecumenato dellโ€™umiltร , erano pronti ad aprirsi con stupore alla misericordia che veniva loro incontro. Potevano โ€œobbedireโ€, sine glossa, perchรฉ portavano in sรฉ le ferite inferte dallโ€™interpretazione demoniaca della Scrittura, e cercavano solo la libertร .

Si comprende allora che con la loro domanda i farisei volevano smascherare Gesรน come un eretico che interpretava la Scrittura a modo suo: un amico dei peccatori, che mangia e beve con loro. Che li tocca. E non comprendevano che agendo cosรฌ stava donando il cuore della Legge, โ€œil comandamento piรน grandeโ€, quello dellโ€™uomo libero, a chi, schiavo, non era stato capace di compierlo. Non capivano che Gesรน aveva giร  risposto alla loro domanda, compiendo tutta la Legge e i profeti, come una profezia del suo Mistero Pasquale.

Gesรน, infatti, era lโ€™amore di Dio sceso sulla terra: era โ€œil comandamentoโ€ offerto gratuitamente a ogni uomo. Lui era tutto quello che avrebbero voluto fare i farisei con i loro sforzi, con i loro precetti, con le loro interpretazioni della Scrittura.

Potevano โ€œascoltarloโ€ ed entrare nella vita vera. O rifiutarlo, e morire nei loro peccati. Come ciascuno di noi, ogni giorno. Nella Chiesa ci viene annunciata la Parola, che illumina le nostre vicende e i nostri cuori. Spesso ci smaschera intrappolati in Egitto, schiavi del disordine: rancori e litigi, giudizi e gelosie. Significa che il demonio ci ha sedotto, strappandoci a Dio.

Ma anche oggi possiamo essere โ€œrestituitiโ€ a Lui. Basta โ€œascoltareโ€ senza indurire il cuore. Accettare di essere โ€œpiccoliโ€, e aprire una fessura del nostro intimo per accogliere la Parola che libera dal peccato: lo Shemร  che รจ capace di mettere ordine nella nostra vita fondandola sullโ€™amore di Dio rivelato in Cristo.

Sulla Croce Lui lo ha compiuto per noi: la โ€œmenteโ€ cinta dalla corona di spine, le โ€œforzeโ€ inchiodate al legno, il โ€œcuoreโ€ trapassato dalla lancia. Tutto questo รจ un regalo pronto per noi, affidato alla Chiesa. Attraverso i sacramenti, lโ€™ascolto della Parola di Dio e la comunione con i fratelli, lo Shemร  si fa carne in noi per poter โ€œamare Dio con tutto il cuore, tutta lโ€™anima e tutte le forzeโ€.

Questo amore รจ il โ€œcomandamentoโ€ che dร  compimento alla nostra vita. In ebraico, infatti, il termine indica anche โ€œuna parola che affida un incaricoโ€, o โ€œla legge โ€œincisaโ€ che orienta e dirige il compimento di una missioneโ€. Uniti a Cristo possiamo assumere il combattimento che ci attende per compiere la missione di amare che Dio ci ha affidato.


AUTORE: don Antonello Iapicca
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