Lโamore responsabile valorizza, lโaviditร egoistica monetizza
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOย (ANNO A)
La parabola dei contadini omicidi rivela lโingiustizia perpetrata soprattutto dalle autoritร religiose che, dimenticando di aver ricevuto da Dio il dono e la responsabilitร di prendersi cura del popolo, non corrispondono alle Sue aspettative e non rispondono ai bisogni della gente, soprattutto dei poveri. Quando in una relazione si tralascia la memoria che alimenta la gratitudine si perde la virtรน della riconoscenza e prende piede lโaviditร . Sicchรฉ le persone non sono riconosciute nel loro valore intrinseco ma il rapporto con esse viene monetizzato. Il tradimento รจ il risultato della monetizzazione delle relazioni, per cui lโinnamoramento non matura in amore, la ricerca del piacere non sfocia nel senso del dover esser per lโaltro, lโobbedienza non diventa responsabilitร .
Lโimperatore romano aveva imposto un tributo monetario per affermare la sua autoritร e il suo diritto di proprietร . Pagare il tributo significava riconoscere tale diritto e accettare di appartenere al regnante. Alla domanda tendenziosa che viene rivolta a Gesรน soggiace lโidea che il regno dei Cieli sia altro rispetto a quelli terreni e che la logica sulla quale si regge il primo sia diversa da quella su cui poggiano i secondi. In definitiva, si vorrebbe affermare la tesi per la quale fede e vita camminano su binari paralleli se non addirittura in direzione opposta lโuna allโaltra. Separare la relazione con Dio da quella con lโautoritร umana porta ad un conflitto nel quale viene chiesto di parteggiare per lโuno o per lโaltro, come se aderire alla fede sia in contrasto con il proprio credo politico. Oggi come allora spesso si assiste a battaglie ideologiche, dietro cui si nascondono logiche dโinteresse individuale, in cui la laicitร รจ sinonimo contrario di religiositร . Si conducono battaglie in nome della laicitร , come se il suo valore fosse minacciato dalla religiositร e si organizzano nuove crociate in nome della difesa della religiositร . Cosรฌ facendo si mortifica la dignitร dellโuomo e si tradisce la volontร di Dio.
La risposta che Gesรน dร a coloro che vorrebbero farlo cadere nella trappola della partigianeria parte dallโoggetto materiale del contendere. La moneta ha un suo valore economico dato dal materiale di cui รจ fatta, ma ha anche un valore immateriale che dipende dallโuso che se ne fa. La moneta del tributo era coniata con lโimmagine e il nome dellโimperatore in carica per far conoscere a tutti chi era il Cesare di turno a cui obbedire.ย
Rendere a Cesare ciรฒ che รจ suo non significa confondere lโautoritร politica con Dio e avallare ogni sua azione considerandola buona a prescindere, ma vuol dire riconoscerne lโautoritร e ciรฒ che rappresenta. La prima lettura, tratta dal profeta Isaia, invita a riconoscere nel re Ciro, benchรฉ non fosse israelita, un inviato di Dio per il bene del popolo. Il fatto che รจ straniero non giustifica la diffidenza, lโostilitร e la reticenza che sono generate dal pregiudizio. Abbiamo paura dellโombra dellโautoritร per il fatto che รจ vista come una realtร a noi superiore e che ci sovrasta. La paura che lโaltro invada il campo della nostra vita rubandoci il pieno controllo e il possesso ci fa alzare muri di protezione che limitano molto la capacitร di comunicare il bello che cโรจ in noi. Questa paura deve cedere il posto alla fiducia che cresce nella docilitร allโazione dello Spirito Santo che imprime in noi lโimmagine di Dio. S. Paolo rivolgendosi ai cristiani di Tessalonica loda ยซlโoperositร della vostra fede, la fatica della vostra caritร e la fermezza della vostra speranzaยป nella quale si rende visibile la loro obbedienza allโazione dello Spirito di Dio.
- Pubblicitร -
Gesรน ci invita ad appartenere al Regno dei Cieli e a considerare Dio non come unโautoritร superiore che impone la sua volontร , ma come il fondamento della nostra vita, la pietra angolare sulla quale costruire la nostra esistenza. Accettare il suo invito e obbedire significa fare un cammino di ritorno alla nostra origine, affondare le radici della nostra volontร per intercettare la fonte della vita.ย
Misconoscere e rifiutare lโautoritร comporta il dramma di tagliare le radici che garantiscono alimentazione e stabilitร , significa defilarsi dalla propria responsabilitร e allentare i legami di appartenenza fino ad annullarli. La crisi che viviamo nelle famiglie, nelle comunitร , nella chiesa stessa, รจ crisi di appartenenza che affonda le sue radici nella difficoltร a riconoscere lโautoritร e nel vivere lโobbedienza responsabile. Pagare il tributo a Cesare รจ un atto di restituzione con il quale non si rinuncia alla propria libertร , ma la si fa dono per appartenere alla comunitร degli uomini e per renderla sempre migliore.
Ogni uomo รจ la moneta di Dio sulla quale รจ impressa la Sua immagine ed รจ scritto il Suo nome. Rendere a Dio ciรฒ che รจ suo significa fare della propria vita un dono a Lui. La relazione con Dio non deve essere ridotta a un โdovereโ da compiere, una tassa da pagare per stare tranquilli come se fosse il โpizzo mafiosoโ, ma necessita di maturare nella logica del dono e della corresponsabilitร . Il grado di maturitร e dโintimitร in una relazione รจ dato dal modo con il quale rendiamo il servizio, cioรจ restituiamo ai fratelli lโamore che Dio ci dona.ย
In una societร โliquidaโ, cioรจ che cambia forma in maniera repentina senza darci il tempo di adattarci, i legami di appartenenza sono addirittura allo โstato gassosoโ. Sentiamo lโurgenza di soddisfare il bisogno di sicurezza e di salvezza, ma esso sarร possibile solamente se, a partire dagli adulti, matura la responsabilitร di non trattenere per sรฉ il bene che si รจ ricevuto ma di restituirlo trasmettendolo agli altri nelle relazioni quotidiane. Cโรจ infatti un legame strettissimo tra vita di fede e vita sociale. Nella misura in cui la relazione con Dio รจ resa viva crescendo gradualmente nella logica del dono da accogliere e restituire, matura anche la responsabilitร civile nei confronti del bene comune. La famiglia, la comunitร , la Chiesa non appariranno come strutture che ci ingabbiano, ma le sentiremo come casa nostra la cui soliditร e bellezza dipendono dal servizio che offriamo e dal bene che diffondiamo.
Obbedire non significa cedere ad un altro lo spazio della propria libertร ma condividerlo con lui, cosรฌ la restituzione non vuol dire rinunciare a ciรฒ che ci appartiene ma comparteciparlo.ย
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

