ย ย ย ย ย ย 1ยฐ Lettura
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– La pagina รจ una riflessione
su un momento storico particolare
che sta vivendo il popolo Ebreo
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in esilio a Babilonia:
alcuni hanno perso la speranza del ritorno
altri si sono adattatiโฆ
nessuno vede un futuro.
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Il profeta Isaia fa balenare una luce:
cโรจ un re allโorizzonte:
Ciro
che sta abbattendo tutti i regni esistenti;
lui sarร il nuovo โuntoโ, โmessiaโ, โcristoโ,
uno strumento in mano a Dio
per liberare il popolo di Israele.
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Ciro non crede nel vero Dio,
anzi, il dio di Ciro รจ Marduk,
un dio falso e sanguinario;
Ciro neppure si rende conto
di stare realizzando
i piani del vero Dio, il Dio degli Ebrei.
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Ciro, a sua insaputa,
sta portando avanti unโopera di salvezza
per i popoli sconfitti dai Babilonesi conquistatori;
a tutte le minoranze oppresse
Ciro permetterร il ritorno in patria;
tra questi anche al popolo ebreo.
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In questo nuovo Re tutti i popoli liberati
vedranno un salvatore;
e realmente lui, senza sapere come,
diventa strumento nella mani
del vero Dio, di Jaweh.
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– La parola del profeta
รจ un invito a guardare
gli eventi e la storia
con occhi nuovi e diversi:
gli uomini, i popoli, i re si agitano,
fanno guerre e armistizi
sono mossi da interessi e passioni,
hanno slanci di generositร
e ripiegamenti egoisticiโฆ
e non pensano certamente a Dioโฆ
Ma รจ il Signore Dio che li conduce
e tutto comunque alla fine
entrerร nel suo disegno di salvezza.
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ย ย ย ย ย ย VANGELO
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– Se andate a visitare il Museo Civico di Padova,
situato tra la chiesa degli Eremitani e
la Cappella degli Scrovegni,
comperate un biglietto che vi darร accesso a:
ย ย ย ย ย ย ย ย Cappella degli Scrovegni,
ย ย ย ย ย ย ย ย Museo Civico
ย ย ย ย ย ย ย ย e al Museo Bottacin nel palazzo Zuckerman.
Questo palazzo Zuckerman
รจ fronte alla chiesa degli Eremitani,
al di lร della strada (il Corso),
รจ un bel palazzo del โ600
in cui il Comune ha aperto una mostra
di opere dโarte di un signore di Trieste,
Nicola Bottacin;
questo signore nel 1865 ha lasciato la sua raccolta
di monete antiche
al Comune di Padova.
Ciรฒ che attira lโattenzione in questo museo
รจ la serie di monete
che vanno dallโepoca romana
fino ai nostri giorni.
Di monete romane in mostra
ce ne sono alcune centinaia,
ma si parla di una raccolta conservata
nei caveau della Banca dโItalia
di oltre 100 mila monete antiche.
ย ย ย ย ย ย ย ย Interessante della mostra
รจ come leggere lโiscrizione
attorno alle monete antiche,
il loro valore in oro, argento o rame
e lโepoca di conio.
Lร si puรฒ trovare e vedere ancheย il โdinaroโ
che i farisei presentarono a Gesรน;
una moneta in rame,
del valore di 50 euro oggi.
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Gesรน viene provocato ad esprimersi:
le tasse si devono pagare o no allโimperatore ?
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Domanda รจ insidiosa e provocatoria:
rivolta a Gesรน in pubblico
davanti a farisei fondamentalisti
ed Erodiani partigiani dei romaniโฆ
poteva mettere in difficoltร Gesรน:
un rifiuto poteva essere la sua fine
e se avesse detto โLa tasse si devono pagareโ,
sarebbe stata compromessa
la stima che Gesรน godeva davanti alla gente
che considerava i Romani come degli invasori.
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N.B.
Versare le tasse allโimperatore
era per ogni ebreo una forma di idolatria:
riconoscere Tiberio come un dio.
Una cosa che gli ebrei non ammettevano;
pagano sรฌ le tasse ย a Roma,
ma in maniera forzata,
perchรฉ venivano a riscuoterle casa per casa
gli esattori (pubblicani)
accompagnati dalle guardie.
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Perchรฉ Gesรน chiede di vedere una moneta?
Forse non ne ha mai vista una ?
Gesรน aveva visto e usato le monete romane.
Allora perchรฉ chiede una moneta?
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Probabilmente
perchรฉ vedessero bene con i loro occhi
come era fatta:
da una parte era impressa lโimmagine
dellโimperatore regnante di quel tempo:
Tiberio Cesare (28 – 29 d.C.).
Tutti avevano usato quelle monete,
anche i farisei che aborrivano il potere romano.
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Perchรฉ un Re, un imperatore, uno Stato
conia monete ?
Eโ una forma di scambio;
facilita il commercio;
possiamo acquistare ciรฒ che ci serve nella vita.
Noi usiamo il denaro, le monete…
ma non sono state prodotte da noi,
non รจ roba nostra, ma dello Stato;
ci viene dato in cambio di lavoro,
di materiale,
di un favore o di un servizioโฆ
Questo denaro che riceviamo e diamo,
prima o poi ritorna sotto forma di tasse
a chi lo ha stampato.
Il denaro รจ tutto dello Stato
e quindi ritorna nelle casse statali;
lo Stato poi lo usa per i servizi:
strade, ospedali, scuole, difesa,
per gli amministratori statali,
per gli impiegati delle strutture pubbliche,
per le famiglie in difficoltร , ecc
In altre parole,
il denaro รจ dello Stato
e prima o poi ritorna allo Stato.
A volte lo Stato e i politici
sperperano questo denaro,
senza ritegno per opere inutili
o per arricchire se stessi,
lasciandoci senza servizi
o impoverendo parte del popolo.
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Questo voleva far capire Gesรน:
il denaro รจ dellโImperatore
perchรฉ lui ha impresso la sua immagine
su quella monetaโฆ
e prima o poi ritornerร allโimperatore,
sotto forma di tasse;
non cโรจ modo da evitarlo.
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Semmai,
la questione si pone chiedendoci
se sia opportuno pagare le tasse,
quanto tasse
e quale sia la percentuale giustaโฆ
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Ma il discorso di Gesรน
non finisce qui e prosegue.
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La moneta ha due facciate:
su una รจ impressa lโeffige dellโimperatore
o della Zecca nazionale,
sullโaltra
anche se non รจ evidente,
cโรจ lโimmagine di ogni uomo;
ogni moneta รจ anche segno e frutto
di lavoro,
di sudore,
di sacrifici,
รจ segno di speranza,
รจ possibilitร di mantenere la propria famiglia,
รจ segno di benessere
e di vita.
Quindi รจ segno della vita
e della felicitร dellโuomo stesso.
Ogni moneta ha sรฌ riferimento allโimperatore
o allo Stato,
ma รจ anche riferimento allโuomo.
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Lโuomo poi non ha riferimento allโimperatore,
non dipende da lui e neppure dallo Stato;
lโuomo ha riferimento a Dio.
La moneta รจ dello Stato,
lโuomo รจ di Dio.
Ogni uomo รจ immagine di Dio;
su ogni uomo
Dio ha impresso la sua immagine
(come lโimperatore lo fa sulla moneta)
e pertanto deve prima o poi
ritornare a Dio.
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Questo per significare che:
il denaro รจ un mezzo per lโuomo,
mentre lโuomo รจ fine.
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova
