La speranza marca la differenza, non la distanza, dai nemici
Sant’Ignazio di Antiochia
Sabato della XXVIII settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)
Davanti a chi ci accusa dobbiamo avere il cuore aperto per accogliere quello che lo Spirito Santo ci sta dicendo. Quando qualcuno punta il dito contro di noi istintivamente siamo portati a reagire contrattaccando. Gesรน ci rivela che anche le crisi, dovute al fatto di essere messi โsotto processoโ, sono unโopportunitร di testimoniare con mitezza la nostra fede lasciando parlare lo Spirito santo in noi. Il suo dito รจ puntato verso un oltre che ci fa uscire dalla spirale di odio, ci sgancia dai meccanismi di attacco e ci dona serenitร e schiettezza nellโannunciare la veritร . Pietro rivolgendosi ai fratelli e alle sorelle sottoposte al peso della persecuzione, facendo eco delle parole del Maestro, esorta: ยซSe poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che รจ in voi. Tuttavia, questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perchรฉ, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristoยป (1 Pt 3, 14-16).ย
Nel momento in cui siamo messi sotto accusa non dobbiamo pensare innanzitutto a cosa dire per discolparci ma come testimoniare la nostra fede con atteggiamenti dai quali traspare la Caritร che anima le nostre scelte di vita. Nel giudizio divino ai malvagi sarร chiesto conto del sangue, cioรจ della violenza usata contro i fratelli, ma giร oggi attraverso gli attacchi e le provocazioni viene chiesto al cristiano di esporre con lo stile della mitezza evangelica la ragione della speranza che lo fa essere cosรฌ diverso dai suoi nemici.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
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Commento a cura di don Pasquale Giordano
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