Quanto piรน รจ manifesta lโincomprensione tanto piรน grande รจ il suo amore, quanto piรน รจ palese il rifiuto tanto piรน รจ rincarata lโofferta.
Cosรฌ avevamo commentato domenica scorsa lโatteggiamento del padrone della vigna. E oggi ne abbiamo la conferma: inviteresti mai a nozze chi รจ insorto contro di te per un salario ritenuto ingiusto o chi ti dice sรฌ e fa no o chi addirittura finisce per eliminare i tuoi inviati, tuo figlio compreso? E, invece, a quanto pare, il nostro Dio la pensa diversamente: quanto piรน รจ manifesta lโincomprensione tanto piรน grande รจ il suo amore, quanto piรน รจ palese il rifiuto tanto piรน รจ rincarata lโofferta.
Ogni scusa รจ buona per far festa, diciamo di chi ama banchettare e non perdere alcuna occasione. Questa affermazione, tuttavia, puรฒ essere a buon diritto applicata al nostro Dio: ogni scusa รจ buona. Oggi, certo, perchรฉ si tratta delle nozze del figlio del re, ma il vangelo รจ come percorso da continui motivi di festa e di gioia: il figlio perduto e ritrovato, la dramma ritrovata, la pecora, la perla preziosa, il tesoro nel campo e poi Matteo, Zaccheo, Lazzaro risorto e tanti altri. Persino lโaddio e la separazione fisica dai suoi sono vissuti nellโambito di una cena. Ogni scusa รจ buona, se รจ vero che si รจ meritato persino lโappellativo di โmangione e beoneโ. Ma perchรฉ mai questa voglia di non perdere occasione per far festa? Addirittura, in talune circostanze, dirร che โbisognava far festaโ. Perchรฉ noi siamo fatti per questo, per la festa, siamo fatti per la gioia, per la comunione, per lโamicizia: dipendesse da lui dovrebbe essere festa ogni giorno perchรฉ ogni giorno egli vorrebbe celebrare e vivere la comunione con noi. A una festa, di solito, non inviti il primo che capita ma coloro con i quali hai o vorresti intrattenere legami di amicizia. Davvero โtutto รจ prontoโ: Dio ha preparato ogni cosa, nulla รจ lasciato al caso; da parte tua รจ richiesta soltanto lโaccoglienza di questa possibilitร e di questa offerta.
E, invece, a un Dio sempre in vena di feste fa riscontro un uomo incapace di mettersi sulla sua lunghezza dโonda, un uomo che finisce per essere di ghiaccio persino di fronte alla bellezza. Dio manda inviti ma gli invitati non hanno alcuna intenzione di muovere un passo e di prendere in considerazione una tale opportunitร . Addirittura sembra quasi che lโinvito a nozze susciti un tale sdegno da malmenare i latori della proposta: lโindifferenza diventa fastidio e il fastidio si traduce in ostilitร vera e propria. Proprio cosรฌ, cโรจ sempre qualcuno pronto a fare il guastafeste e a mandare allโaria i migliori intenti di celebrare occasioni senza ritorno: quante altre volte capiterร di essere invitato alle nozze del figlio del re?
Proprio un tale rifiuto non sarร senza conseguenze non solo per te ma anche per la cittร degli uomini. Il no opposto allโamore non lascia le cose come stanno: ha sempre una valenza sociale che talvolta si caratterizza come vera e propria distruzione. Rifiutare una vera offerta dโamore equivale a fare di me il punitore di me stesso.
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Perรฒ, per quanto tu possa credere che il tuo rifiuto sia un impedimento alla realizzazione di quellโevento, ti sbagli di grosso. Dio ricomincia altrimenti con altri invitati, nessuno escluso: agli aventi diritto subentrano coloro che immeritatamente si ritrovano a essere quelli che danno prova di ciรฒ a cui giunge lโamore. โI doni di Dio e la chiamata di Dio sono irrevocabiliโ (Rm 11,29): lโofferta non si esaurisce e il pranzo non รจ sospeso. E cosรฌ pubblicani e peccatori, emarginati ed esclusi, io, tu, noi tutti ci ritroviamo a essere inattesi commensali di Dio. Che grazia! Quale dono!
Il fatto che lโinvito sia portato ai crocicchi delle strade e vengano chiamati buoni e cattivi, non รจ qualcosa da prendere alla leggera. La misericordia di Dio non puรฒ diventare un motivo di disimpegno o una garanzia di impunitร . Che siano chiamati buoni e cattivi e che Dio ci prenda cosรฌ come siamo e dove siamo (ai crocicchi delle strade), deve diventare motivo per una vera e propria trasformazione tanto da farci trovare vestiti di quella โveste formata dalle opere giuste dei santiโ (cfr. Ap 19,8). La grazia a caro prezzo, infatti, non puรฒ essere accolta a buon mercato.
AUTORE: don Antonio Savone
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