don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 11 Ottobre 2020

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Beati gli invitati alla cena dellโ€™Agnello

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOย (ANNO A)

Dopo le tre parabole in cui il protagonista era il padrone o il padre che invitava a lavorare nella vigna, ora รจ il re che organizza la festa di nozze di suo figlio. In questa parabola ritornano alcuni temi che caratterizzavano anche le precedenti, tra cui, lโ€™invito reiterato mediante i servi e il rifiuto opposto daglโ€™interlocutori. La novitร  di questa parabola, rispetto alle altre sta nellโ€™oggetto dellโ€™invito: non si parla piรน di lavoro ma della festa di nozze. Il matrimonio, simbolo del patto tra Dio รจ il popolo dโ€™Israele, รจ lโ€™immagine che Gesรน sceglie per annunciare lโ€™evento della passione e della morte attraverso il quale si stipulerร  la nuova ed eterna alleanza tra Dio e lโ€™uomo.ย 

A fronte dellโ€™entusiasmo con il quale il re invita i commensali alla festa si riscontra una generale indifferenza perchรฉ ognuno sembra troppo occupato nelle sue faccende e non ha tempo da perdere.ย 

Non cโ€™รจ un esplicito rifiuto, ma qualcosa di peggio che รจ la non curanza. Lโ€™atteggiamento degli invitati riflette la mentalitร  individualista in cui trionfa la cultura dellโ€™ โ€œioโ€ a scapito di quella del โ€œnoiโ€, che priva ogni cosa, compreso il lavoro e la festa, del suo valore sociale e comunitario per esaltare quello del piacere individuale. Senza uno sguardo che vada oltre i confini del proprio io il lavoro diventa terreno di competizione e rivendicazione e la festa unโ€™occasione per fare sfoggio di sรฉ. Lโ€™egoismo porta a cercare e ad accettare un lavoro in base al guadagno e a vivere la festa come forma di evasione o trasgressione dalle regole imposte dalla normalitร  della vita.ย 

Se ci fermassimo semplicemente a considerare i motivi del rifiuto anche noi opporremmo un rifiuto allโ€™invito che Gesรน ci sta rivolgendo di lasciarci coinvolgere nella gioia di Dio che ci ama fino a dare tutto sรฉ stesso. Ecco allora che, se ci lasciamo distrarre dalla tentazione di giudicare e giudicarci, il Signore ci ricorda che รจ tutto pronto per la festa.

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Lโ€™invito alla festa di nozze รจ un modo col quale Dio vuole dirci che non ci considera semplici sudditi sottoposti alla sua volontร  e operai che eseguono gli ordini impartiti e che non gli sta a cuore tanto quanto produciamo con il nostro lavoro, ma che ci lasciamo coinvolgere nella logica della gioia e della condivisione. Come il lavoro, anche se faticoso, รจ la forma piรน alta con la quale ci prendiamo cura di ciรฒ che Dio ci affida ed esercitiamo la nostra responsabilitร , cosรฌ la festa รจ il fine del lavoro stesso perchรฉ รจ partecipazione e condivisione della Sua gioia nel darsi a noi con amore.

Il dono che Gesรน fa di sรฉ sulla croce rivela che Dio vive la festa come momento nel quale condividere la vita. Sedersi tutti attorno alla stessa mensa permette di cogliere non ciรฒ che ci differenzia e ci contrappone, ma ciรฒ che ci rende uguali e ci unisce. Se guardiamo ai nostri meriti o alle colpe altrui rimarremo a distanza tra noi e dalla mensa comune preferendo la solitudine alla compagnia; invece se ci riconosciamo destinatari di un comune dono gratuito piรน facilmente ci uniremo alla gioia di essere una comunitร  unita e coesa nella quale si partecipa insieme al dolore e alla gioia, alle angosce e alle speranze uni degli altri.ย 

Per partecipare pienamente alla festa di nozze รจ necessario un cambio di abito. La veste nuziale รจ quella che indossiamo quando ci lasciamo trasformare interiormente dalla parola di Dio, ascoltata e meditata. Dio parla a tutti, cattivi e buoni, come fa sorgere il sole e fa piovere su buoni e cattivi. Lโ€™amore di Dio non รจ condizionato dalla condotta morale degli uomini, nรฉ la sua cura nei loro confronti รจ proporzionata ai loro meriti o alle loro colpe. La benevolenza di Dio รจ totale, universale e gratuita. Infatti, molti sono i chiamati, cioรจ tutti! Dio ci parla attraverso la storia, nella vita, con i suoi ritmi, i suoi eventi, con le relazioni umane di cui รจ intessuta e continuamente chiama, interpella, invita, coinvolge. Non cโ€™รจ persona che possa rimanere esclusa dallโ€™attenzione di Dio, nรฉ essere abbandonata al suo destino. Attraverso i suoi servi, Egli si fa presente dovunque, soprattutto nelle periferie esistenziali e nei rifugi digitali (chat e siti vari) dove spesso ci si nasconde per paura di coinvolgersi in relazioni significative.ย 

Lโ€™abito nuziale non รจ la divisa che indossiamo nelle occasioni particolari, ma รจ la veste bianca che Dio ci ha dato sin dal momento in cui, battezzati, siamo stati rivestiti di Cristo, chiamati alla vita e invitati ad entrare nella famiglia della Chiesa. La veste nuziale รจ lโ€™abito che indica non tanto consuetudini e tradizioni dettate dal senso del dovere, ma lโ€™abitudine mentale che gradualmente conforma il nostro pensare e il proprio comportamento a quello di Dio. Possiamo, infatti, partecipare alle celebrazioni o agli incontri in chiesa perchรฉ vincolati dal precetto o perchรฉ qualcuno ce lo impone. Lโ€™abito nuziale altro non รจ che il desiderio di incontrare il Signore e condividere con i fratelli nella fede lโ€™unico pane che Dio spezza per tutti.

Dallโ€™eucaristia, esperienza di comunione con Dio e i fratelli, impariamo il valore della corresponsabilitร  e del servizio che, da duro dovere da compiere nel quale a volte nascondiamo le nostre frustrazioni e la rabbia, diventa gioioso e generoso dono di sรฉ.

Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

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