12PORTE del 3 marzo 2011 -IX domenica del tempo ordinario.
Mt 7,21-27
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon chiunque mi dice: โSignore, Signoreโ, entrerร nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontร del Padre mio che รจ nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demรฒni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerรฒ loro: โNon vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate lโiniquitร !โ.
Perciรฒ chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarร simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perchรฉ era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarร simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grandeยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Il Commento
La parabola della casa costruita sulla sabbia o sulla roccia: รจ la parte conclusiva dell’ampio discorso della montagna, che ci offre la Liturgia della nona domenica del tempo ordinario.
Ricordiamo il percorso che abbiamo fatto in queste domeniche, prima di entrare mercoledรฌ nell’itinerario della quaresima.
Abbiamo ripercorso i primi passi del ministero di Gesรน in Galilea, nel racconto dell’evangelista Matteo: il Signore convoca attorno a sรฉ un popolo nuovo, fondato sulla fede in lui. “Seguitemi!” รจ il primo comandamento che in fondo รจ anche il senso stesso della Chiesa: seguire lui, credere in lui, essere uniti a lui.
Il discorso della montagna ci ha spinto a riflettere accuratamente sul nostro rapporto con Cristo. “Io vi dico”: queste parole Gesรน le ha ripetute piรน volte e abbiamo compreso come il Cristianesimo non sia un insieme di precetti religiosi o di valori morali, ma รจ anzitutto l’incontro decisivo e trasformante con la persona di Gesรน.
Arriviamo cosรฌ alla casa sulla roccia: alla luce del percorso che abbiamo fatto sulla parola evangelica, possiamo cosรฌ comprendere che la roccia รจ Cristo stesso. Credere in lui, amarlo come nostro Dio e come nostro prossimo piรน prossimo, cercare di imitarlo, ma soprattutto affidarci alla forza della sua parola e del suo dono.
E la casa da costruire รจ la nostra vita, nel suo senso piรน concreto: decisioni, responsabilitร , obiettivi. Cristo riscatta e dร soliditร , perchรฉ la roccia รจ per sempre.
Non ci sono molte alternative: la sabbia della presunzione di farcela da soli, della religione falsa, del pensare di salvarci da soli solo perchรฉ pensiamo di essere buoni, porta alla distruzione totale, alla rovina grande.
Il vangelo non si presenta a noi come una specie di consiglio per una vita buona. Piรน volte, nel discorso della montagna Gesรน ha parlato con forte realismo del fuoco della Geena, della condanna eterna, e ora della grande rovina.
Ma il Vangelo resta “buona notizia”: la vita, la vita eterna รจ possibile all’uomo che crede, e costruisce su di lui tutta la sua vita. (mons. Andrea Caniato).
