don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2020

Scegliere gli amici di Dio

Lunedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima o poi, quando si porta una cosa nel cuore, la si fa uscire in un discorso. Così accade per i discepoli tra i quali nasce una discussione, che non è difficile immaginare abbastanza accesa perché riguarda il primato. La competizione mira a guadagnare il primo posto, quello del più grande. Nella corsa si vince quando si arriva primi, magari staccando gli altri che rimangono indietro e arrivano dopo. L’ambizione conduce all’isolamento perché nel detenere il potere “del primo”, non possono esserci condivisioni. 

Gesù conosce bene la piega che prende il cuore incline all’egoismo e compie il gesto di prendere un bambino e porlo accanto a sé. È un gesto potente perché ci invita a riconoscerci in quel bambino che sta vicino al Signore, non per i suoi meriti ma per grazia. Così ci ricordiamo che la chiamata alla santità è universale ed è un dono offerto e un invito rivolto prima di tutto ai piccoli, cioè ai poveri e sofferenti che non bastano a sé stessi e non sono autosufficienti, come un bambino. Dio ci chiama accanto a sé, a condividere con Lui la sua vita, non perché siamo meritevoli di lode ma perché abbiamo bisogno di aiuto e di amore. In questa scelta preferenziale per i poveri Dio si fa piccolo, anzi il più piccolo. Il Padre invia suo Figlio perché i poveri non siano abbandonati a loro stessi e non siano tentati dallo scoraggiamento o dal pensiero di essere puniti, ma sappiano che Egli li ama di un amore di predilezione ed è per loro sostegno sicuro. Dio sceglie quelli che tutti scartano, accoglie quelli che normalmente vengono emarginati, dà ascolto a coloro che di solito nessuno considera. 

Il discepolo di Cristo diventa grande come il suo Maestro, e non il “più grande” estromettendolo dalla propria vita, quando, come Lui, rifugge i luoghi affollati dove si compete per un istante di gloria e di piacere effimero preferendo quelli abitati dalla solitudine e dalla sofferenza in cui gustare la vera gioia della solidarietà. 

Il cristiano sceglie gli amici non solo tra quelli con i quali condivide qualcosa o dai quali può trarre un vantaggio, ma soprattutto guardando con compassione la povertà e riconoscendo la vera umanità. Chi scende tra i vicoli spesso oscuri dell’umanità ferita e li attraversa riconosce in tanti volti conosciuti quello di Cristo. Quando sceglie di amare e servire gli amici di Dio scopre che lui stesso è un povero e, in quanto tale, amico amato e servito da Gesù.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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