Commento al Vangelo del 27 Settembre 2020 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Dal no al si

Quale รจ la parte della Messa che piรน ci piace?
Sembra una domanda un poโ€™ superficiale, come se si potesse fare una classifica di gradimento nella celebrazione Eucaristica che รจ significativa e ricchissima in ogni sua parte e in ogni momento. In questi giorni viene pubblicato e tra qualche mese entrerร  in vigore il nuovo Messale per la celebrazione della Messa. Il Messale รจ quel libro che contiene tutte le preghiere e le modalitร  con le quali celebrare il sacramento vertice dei cristiani, che รจ appunto la celebrazione eucaristica. Ci sono state tante riforme e rinnovamenti del Messale, e il piรน significativo degli ultimi tempi รจ stato sicuramente quello dopo il Concilio, con una serie di cambiamenti anche radicali, non tanto nel significato ma soprattutto nel modo di celebrare. Uno su tutti lโ€™uso della lingua italiano al posto del tradizionale latino. Questo nuovo Messale non stravolge le cose ma porta avanti un lavoro lungo di rinnovamento perchรฉ la celebrazione della Messa sia il piรน possibile un saldo ponte tra tradizione e modernitร , tra Vangelo pregato e riflettuto e il Vangelo vissuto.
Il nuovo Messale รจ quindi una buona occasione per tutti, preti e laici, per domandarsi come effettivamente viviamo la Messa nel suo complesso, al lรฌ da dei singoli riti e parole.

Ma tornando alla domanda su quale parte della Messa preferiamo, lโ€™ironia potrebbe farci dire che รจ quella dove il prete dice โ€œandate in paceโ€, cioรจ la parte finale, quando siamo liberati dal rito con le sue lungaggini e pesantezze. Dio cosa risponderebbe?
Anche nel Vangelo Gesรน pone una domanda ai suoi ascoltatori, che sono coloro che lo accusano, ma non รจ ovviamente una domanda sulla messa. Partendo da una storiella semplice li invita a prendere posizione senza nascondersi in argomentazioni complicate. Tra i due figli invitati dal padre a lavorare, chi davvero alla fine mette in pratica lโ€™ordine di lavorare? Quello che a parole dice di no ma poi si pente e si mette a lavorare, oppure quello che a parole, molto altisonanti e di sottomissione (โ€œSi, signoreโ€), dice si ma poi non fa niente? La risposta รจ assai semplice da dare, e subito Gesรน dalla domanda passa ad una accusa senza peli sulla lingua, facendo vedere che i suoi accusatori apparentemente molto religiosi a parole, in realtร  nei fatti sono superati da pubblicani e prostitute amici di Gesรน. Questi infatti, che per loro erano maledetti e lontani da Dio, si sono lasciati raggiungere da Gesรน, dalla sua amicizia e proposta di vita e che hanno davvero cambiato la loro vita in bene. Chi ascolta questa pagina di Vangelo, me compreso, non puรฒ non sentirsi tirato dentro, sia che la leggo da solo, sia che la ascolto in modo solenne durante la Messa domenicale.

Anzi proprio mentre celebriamo la Messa queste parole di Gesรน ci coinvolgono di piรน e ci chiedono di dare una risposta con la vita concreta e non solo con le labbra. Una religiositร  vissuta solo di adesione superficiale di parole, di qualche distratta preghiera, di qualche gesto โ€œsacroโ€ o immagine appesa alle pareti di casa o rosari al collo solo come ornamento, รจ una religiositร  che allontana da Dio e ci fa rimanere bloccati.
Il figlio che subito dice โ€œnoโ€ e poi si pente e si mette a lavorare, ben rappresenta una fede viva e vera che รจ fatta di dubbi e ribellioni ma anche di voglia di interrogarsi e cambiare. Lo spazio tra lโ€™iniziale โ€œnoโ€ e il successivo โ€œsiโ€, รจ lo spazio della conversione, che porta a rivedere le proprie scelte, a ripensare il rapporto con Dio come Padre. รˆ il tempo in cui ci si accorge che lavorare per Dio รจ molto meglio che lavorare solo per sรฉ stessi in modo egoistico. E sono tanti coloro che magari sembrano lontani da Dio (secondo i nostri schemiโ€ฆ), ma poi dentro la loro vita dicono โ€œsiโ€ tante volte anche se noi non lo sappiamo. La nostra vita di fede non รจ un immobile โ€œsiโ€ dato per sempre ed esibito in qualche occasione pubblica, ma รจ un continuo cambiamento a volte faticoso per portare concretamente il Vangelo nella nostra vita e nella vita del mondo che ci circonda.

Penso che se domandassimo a Dio quale รจ la parte della Messa che lui preferisce, quando ci vede celebrare, sono certo che direbbe quella che inizia dalla fine, quando vede che le parole e i gesti della liturgia diventano vita concreta e fanno sรฌ che la Celebrazione del suo amore non si conclude maiโ€ฆ come piace a Lui.


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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