p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 8 Settembre 2020

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Matteo scrive lโ€™inizio del mondo come il libro della Genesi descrive lโ€™inizio del mondo con la creazione. Matteo descrive lโ€™inizio del mondo nuovo, quel mondo che รจ passato attraverso la storia dei popoli e la storia di Israele fino a giungere a noi.

Dio, dopo il peccato delle origini, ha vissuto da sempre il suo desiderio di essere e di vivere con lโ€™amore della sua creazione, vale a dire con lโ€™uomo. Le ha provate tutte per potere stare con lโ€™uomo, ma da sempre lโ€™uomo ha rifiutato coloro che Lui mandava per donare la sua vita e la sua parola. Alcuni di questi mandati li ha ignorati, altri li ha bastonati, altri li ha uccisi. Da ultimo manda il suo Figlio perchรฉ almeno avranno rispetto di Lui. Ma i vignaioli, di fronte alla venuta del Figlio erede, si sono detti: uccidiamolo cosรฌ lโ€™ereditร  sarร  nostra.

Non riusciamo ad accogliere il dono e continuiamo a volerlo rapinare. Ci viene donato il Figlio e noi lo uccidiamo per essere sicuri che lโ€™ereditร  sia nostra. Quellโ€™ereditร  di vita vitale che รจ dono che il Padre fa noi fin dalla fondazione del mondo.

Ma Dio vive con noi perchรฉ il dono del Figlio rimane tale al di lร  e al di sopra della nostra violenza di impossessamento del dono. Lui non risponde alla violenza con la violenza ma col dono.

Matteo scrive la nuova vita, la nuova storia della salvezza, il Vangelo appunto, ricordando e raccontando la storia di Gesรน che รจ la vita di Dio in mezzo a noi. Lui lโ€™Emmanuele รจ il Dio con noi, il Dio che รจ venuto ad abitare in mezzo a noi.

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Gesรน, che significa Dio salva, viene a noi e in mezzo a noi come Salvatore, per salvarci dai nostri peccati. Vale a dire che viene a togliere di mezzo a noi quel male che ci schiavizza e che ci porta lontano da Dio e dai fratelli. Il nome, che indica lโ€™identitร  di una persona e la sua missione, noi lo usiamo per chiamare lโ€™altro e per relazionarci con Lui. Noi chiamando il Figlio Gesรน ci relazioniamo col Padre come figli che ricevono il dono della salvezza e dunque della figliolanza. Chiamare il Figlio Gesรน รจ espressione di un desiderio: quello di relazionarci col Padre tramite il Figlio sentendoci fratelli e dunque figli.

Questa nuova creazione che passa attraverso Gesรน il Salvatore, ci dice anche che Gesรน รจ il Cristo, lโ€™unto del Signore. Gesรน รจ il nuovo re che viene consacrato.

Dio ha sempre rifiutato la figura del re. Lโ€™ha sempre ritenuta una maledizione per il popolo. Il re sarebbe stato uno che avrebbe schiavizzato il suo popolo prendendo le sue figlie per i suoi arem e mandando i suoi figli in guerra per i suoi capricci. Ma alla fine Dio ha ceduto alle pretese di Israele accettando che un re regnasse su Israele. Nella storia di Israele la critica alla monarchia รจ costante nei libri dei profeti. Giunti al Cristo si ritorna ad affermare che lโ€™unico re รจ Dio che si incarna nel Cristo. Non cโ€™รจ dio o re in terra che possa rappresentare il nostro Dio, re della pace e della giustizia. Non cโ€™รจ bisogno neppure di nessuna immagine, perchรฉ lโ€™unica immagine di Dio รจ lโ€™uomo vivente che ha stampato sul suo volto il volto del Padre.

Di qualsiasi re la Bibbia dice che fece peggio dei suoi padri. Si va di male in peggio nella genealogia dei re. Parallelamente nei profeti scorgiamo la promessa del re promesso da Dio, il Messia, che avrebbe liberato il suo popolo non tanto dai Romani, come volevano i contemporanei di Gesรน, quanto invece dai suoi peccati, dalla sua malvagitร , dal suo male, da ogni schiavitรน e oppressione.

Gesรน รจ lโ€™atteso in quanto figlio di Davide ma evidenziando da subito il fatto che il Messia รจ un dono, non un prodotto del popolo, della gente, dellโ€™uomo.ย  Gesรน รจ della discendenza del pagano Abramo: lui primo depositario della promessa. Abramo รจ la controfigura di Adamo il disobbediente, che ritrova vita nellโ€™obbediente Abramo. Abramo destinatario, nella sua obbedienza, della promessa di una terra e di una discendenza.

Il dono finale รจ Gesรน che non รจ generato da Giuseppe, ma che รจ semplicemente accolto da lui come dono tramite la vergine Maria. Tutto รจ dono e tutto diviene salvezza nel momento in cui questo dono noi lo accogliamo. รˆ il dono che il Padre fa a Giuseppe, e allโ€™umanitร , attraverso Maria.

Il generare, nella nuova storia della salvezza, รจ tutto al maschile. Quando รจ il momento di Gesรน questo generare al maschile si interrompe per lasciar posto al femminile Maria, possibilitร  del divino, realtร  del dono gratuito del Padre.

Giuseppe โ€“ e al suo posto potremmo mettere il nome di ognuno di noi โ€“ ciรฒ che รจ in Maria viene da Dio: sposandone la madre, tu accogli il Figlio Gesรน.


AUTORE: p. Giovanni Nicoliย 
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