mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 30 Agosto 2020

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Il Vangelo che ascoltiamo in questa domenica ci coglie in un momento in cui la gran parte di noi trascorre un periodo di riposo. รˆ un tempo certamente utile se non necessario per poter riprendere con maggior vigore la vita ordinaria. Per Gesรน invece iniziava unโ€™ora decisiva che richiedeva un orientamento nuovo e chiaro: โ€œDa allora Gesรน cominciรฒ a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemmeโ€, scrive Matteo. รˆ il primo annuncio della passione, della sua sconfitta sino alla morte, sebbene annuncia anche la resurrezione. Ma i discepoli, come spesso accade, selezionano le parole del Maestro e ascoltano quel che vogliono ascoltare. Pietro prende coraggio e rimprovera il Maestro. รˆ certamente sincero, ma la sinceritร  non basta, come non รจ sufficiente la semplice buona coscienza. Lโ€™amore, quello del Signore, va ben oltre. รˆ un amore radicale, totale. Ma Pietro non lo capisce. Sono vere anche per gli apostoli le parole del Signore: โ€œI miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vieโ€ (Is 55,8). Non รจ naturale nรฉ spontaneo seguire il Signore Gesรน; si richiede lโ€™apertura del cuore e della mente alle sue parole, alla sua vita, ai suoi sentimenti.

Gesรน non poteva comunque abbandonare la sua via, e mentre stava parlando con Pietro si voltรฒ, scrive Matteo, non guardรฒ piรน Pietro negli occhi, come lo avrebbe guardato la notte del tradimento, gli voltรฒ le spalle, quasi a rendere visibile la sua distanza da lui, e lo rimproverรฒ: โ€œVaโ€™ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandaloโ€. Del resto allโ€™inizio della vita pubblica nel deserto, Satana ebbe la stessa intenzione di Pietro, allontanare Gesรน dalla sua via, dallโ€™obbedienza al Padre. E questa รจ la via dei discepoli, lโ€™unica, senza alternative. Gesรน lo disse apertamente a tutti: โ€œSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaโ€. Sono parole che suonano dure ai nostri orecchi, ma sono le uniche che possono liberarci dalla prigionia delle nostre tradizioni, delle nostre abitudini, delle nostre pigrizie. Ma tali parole del Signore non sono una esortazione al sacrificio e alla sofferenza. Esse sono comprensibili unicamente allโ€™interno della sequela di Gesรน, della nostra passione per lui.

Come scrive il profeta Geremia: โ€œMi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalsoโ€. La seduzione sta alla radice delle parole che Gesรน rivolge ai discepoli. Chi รจ sedotto esce da se stesso per riversarsi tutto nellโ€™amato, vive per lui, opera per lui, pensa a lui. Per amore si fanno sacrifici fino allโ€™inverosimile. Questa รจ la sequela evangelica. Se guardiamo la nostra fede dobbiamo riconoscere quanto sia spesso scialba, fiacca, senza sapore. Per questo non ci porta la gioia, e per questa sua sciatteria non puรฒ essere attrattiva per chi non crede. Eppure รจ qui la via per la salvezza. Una via molto diversa da quella del mondo, ove ognuno cerca di salvare se stesso a qualsiasi costo senza occuparsi degli altri. Per questo Gesรน insiste: โ€œChi vuole salvare la propria vita, la perderร โ€. Sรฌ, chi vuole salvarsi da solo, si perderร . Non gusterร  la felicitร  dellโ€™amicizia e della fraternitร .

E potrร  anche guadagnare il mondo intero, ma sarร  insoddisfatto. La felicitร  non sta nellโ€™avere ma nellโ€™essere uomini e donne che rinnovano il proprio cuore e la propria mente ascoltando il Vangelo. Come si perde lโ€™anima? Divenendo schiavi di se stessi e delle cose, assoggettandosi alla sete del guadagno e al vortice del consumo. Quante volte sacrifichiamo su questi altari fatui le nostre giornate e il nostro avvenire senza poter gustare la vita, e quindi sacrificandola davvero. Per questo dobbiamo ascoltare con attenzione quanto Paolo ci ricorda: โ€œNon conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontร  di Dio, ciรฒ che รจ buono, a lui gradito e perfettoโ€. In molti riprenderemo tra pochi giorni il ritmo normale della vita. Le parole evangeliche sono certamente esigenti, in esse vi รจ tutta lโ€™ambizione di Gesรน di sedurci per farci gustare con pienezza la sua vita e il suo amore. Le nostre giornate saranno diverse, perchรฉ piene dโ€™amore.


Fonteil sito web di mons. Paglia

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