Commento al Vangelo del 30 Agosto 2020 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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โ€œSe non fossimo cosรฌ votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci puรฒ insegnare,
come quando tutto dโ€™inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivoโ€ฆโ€

Mi hanno colpito questi versi della poesia di Pablo Neruda, poeta cileno (1904-1973), intitolata โ€œRestare in silenzioโ€.
รˆ unโ€™ode al silenzio non solo delle parole ma soprattutto di ogni attivitร , sia lavorativa e positiva ma anche di quella che produce violenza e sofferenza come la guerra e lโ€™odio. Come tutte le poesie, questa di Neruda immagina un mondo impossibile, specialmente il nostro cosรฌ freneticamente votato al produrre, al comunicare velocemente e a non fermarsi mai.

Eppure stare in silenzio e fermi anche per poco, come dicono le parole della poesia, รจ una buona occasione per capire noi stessi, gli altri, il mondo e anche Dio. Questโ€™ultimo non ha i nostri stessi ritmi e obiettivi umani e se non ci fermiamo mai rischiamo davvero di non capirlo, e alla fine non capiamo nemmeno noi stessi come Dio ci ha creati.

Pietro non capisce Gesรน, anche se รจ suo discepolo da un poโ€™. Non comprende lo stile di dono e di amore che segna tutta la sua missione. E quando Gesรน parla di croce e sofferenza, Pietro lo rimprovera e lo vorrebbe zittire. Pietro e i gli altri discepoli (di cui รจ portavoce nel racconto evangelico) non comprendono che nella morte per amore cโ€™รจ la strada per la resurrezione della vita. Gesรน รจ lโ€™inviato di Dio ma non come loro si aspettano secondo la logica del potere, ma nella strada dellโ€™amore. Non sono capaci di fermarsi ed ascoltare e non vogliono sentir parlare che tutta la marcia apparentemente trionfale del Messia in terra si fermi.

รˆ Gesรน perรฒ che a sua volta blocca Pietro e lo invita a stare zitto, a fermarsi e riflettere come discepolo. Per questo lo invita dicendogli โ€œva dietro a meโ€ฆโ€, e prendere il suo ritmo e non quello del mondo e della mentalitร  produttiva umana. Pietro e gli altri sono invitati ad ascoltare il pensiero di Dio che รจ diverso, piรน lento ma piรน vero e piรน ricco di vita.

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Stavo pensando al blocco forzato di questo periodo a causa dellโ€™emergenza sanitaria. Tutto o quasi si รจ fermato e soprattutto si รจ fermata ogni attivitร  pastorale nella Chiesa, comprese le nostre liturgie, feste e tradizioni. Tutto fermo e in silenzio. รˆ stato tutto cosรฌ negativo? Oppure รจ stata una occasione da โ€œascoltareโ€, un silenzio forzato che ci ha costretto in modo benefico a ripensare chi siamo, chi รจ lโ€™altro, chi รจ Dio e quello che davvero lui vuole?

Il silenzio delle parole e delle azioni, anche se difficile e impegnativo, รจ necessario davvero per ricordarci che la prima e lโ€™ultima parola e azione ce lโ€™ha Dio, cosรฌ come Gesรน insegna. Se non sono capace di fermarmi rischio il gravissimo errore di Pietro che arriva a rimproverare Gesรน quando questo parla di croce, ignorando che parla anche di resurrezione. Fare silenzio e fermarsi aiuta anche a capire il prossimo, con la sua vita, le sue attese e veritร  che spesso se corriamo e non ci fermiamo, non siamo capaci di comprendere e finiamo per rifiutare.


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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