In ogni ambito, come in ogni realtร , la presenza di scribi e farisei รจ assicurata. Ciรฒ che fatichiamo a cogliere รจ il fatto che questo scribi e farisei che parlano bene e razzolano male, siamo noi. Siamo noi che passiamo il nostro tempo a pensare come volgere le situazioni a nostra favore, cercando di cogliere ciรฒ che gli altri dovrebbero fare e ciรฒ che noi dovremmo dire loro che dovrebbero fare.
Dicevo che questo avviene in ogni ambito. Ma รจ bene che iniziamo da noi riproponendo un brano di Bernanos, dal Diario di un curato di campagna:
ยซLa parola di Dio! ร un ferro rovente la parola di Dio. E tu che la insegni vorresti pigliarla con le molle per non bruciarti, non la afferreresti a piene mani? Lasciami ridere: un prete che scende un poโ ringalluzzito ma contento dal pulpito di Veritร , con la bocca a culo di gallina, non ha predicato, ha fatto le fusa se mai. Bada che puรฒ capitare a chiunque: siamo dei poveri dormienti, e certe volte che fatica del diavolo svegliarsi! Anche gli apostoli, comunque, dormivano a Getsemani. Ma insomma bisogna distinguere. E capirai anche che chi si scalmana e suda come un facchino non sempre รจ piรน sveglio degli altri, no. Dico soltanto che quando per caso il Signore mi cava fuori una parola che รจ utile alle anime, la capisco dal male che mi faยป.ย
Comprendere la parola in base al male che mi fa non รจ un atto di autocompassione, รจ un atto di sinceritร . Il male che mi fa la Parola dice che da quella Parola mi sono lasciato toccare e che quanto dico agli altri viene non da uno studio approfondito ma dal cuore, dalla mia vita.
Il bisogno che abbiamo di trovare un colpevole o di negare la buona fede dellโaltro รจ modo per confondere le acque e continuare a nasconderci non cercando il bene comune nรฉ in politica e neppure nel campo economico.
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Lascio la parola al Savonarola โ Sul bene comune (di cui non vi importa nulla), per commentare questo pensiero:
โVoi non siete unโumanitร , ma una somma di uomini. Pensate a voi, badate a voi, vโaccorgete che esistono ยซaltriยป solo qualche volta, per caso, quando cโรจ da invidiarli o da disprezzarli. Altrimenti chi se ne frega degli altri: tutto รจ solo ยซioยป.
I miei fatti. I miei affetti. I miei soldi. Siete gente arida. Senza calore. E se vi infiammate per una questione allโapparenza ยซdi principioยป non lo fate perchรฉ ci credete, no, ma solo per difendere quello stramaledetto orto che รจ il vostro interesse. (โฆ.) Il bene comune? Ma che ve ne parlo a fare?
Non รจ una lingua vostra, questa. Per farmi capire dovrei parlare forse di guadagni, di interessi. Dovrei parlare di tornaconto. Dellโacqua al vostro mulino.
Allora saltereste tutti sugli attenti, direste ยซfammi sentire!ยปโ.
ย
Come si dice? Musica per le vostre orecchie. Invece, guarda caso, mi intestardisco, non mi stanco: parlo di bene comune, parlo di cercare qualcosa che valga per tutti, nessuno escluso, parlo di fare cose utili, di non dividere ma unire, anche se ci perderai qualcosa.
Vi interessa? Ho capito: sto abbaiando. Ma sono fiero, non mi vergogno, dโessere un cane. ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย Non dobbiamo scandalizzarci, siamo invitati invece a prendere coscienza di ciรฒ che muove veramente il nostro cuore e le nostre azioni, le nostre decisioni.
Ciรฒ che mi interessa di piรน รจ ritrovare la via per fare quello che sono, per dire quello che faccio o fare quello che dico. Ho bisogno di ricominciare da me, se voglio prendere sul serio la vita e quanto la Parola mi dice.
Mi verrebbe da dire che รจ tempo di dimenticarmi degli altri e vivere in solitudine il richiamo che Dio mi manda oggi e che suona chiaramente come invito a prendere sul serio la mia vita senza usare gli altri come paravento. ร tempo di tacere e di dire solamente: โSignore, pietร !โ.
Tale grido risuona come preghiera che chiede al Signore ciรฒ che noi non riusciamo a fare e ad essere, oltre che a dire: liberi dal nostro tornaconto. Tale liberazione diventa liberazione dallโannuncio della Parola e dallโazione pastorale usati come mezzo di scambio per ottenere buona fama.
ร tempo di dire basta alla vanagloria che uccide la gloria vera, quella di Dio che รจ tale di fronte allโuomo realizzato e libero.
ร tempo che il nostro essere segni dโamore, occupi il nostro tempo e il nostro cuore, tutto il resto รจ spazzatura senza questo.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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