Commento alle letture di domenica 16 Agosto 2020 – Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 16 Agosto 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.

Il miracolo della guarigione della figlia della Cananea ci รจ riportato dallโ€™evangelista Marco (Mc 7,24-30) e dallโ€™evangelista Matteo (Mt 15,21-28). Il testo di Matteo sfrutta il materiale marciano, ma lo amplifica con alcune aggiunte e sottolineature, ed รจ il testo su cui noi mediteremo.

La comunitร  a cui scrive Matteo รจ di origine ebraica, e vive il grande trauma della prima Chiesa, che da essa proviene. La salvezza รจ riservata al popolo eletto? Per essere redenti, bisogna osservare tutte le prescrizioni della Legge dโ€™Israele, a partire dalla circoncisione? Fu la grande diatriba che letteralmente dilaniรฒ la prima comunitร  cristiana, divisa tra gli ebreo-cristiani che pretendevano anche dai pagani lโ€™osservanza di tutta la Torah, e gli etnico-cristiani, di cui si faceva portavoce Paolo, che affermavano che la novitร  di Gesรน Cristo non prevedeva piรน lโ€™accesso a Dio tramite il giudaismo.

Matteo sta preparando la sua comunitร  di ebrei a โ€œcrescereโ€ verso una mentalitร  nuova e una diversa concezione di Fede, e nei versetti precedenti ha riportato un discorso di Gesรน di pesante contestazione alle norme sulla purezza rituale, a favore dellโ€™interioritร  della Fede stessa (Mt 15,1-20).

Ora Gesรน โ€œuscรฌโ€ di lร  (15,21): comincia un cammino, fa esodo verso le terre pagane, verso quei Cananei che erano non solo idolatri, ma nemici storici di Israele. Marco dice che Gesรน andรฒ in terra pagana, Matteo solo che โ€œsi ritirรฒ versoโ€, cioรจ si muove verso ma resta ancora in terra di Israele. Ma una donna cananea, โ€œuscita da quelle regioniโ€ (15,22), lo implora di guarire la figlia indemoniata. Lโ€™incontro รจ a metร  strada: sia Gesรน che la donna si muovono uno verso lโ€™altro.

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Lo strano silenzio di Gesรน

Gesรน non esce da Israele perchรฉ sa che la sua missione รจ innanzitutto il compimento delle promesse fatte agli Ebrei: โ€œNon sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israeleโ€ (15,24). E ai suoi raccomanderร : โ€œNon andate tra i paganiโ€ (10,5-6). Eโ€™ agli israeliti che โ€œappartengono lโ€™adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristoโ€ (Rmย 9,4-5). Gesรน รจ lโ€™โ€œamenโ€ย ossia il โ€œsรฌโ€, lโ€™adempimento di tutte le promesse messianiche: โ€œInfatti tutte le promesse di Dio hanno il loro <<sรฌ>> in luiโ€ย (2 Cor 1,20). Il compito della predicazione ai pagani sarร  invece della Chiesa, dopo la morte e resurrezione di Gesรน: ascendendo al cielo, Gesรน dร  una missione ai suoi: โ€œAndate e fate miei discepoli tutti i popoliโ€ (Mtย 28,19); โ€œVoi mi sarete testimoniโ€ฆ fino agli estremi confini della terraโ€ (At 1,8).

Comunque ci stupisce questo strano silenzio di Gesรน: alla poveretta che โ€œgridavaโ€ la sua disperazione per lโ€™infermitร  della figlia, con il โ€œgridoโ€ biblico del povero e dellโ€™afflitto (Es 3,7; 22,21-26; Dt 24,14-15), Gesรน โ€œnon le rivolse neppure una parolaโ€ (15,22-23). Ma Dio non รจ colui che aveva detto del povero: โ€œQuando invocherร  da me l’aiuto, io ascolterรฒ il suo grido, perchรฉ io sono pietosoโ€ (Es 22,25-26)? Avrebbe almeno potuto spiegargli i limiti della sua missione, rivolgerle qualche parola di conforto. Ma questo Gesรน โ€œmaleducatoโ€ fa parte di uno dei โ€œparadossiโ€ evangelici che sottolineano lโ€™assoluto di Dio: Gesรน obbedisce al Padre in maniera totale, e lโ€™obbedienza alla sua missione per il solo Israele รจ completa e senza deroghe. Eโ€™ uno di quegli atteggiamenti โ€œestremiโ€ di Gesรน a cui dobbiamo abituarci nei Vangeli, che sottolineano che lโ€™amore a Dio deve essere โ€œsenza se e senza maโ€: si pensi a Gesรน che scappa di casa senza avvisare per andare al tempio (Lc 2,41-51); a come Gesรน tratti male sua madre per sottolineare che la vera familiaritร  con lui sta nel discepolato (Mc 3,31-35); allo sposo sgarbato della parabola che caccia vie le vergini rimaste senzโ€™olio nonostante sia lui il ritardatario, per sottolineare unโ€™attesa del Signore senza limiti o remore (Mt 25,1-13); al padrone despota della parabola dei talenti che โ€œmiete dove non ha seminato e raccoglie dove non ha sparsoโ€ (Mt 25,24); allโ€™invito a suicidarsi o a mutilarsi piuttosto che dare scandalo (Mc 9,42-47); al comando di lasciare insepolti i genitori per il primato della sequela (Lc 9,59-62)โ€ฆ Eโ€™ un โ€œgenere letterarioโ€ tipico dei Vangeli, per sottolineare la totalitร  che lโ€™amore esige, uno stile con cui occorre avere dimestichezza.

Una Chiesa infastidita

Al gridare della donna, i discepoli supplicano il Signore che la mandi via, perchรฉ disturba con le sue grida (Mt 15,23). Eโ€™ una Chiesa che spesso si stufa dei poveri, degli esclusi che disturbano, e che vuole essere lasciata tranquilla per la sua vita โ€œspiritualeโ€. Monsignor Tonino Bello ci ammoniva โ€œa non voltar pagina o a non cambiare canale quando lo spettacolo inquietante di certe situazioni viene a rovinare il sonno o a disturbare la digestioneโ€. Certo, i poveri spesso โ€œdisturbanoโ€: non hanno orari, sono sempre lรฌ a chiedere, non sono migliori degli altri, anzi spesso rubano, ti truffano, non sono riconoscentiโ€ฆ

Una preghiera autentica

Ma la Cananea รจ un modello di preghiera. Riconosce Gesรน come Signore e lo adora: โ€œsi prostrรฒ dinanzi a luiโ€ (Mt 15,25). Gesรน aveva detto di pregare incessantemente (Lc 21,36; cfr 18,1-8): e qui questa povera mamma non cessa di implorare Gesรน. La sua preghiera: โ€œAbbi pietร  di meโ€ (Mt 15,22), รจ richiesta di misericordia, di essere colmata dallโ€™amore e dalla tenerezza di Dio. Eโ€™ il povero che grida al Signore: โ€œSignore, aiutami!โ€ (15,25).

Una preghiera che non รจ semplice richiesta di favore, ma adesione personale a Gesรน e alla sua missione. Il siparietto in cui Gesรน afferma che โ€œnon รจ bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnoliniโ€, a cui la donna ribatte: โ€œรˆ vero, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroniโ€ (15,26-27), non รจ tanto un tentativo di ottenere la grazia ad ogni costo, come qualcuno ha letto. Guai a pensare a un Dio a cui occorra โ€œstrappare le grazieโ€! Eโ€™ una visione blasfema, che presenta un Dio geloso dei suoi favori che concede solo a coloro che lo stressano o ricorrono alle โ€œraccomandazioniโ€ di questo o quel Santo. Dio invece รจ lโ€™amante infinito, che soffre quando i suoi figli piangono, e che cerca solo e sempre il loro massimo bene e la loro massima felicitร ! Ci dice infatti Gesรน: โ€œSe voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre vostro che รจ nei cieli darร  cose buone a quelli che gliele domandano!โ€ (Mt 7,11).

Le parole della cananea sono invece accettazione che la missione del Messia sia per gli Ebrei, โ€œi figliโ€, e al contempo richiesta di essere almeno parzialmente ammessa alla salvezza lei che รจ un โ€œcaneโ€ (Mt 15,25-26). Il termine, non certo simpatico, designava, per gli ebrei, i pagani: noi tanto amiamo i nostri cagnolini, ma questi erano, per gli Israeliti, insieme alle volpi (Lc 13,32) e ai maiali (Mt 7,6; Lc 15,15), i prototipi dellโ€™impuritร .

Una Fede grande

โ€œNel rispondere a chi incontrava, Gesรน cercava la fede presente nellโ€™altro, come se volesse risvegliare e far emergere la sua fedeโ€ฆ Gesรน cercava in chi incontrava la fede autentica, e quando essa era presente poteva dire: <<La tua fede ti ha salvato>>. Si noti che Gesรน non ha mai detto: <<Io ti ho salvato>>, bensรฌ: <<La tua fede ti ha salvato>> (Mc 5,34 e par.; 10,52; Lc 7,50; 17,19; 18,42); <<Vaโ€™, e sia fatto secondo la tua fede>> (Mt 8,13); <<Donna, davvero grande รจ la tua fede! Ti sia fatto come desideri (Mt 15,28)โ€ (E. Bianchi).

Ha scritto Benedetto XVI: โ€œAllโ€™inizio dellโ€™essere cristiano non cโ€™รจ una decisione etica o una grande idea, bensรฌ lโ€™incontroโ€ฆ con una Persona, che dร  alla vita un nuovo orizzonte e con ciรฒ la direzione decisivaโ€ (Deus caritas est, n. 1). Gesรน insegna che nulla resiste alla fede in lui, anche quando essa รจ nella misura di un granello di senape (cfr Mt 17,20; Lc 17,6), โ€œil piรน piccolo di tutti semi che sono sulla terraโ€ (Mc 4,31); che occorre non dubitare (cfr Mc 11,23; Mt 21,21), perchรฉ โ€œtutto รจ possibile a colui che credeโ€ (Mc 9,23): perchรฉ chi aderisce a lui, Signore della vita, Risorto dai morti, con lui vince la morte, la malattia, lโ€™angoscia, ogni limite creaturale (Rm 6,3-11).

Il pane per tutti

Questo brano prepara la comunitร  di Matteo allโ€™apertura a tutte le genti. Nel capitolo precedente Matteo ha raccontato la moltiplicazione dei pani. I discepoli non hanno capito lโ€™importanza del โ€œpane dei figliโ€: โ€œspesso sono piรน affamati del vero pane di Dio gli atei, come questa paganaโ€ฆ Noi ne abbiamo tanto di questo pane, siamo saturi fino alla nauseaโ€ฆ La siro-fenicia, invece capisce cosรฌ bene la potenza di questo pane, che bastano le briciole per salvare sua figliaโ€ฆ Presso indifferenti, atei, materialisti, povera gente di ogni tipo, non di chiesa, gente <<altra>> rispetto a noi, succede che si goda del vero pane che, spezzato, libera a fa vivereโ€ (S. Fausti).

Di quel pane, dopo che gli Israeliti si furono abbondantemente sfamati, ne avanzarono โ€œdodici cesteโ€ (Mt 14,20): โ€œQuello che la donna cananea percepisce, con grande intuito, e che al banchetto del Regno il pane non รจ contato: ce nโ€™รจ in sovrabbondanza per tutti, e nessuno corre il rischio di rimanerne senzaโ€ฆ Lโ€™intuizione della donna, forse, chiarisce anche a Gesรน stesso che i tempi si stanno avvicinando, quando anche i cagnolini saranno ammessi alla sala del banchettoโ€ (A. Mello). Toccherร  ai dodici Apostoli e poi a tutti i discepoli spezzare il pane delle dodici ceste per tutte le genti.

Carlo Miglietta


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