Perdonare ha a che fare piรน con la riconoscenza, che non con l’obbedienza. La parabola del servo ingrato, come un chiaroscuro, ci illustra il senso del Padre Nostro, al quale chiediamo di condonarci ยซi nostri debiti come anche noi li condoniamo ai nostri debitoriยป.
La principale consapevolezza รจ che i nostri debiti sono giร stati rimessi, condonati, cancellati con un atto gratuito di amore divino. E non sono stati condonati per noi solamente, ma anzi per tutti, e spetta a noi testimoniarlo inserendoci nel medesimo atto di condono. Nel nostro piccolissimo, siamo chiamati a fare buon uso di tutto il bene ricevuto, e soprattutto del perdono, per testimoniare con gratitudine che quella decisione libera ci ha cambiato davvero la vita, che la grazia non era scontata, che il condono era immeritato.
La qualitร della nostra riconoscenza incarna la dignitร che abbiamo ritrovato proprio grazie a quella libera decisione di perdonare perchรฉ siamo perdonati, di liberare perchรฉ siamo stati liberati, di amare perchรฉ siamo stati amati. E tale riconoscenza la manifestiamo nell’incontro con le sorelle e i fratelli che ancora non sanno cosa significhi, perchรฉ non hanno mai fatto consapevolmente esperienza di un libero gesto personale che li salvasse dalla rovina.
Tocca a noi renderlo vicino a loro, vivendolo nelle semplici scelte concrete quotidiane, in cui possiamo agire nella stessa pazienza sconfinata del nostro Padre. Nella forza del perdono che doniamo agli altri facciamo trasparire un raggio di quello che ci รจ stato offerto gratuitamente e incondizionatamente.
Commento a cura di:

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Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
