don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 13 Agosto 2020

- Pubblicitร  -

Ascoltando una pagina evangelica come quella odierna viene spontaneo concludere: lasciamo perdere. Questo รจ un vangelo da Dio, non da uomini. Giร , un vangelo da Dio. Cosรฌ fa Dio. Ma cosรฌ รจ chiamato a fare anche lโ€™uomo: โ€œSiate misericordiosi come รจ misericordioso il Padre vostro celesteโ€. Sta qui il senso della vita cristiana: nellโ€™esercizio concreto di un perdono che diventa lโ€™annuncio piรน vero della paternitร -maternitร  di Dio. Come รจ possibile perdonare?

โ€œRicordatiโ€ฆโ€. Che cosa devo ricordare? Che il nostro rapporto con Dio รจ come quello di quel funzionario convocato alla corte del re perchรฉ renda conto della sua amministrazione. Quel funzionario si รจ dimostrato un pessimo amministratore, con un ammanco sullโ€™ordine di molti miliardi. Un vero e proprio buco economico a cui mai e poi mai potrร  mai far fronte. A quel re non resterebbe che applicare le sanzioni del diritto vigente nelle corti pagane: vendere come schiavo il debitore insieme alla moglie e ai figli. Mt ci dice che ogni creatura รจ davanti a Dio simile a quel funzionario, cioรจ costitutivamente insolvibile.

E qui emergono i tratti del volto di Dio, il quale si impietosisce al punto non solo di riaccettare la dilazione ma addirittura di condonare tutto il debito. Un Dio, cioรจ, che ha un punto debole: il commuoversi delle viscere. Al discepolo pervenuto alla consapevolezza di essere debitore impossibilitato a saldare, non resta che ripetere le parole di Gesรน: โ€œrimetti a noi i nostri debitiโ€. รˆ questa invocazione che di nuovo, ogni giorno, ha in sรฉ la forza di attivare la compassione di un Dio il cui รจ nome รจ da sempre viscere di misericordia. Si chiama cosรฌ il nostro Dio. Non vi รจ tipo di peccato o numeri di peccati che non possa essere perdonato a chi con tutto se stesso invoca: โ€œSignore, abbi pietร  di meโ€.

Perchรฉ tutto questo? Perchรฉ ciรฒ che dโ€™ora in avanti tu sei in grado di compiere, conta di piรน, perchรฉ tu sei piรน di ciรฒ che sei, perchรฉ tu sei ciรฒ che puoi diventare. Tu non sei il tuo male, tu sei il progetto di Dio ancora da realizzare. Lโ€™uomo non coincide con il suo peccato ma con le sue possibilitร  piรน grandi. E con questa Gesรน non banalizza la colpa, ma riapre il futuro. Per lui il possibile รจ piรน importante di ciรฒ che รจ stato. Per questo perdona, perchรฉ lโ€™uomo non รจ rivelato dal suo peccato. Egli vede oltre noi. E vede la nostra vita โ€œdโ€™ora in avantiโ€ฆโ€, come un perenne ricominciare, di inizio in inizio. Perchรฉ anche il nostre nome, come il suo, sia viscere di misericordia.

Ecco perchรฉ il numero proposto da Pietro impallidisce di fronte al numero di Dio, che indica la sproporzione del perdono.

- Pubblicitร  -

Quando Dio perdona, non si accontenta di cancellare pena e colpa, non compie un gesto che lascia colui che รจ perdonato sostanzialmente passivo, ma genera in lui la sua stessa capacitร  di misericordia, lo rende misericordioso. Il perdono ricevuto รจ sempre un atto creatore.

Eppure il servo della parabola se da una parte diventa per noi modello del che cosa fare per entrare nella misericordia, diventa anche figura del che cosa fare per sottrarsi alla stessa misericordia. Il suo รจ un incontro con Dio dimezzato. Perchรฉ alla sua preghiera: rimetti a noi i nostri debiti, non fa seguire il come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Il perdono ricevuto non diventa in lui lโ€™impegno a fare altrettanto nei confronti del suo piccolo debitore.

โ€œAppena uscito, quel servo trovรฒ uno come luiโ€. Appena uscito, cioรจ, ancora con la gioia insperata di un condono che appariva impossibile, appena liberato, appena restituito alla possibilitร  di fare dei progetti, prende per il collo al punto di strozzarlo chi gli doveva appena quattro soldi (tre mesi di lavoro). Lui perdonato di miliardi.

Che cosโ€™รจ allora il perdono? Esso non รจ una norma, una legge, ma una profezia, cioรจ una parola provocatoria dentro lโ€™arida storia dei rapporti umani guidati dalla regola dello scambio paritario del tanto mi dai tanto ti do. Il perdono non รจ una sorta di complicitร  con la propria o con lโ€™altrui infedeltร , ma lโ€™essere consapevoli che non la durezza ma solo la misericordia รจ in grado di rialzare chi di per sรฉ รจ inchiodato al proprio male.


AUTORE: don Antonio Savone
FONTE
SITO WEB
CANALE YOUTUBE

PAGINA FACEBOOK

TELEGRAM
INSTAGRAM

TWITTER – @anthodon

Altri Articoli
Related

Commento alle letture della liturgia del 23 Dicembre 2025

Tempo di Avvento IV, Colore Viola - Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 4 Il...

Missio Ragazzi – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025 per ragazzi

Di quante cose il Vangelo ci fa dono nella notte...

Carlo Miglietta – Commento alle letture di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

NATALE DEL SIGNORE Letture: Messa della Notte: Is 9,1-3.5-6; Tt...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...