don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 17 Luglio 2020

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รˆ facile ridurre lโ€™esistere a criteri come permesso/proibito. Molto piรน difficile discernere ciรฒ che รจ necessario compiere in una determinata circostanza senza restare irretiti nelle maglie asfittiche di una norma che mette a repentaglio lo stesso esistere perchรฉ osservata come fine a se stessa.

รˆ facile stare nella vita commentando, osservando, usando addirittura la nostra fede e la stessa Parola di Dio per sostenere le nostre critiche e una visione angusta e legalista della realtร .

La norma dellโ€™osservanza del sabato era stata data non giร  per creare un comportamento esteriore quanto per custodire la relazione con il Signore che sollecitava lโ€™uomo ad essere signore e non schiavo dellโ€™opera delle sue mani.

La libertร  con cui i discepoli si sono nutriti del grano passando nel campo dice che il rapporto con Dio รจ motivo di vita e non occasione di morte.

Dio vuole una sola cosa, la misericordia: stare nella vita non pareggiando i conti (a tanto, tanto) ma andando oltre il giusto e il dovuto. Amare oltre ogni giustizia.

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Gesรน ci guarda in faccia e ci chiede di ridare il nome giusto alle cose: la paura ci governa e perciรฒ costruiamo regole per salvarci attribuendole alla volontร  di Dio. Mentre, sembra dire Gesรน, lโ€™unico dato che ci dร  accesso a Dio รจ proprio il non rimuovere la coscienza della nostra debolezza. Questo Dio che in Gesรน entra nella nostra umanitร  ferita, vulnerabile, debole, indica nel peccato lโ€™uomo da trovare, nella morte la vita da accogliere, nellโ€™impuro il prossimo da recuperare.

โ€˜Se aveste compresoโ€ฆโ€™. Cโ€™รจ in queste parole di Gesรน tutto il rammarico per lโ€™indisponibilitร  a capire da parte dei suoi interlocutori ciรฒ che viene prima. Cโ€™รจ una Legge da capire ancora e cโ€™รจ una volontร  di Dio da osservare con tutto il cuore. Paradossalmente,ย ย i farisei pretendono di insegnare, ma finiscono per disattendere quanto risultava scomodo rispetto ai loro schemi. Non hanno capito che quando ne va dellโ€™uomo ne va di Dio.


AUTORE: don Antonio Savone
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