โIo ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesรน Cristo, e Cristo crocifissoโ, ci annuncia san Paolo nella prima lettera ai Corinzi (2, 2). Lui che era convinto che โla parola della croce infatti รจ stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, รจ potenza di Dioโ (1Cor 1, 18).
Di fronte a tanta sapienza mi ribello, mi ribello dentro. Come si fa a credere a tanta stoltezza sapiente? Sappiamo bene che non รจ reale, non รจ vera e, soprattutto, non รจ realizzabile. Se infatti fosse realizzabile sarebbe vincente secondo i criteri di questo mondo, cosa che non รจ e non vuole e non puรฒ essere.
La risposta al male col male ci rende lupi che non รจ proprio lโessere โprudenti come i serpenti e semplici come le colombeโ. Noi confondiamo quello che siamo con quello che dovremmo essere e per far combaciare le due realtร facciamo confusione. Non si tratta infatti di diventare lupi, ma di essere gente scaltra che comprende la realtร dei fatti decidendo con scaltrezza di trovare la via per rispondere al male col bene, non facendoci irretire dalla vittoria apparente del male. ร vittoria apparente se la vediamo come ricerca del bene dellโumanitร , se la smettiamo, cioรจ, di vederla come vincente contro lโaltro e quindi mortale per lโumanitร . O noi, infatti, combattiamo col bene il male, oppure combattiamo il malvagio col male: la differenza sapienziale sta tutta qui.
O accettiamo di entrare nel mistero del Maestro oppure vi rimaniamo fuori. Detto in altri termini: o riconosciamo che la nostra paura di soffrire e di morire รจ vincente in noi e ci conduce a chiuderci in noi stessi e a difenderci facendo il male a noi e agli altri, oppure accettiamo la rivoluzione che ci porta a vedere il male anzichรฉ il malvagio e a rispondere al male col bene, certi di sconfiggerlo per il bene del malvagio e dellโumanitร sempre meno, in tal modo, sommersa dalla malvagitร .
Quando capiremo che il male non รจ soffrire e morire e neppure essere uccisi, ma far soffrire e morire, allora, forse, qualche cosa cominceremo a capire.
- Pubblicitร -
Siamo alle solite: la Croce รจ la chiave di volta della storia. Il simbolo della morte e della condanna romana รจ divenuta la realtร del dono e della salvezza, della crescita del bene e della decrescita del male. ร la croce la chiave per accedere al mistero di Dio e del mondo. ร sulla croce che lโAgnello di Dio chiarisce lโenigma della storia, altro che quello della Sfinge. Lโenigma รจ il seguente: il bene vince perdendo e il male perde vincendo; la violenza รจ vinta dalla non-violenza di chi la porta su di sรฉ.
Rispondiamo al male col bene o al male col male? Quanto cammino di libertร ritroviamo in questa dinamica vitale di bene che ci viene dal Cristo Crocifisso?
Quando riusciremo a non farci irretire dalle difficoltร e dalle persecuzioni riuscendo a scorgere nella natura di queste caratteristiche i costi del bene scelto e perseguito? Quando riusciremo a vedere nel perdere la vittoria del bene? Quando intravvederemo in questi la distruzione del male? Quando vedremo nel suo uscire allo scoperto e nellโinnalzare la risposta malvagia la sua stessa fine? Quando vedremo tutto questo nel Cristo crocifisso?
Smetteremo allora di perseguire gli idoli del mondo, della societร e ricercheremo il Dio della Vita, Il Padre di ogni stilla di benedizione che discende dal cielo su di noi, proprio ora!
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
FONTE
SITO WEB: https://scuolaapostolica.com
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCmWv4rjT9JC1OJlyqzGS9mQ
PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/ScuolaApostolicaSacroCuore/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/scuolaapostolicasacrocuore/
