Commento al Vangelo del 16 gennaio 2010 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parrocco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

TESTIMONIARE

Giovanni chiama Gesรน lโ€™agnello di Dio. Questo appellativo deriva dai profeti che parlano del Messia come di un agnello condotto al macello. In particolare Isaia (53) descrive Gesรน come colui che prende su di sรฉ il peccato. รˆ un riferimento anche al sacrificio espiatorio che consisteva nel cacciare un agnello dallโ€™accampamento dopo averlo caricato dei peccati di tutti. รˆ il famoso capro espiatorio che ancora nominiamo. Cโ€™รจ anche un ri- mando allโ€™agnello mangiato dagli ebrei la notte della fuga dallโ€™Egitto, il cui sangue segnava gli stipiti delle porte dove lโ€™angelo della morte non doveva entrare per uccidere i primogeniti. Ha una grande importanza lโ€™ultima frase detta dal Battista: io ho visto e ho reso testimonianza che questi รจ il Figlio di Dio. Noi conosciamo Gesรน grazie alla testimonianza di Giovanni Battista e degli apostoli e dei discepoli che lo incontrarono sulla terra. Lโ€™Apostolo Giovanni nella sua prima lettera dice di annunciare il Verbo che lui ha udito, visto e toccato. Un riferimento ai sensi che dร  lโ€™idea di una familiaritร  profonda e di una realtร . I racconti di questi testimoni furono il veicolo della conoscenza di Gesรน delle prime generazioni di cristiani e lo sono anche per noi, ma lโ€™incontro che oggi facciamo col Maestro si avvale anche della testimonianza dei nostri contemporanei. Infatti il Cristo non รจ solo un personaggio storico, nato ai tempi di Augusto e morto ai tempi di Ponzio Pilato, ma รจ il Risorto, รจ vivo e si lascia incontrare anche da noi. Ogni volta che celebriamo messa facciamo memoria, riviviamo i fatti della passione morte e resurrezione di Gesรน, che poi si rende visibile e tangibile nel pane e nel vino, corpo e sangue suoi. Ecco allora che noi ne facciamo esperienza, il nostro diventa un incontro personale, che si rinnova nella comunione, nei sacramenti e nella preghiera. Io sono diventato sacerdote perchรฉ ho incontrato Gesรน, lui รจ entrato nella mia vita e mi ha chiesto di consacrarmi. Non con la voce, ma attraverso persone, avvenimenti e stando vicino a me nella mia preghiera. Per cui ve lo testimonio, lo conosco, รจ il mio Salvatore. Quindi come io sono stato guidato dalla testimonianza dei miei maestri, ora cerco di suscitare il desiderio di incontrarlo nelle persone che mi sono affidate. Anche voi dovete essere testimoni, coi figli, i familiari, gli amici, chi incrociate sul vostro cammino. Questo รจ essere chiesa.

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