Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 28 Giugno 2020

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Chi ama padre o madre piรน di me non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me non รจ degno di me

Hai presente quando ti appresti a fare un lungo viaggio e prepari la valigia? Cosa ci metti dentro? Tutto ciรฒ che ti serve, per vestirti, per lavarti, per vivere. Il problema, quando prepari la valigia, non รจ quello che metti dentro, ma tutto ciรฒ che lasci fuori. Inoltre, se viaggi in aereo, devi fare attenzione anche al peso e alle dimensioni dei tuoi bagagli. Possiamo dire che Gesรน sta insegnando ai suoi come si fa una valigia, per non dimenticare lโ€™essenziale, e per evitare di pagare multe per i troppi kg , magari di cose inutili. Il termine greco usato fa proprio riferimento al peso: non essere degno รจ reso come non avere peso, non avere valore. In quella valigia Gesรน invita a mettere ciรฒ che realmente ti serve, non soprammobili o centrini.

Cโ€™รจ un problema. Gesรน dice che non hai valore se ami papร , mamma e figli piรน di Lui. In pratica va a toccare gli affetti piรน sacri, quelli piรน profondi e intoccabili, affetti che ti costituiscono e ti identificano, affetti che sono il tuo passato, il tuo presente, il tuo futuro; il tuo DNA dopo la lettura di questa pagina di vangelo รจ sconvolto e annientato! Non temere, continua a preparare la valigia.

Ecco, hai riempito la valigia di mille cose, ma ti rendi conto che altre mille e mille stanno lร  fuori, e tu non sai piรน che fare, metteresti le ruote alla casa per portare tutto, ma non รจ possibile. Forse quelle parole del Signore possono aiutarti: in realtร  Lui non ti dice di non amare e nemmeno di amare di piรน o di meno, ma di vivere lโ€™affetto per i tuoi cari in modo ordinato, senza perdere di vista quella piccola valigia che รจ la tua vita. Inoltre, valuta se dietro lโ€™affetto per i tuoi cari (sacro santo affetto) non ci siano motivazioni piรน basse e insidiose, che ti tengono in ostaggio e non ti permettono di chiudere la valigia e iniziare il tuo viaggio.

Chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di me.

Spesso, in ambiti di fede si sente affermare: โ€œdobbiamo portare la croce di Gesรนโ€, ma il vangelo smentisce questa affermazione, con le parole stesse di Gesรน, che parla della croce propria, non la sua. Inoltre non dice di portare ma di prendere, di accogliere quella parte di noi piรน scomoda, gli eventi piรน dolorosi , le situazioni piรน complesse e farne una croce, e di viverla come Gesรน, che ha vissuto tutto il dolore e la morte prendendolo con sรฉ. La sua valigia contiene lโ€™amore del Padre e lโ€™amore per noi, fratelli suoi, niente altro.

Prendere, accogliere, seguire: cosa significa seguire? Fare la stessa strada, stare con qualcuno lungo un percorso. Gesรน ti invita a prendere le tue difficoltร  e a viverle non ripiegato su te stesso, non in affetti che rimandano sempre e solo alla tua persona (padre madre e figli sono tuoi, quindi si parla sempre di te), ma insieme a Dio, instaurando con Lui una relazione che si intesse con la tua croce, una relazione che sostiene tutto ciรฒ che ti ritrovi a vivere. Ecco perchรฉ quella valigia, se fatta bene, sarร  davvero la tua alleata: non un ammasso di cose piรน o meno utili, piรน o meno belle, ma ciรฒ che รจ fondamentale per vivere, lโ€™amore, quellโ€™amore che Dio vuole per Sรฉ, non per trattenerlo egoisticamente, ma per ridonartelo centuplicato.

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Chi avrร  tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร , e chi avrร  perduto la propria vita per causa mia, la troverร .

La vita ti รจ stata donata, che tu ci creda o no, e anche se qualche volta pensi che ti sei costruito da solo, la tua vita รจ un dono di Qualcuno che ti ha pensato, voluto e amato. Tenere per sรฉ la propria vita significa rubare qualcosa che non รจ tuo. Il testo originale tuttavia, ha una sfumatura diversa: โ€œchi ha trovato per sรฉ la propria anima, il proprio respiro vitale, lo perderร โ€.

Questa volta รจ facilmente verificabile: fai un bel respiro, lโ€™aria non lโ€™hai fatta tu, ti รจ stata data gratis, ok? Bene, ora trattieni il respiroโ€ฆ โ€ฆ โ€ฆ non ce lโ€™hai fatta, hai dovuto emettere il respiro e immetterne di nuovo, perchรฉ se non fai cosรฌ muori. Gesรน ti sta dicendo proprio questo: la vita รจ un dono, non come quei regali a cui siamo abituati, simili a un passaggio di proprietร  (compro una cosa per te e te la regalo, cioรจ diventa tua), no, non cosรฌ, ma come il respiro, la vita ha bisogno di essere ricevuta, vissuta profondamente e rimessa in circolo.

Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.

Cosa significa accogliere? Ricevere in modo accogliente, prontamente, con gioia. Altro รจ accettare (ok, stai lรฌ, ti tollero, senza manifestare empatia) altro รจ accogliere (sono contento che tu sia qui, e faccio tutto il possibile perchรฉ tu stia bene, qui con me). Gesรน presenta una sorta di circolo virtuoso dellโ€™accoglienza: Luca (tu metti il tuo nome) รจ accolto, e in quellโ€™accoglienza entra anche Gesรน e il Padre: Dio รจ un Dio che ama stare in compagnia, non รจ un Dio da nicchia, tutto solo, ma proprio come un papร  buono, dove arriva crea famiglia, crea comunitร .

Tutto perรฒ si gioca non sullโ€™accogliere Dio, sarebbe forse facile, ma accogliere un signor X, qualsiasi, sconosciuto, senza grandi pregi, affettivamente insignificante. Accogliere significa uscire da se stessi e andare verso lโ€™altro, non cercando in lui qualcosa che mi gratifichi (accoglierei me stesso, alimentando il mio egoismo), ma vivendo lโ€™amore di Dio per me, che come un respiro, ricevo e dono, ricevo e dono, ricevo e dono, continuamente.

Chi accoglie un profeta perchรฉ รจ un profeta, avrร  la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perchรฉ รจ un giusto, avrร  la ricompensa del giusto. Chi avrร  dato da bere anche un solo bicchiere dโ€™acqua fresca a uno di questi piccoli perchรฉ รจ un discepolo, in veritร  io vi dico: non perderร  la sua ricompensa.

Gesรน fa tre esempi di accoglienza: il profeta, il giusto, il piccolo. A ciascuna accoglienza corrisponde la sua ricompensa (e il greco usa proprio il termine stipendio, pagare per un servizio).

Il profeta mi parla di Dio, mi indica le sue vie, mi offre un aiuto nel cammino di fede. Se lo accolgo avrรฒ la ricompensa del profeta, cioรจ lโ€™amicizia con Dio, Dio stesso sarร  la ricompensa.

Il giusto mi รจ di esempio nellโ€™adempiere la volontร  del Signore e le sue leggi, rispettando gli altri e me stesso. Se lo accolgo avrรฒ la ricompensa del giusto, cioรจ la pace del cuore e la vicinanza di Dio.

Il piccolo: Gesรน in questo caso non parla di accoglienza, ma di dare un bicchiere dโ€™acqua (molto meno impegnativo di unโ€™accoglienza a 360ยฐ). Il piccolo si accontenta di piccole cose, come i bambini, che esprimono profondi sentimenti in un pezzo di carta strappato e macchiato. Anche in questo caso รจ prevista una ricompensa, piรน grande delle due precedenti, perchรฉ il piccolo da dissetare รจ Dio stesso, il quale ama le piccole cose, scrive santa Teresa di Gesรน Bambino, e proprio perchรฉ non offre niente di apparentemente utile, rischia spesso di passare inosservato. La ricompensa non andrร  persa, perchรฉ avrai dissetato Dio in persona, preoccupati unicamente che lโ€™acqua che offri sia fresca!

La valigia รจ ormai pronta, ti attende un viaggio, non in solitaria, ma accompagnato dal piccolo, da chi si รจ innamorato follemente delle tue piccolezze, e non vuole, non riesce a vivere senza di te. Hai un bicchiere dโ€™acqua fresca?


A cura di Luca Rubin

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Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]

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