Oggi, festa del Corpo e Sangue del Signore, la Chiesa ci invita a fermarci.
Tutti ci dicono di correre, di fare le cose in fretta, di non perdere tempo.
La madre Chiesa โ per fortuna! โ รจ di tuttโaltro parere. Fermarci, dunque.
Fermarci per chiederci onestamente se andiamo a Messa solo per sentirci in pace con la coscienza o perchรฉ quellโincontro con Gesรน รจ la chiave di volta della nostra settimana.
Fermarci per chiederci se la Parola che ascoltiamo e il Pane che ci viene donato sono accolti come un dono o subiti come una abitudine.
Leggo e rileggo la pagina di Giovanni che la liturgia ci propone in questa domenica e trovo una cosa che mi stupisce e mi affascina.
Gesรน non dice di nutrirci della sua santitร o giustizia, non dice di bere la sua innocenza e mitezza e non dice neppure di prendere forza dalla sua potenza divina.
Gesรน dice di prendere e mangiare la sua carne! Pazzesco! Ma vi rendete conto?
Gesรน ci offre la sua debolezza e la sua fragilitร !
Avrebbe potuto rimanere in mezzo a noi in mille e mille modi, non รจ forse il Figlio di Dio?
Avrebbe potutoโฆ E invece no!
Gesรน rimane in mezzo a noi con il suo corpo, la sua storia, la sua vita appassionata dโamore, la sua trasparenza del Volto del Padre.
Mangiare la carne e bere il sangue del Signore รจ scoprire che Dio mi รจ piรน intimo di quanto io lo sia con me stesso, รจ scoprire che solo Lui sfama e disseta le nostre inquietudini, che solo Lui puรฒ dare forza e direzione alla nostra vita.
โPrendete, questo รจ il mio corpoโ.
Sembra dire: nelle mani, nella bocca, nellโintimo tuo voglio stare, come pane.
Gesรน non chiede ai discepoli di adorare, contemplare, pregare quel Pane, ma chiede come prima cosa di tendere le mani, di prendere, stringere il suo corpo.
Dio non รจ venuto nel mondo con il solo obiettivo di togliere i nostri peccati, visione un poโ riduttiva, sia di Dio che dellโuomo.
Il suo progetto รจ molto piรน alto, molto piรน grande: portare Dio nellโuomo!
Molto piรน del perdono dei peccati รจ venuto a dare: รจ venuto a dare se stesso!
ยซNon possiamo fare a meno di partecipare allโeucarestiaยป, dissero i martiri di Abitene ad uno sconcertato procuratore romano che li voleva salvare dalla pena di morte invitandoli a non radunarsi alla domenica.
Mio Dio, quanta distanzaโฆ
Forse ciรฒ che abbiamo perso nelle nostre Messe non รจ il fascino della ritualitร del latino o la solennitร delle funzioni (per secoli i fedeli hanno dovuto โsentireโ una liturgia in una lingua a loro incomprensibile!), forse non abbiamo perso lโarmonia del celebrare e neppure solo la bellezza delle funzioni, forse non dobbiamo solo ripensare il ruolo di colui che presiede e lโeccessiva enfasi data allโomelia. Forse quello che manca รจ proprio solo la fede.
Non ci sono santi: se credo che davvero Dio รจ presente, non riesco a mancare a quellโincontroโฆ
Il problema รจ semplice: la nostra fede รจ poca, ridotta al lumicino!
La Messa allora diventa peso, faticaโฆma se crediamo che il risorto รจ presente, al di lร della povertร del luogo e delle persone, tutto cambia.
Lโincontro con Cristo Eucarestia, con questo corpo, dovrebbe cambiare inesorabilmente il modo di vivere, di pensare, di amare. Se non lo fa รจ perchรฉ la nostra fede langue.
ร vero: cโรจ gente che fa il bene senza bisogno di andare a Messaโฆ.ma per me, cristiano, il Bene deriva dallโincontro con Cristo.
ร vero: la preghiera puรฒ essere personaleโฆ.ma lโincontro della comunitร ci fa sentire ed essere Chiesa.
ร vero: non tutte le omelie brillano per attualitร e concretezzaโฆma รจ la Parola al centro, non la sua spiegazione.
ร vero: la Domenica รจ il giorno del riposoโฆma il riposo รจ affare di cuore, non di sonno.
Noi oggi celebriamo la festa del Corpo e del Sangue del Signore, cioรจ lโEucarestia.
Ma nel primo millennio il Corpo del Signore non era lโeucarestia, ma lโassemblea, gli uomini e le donne.
Il retaggio di questa origine รจ rimasto quando nelle grandi feste incensiamo lโassemblea.
Si incensa Dio presente nel Vangelo, nel pane consacrato e nellโassemblea, nelle persone. Questo era il โvero corpoโ di Cristo mentre lโeucarestia era detta il โcorpo misticoโ.
Nei secoli le cose si sono poi scambiate.
Quando noi diciamo che nel pane cโรจ il corpo di Cristo, diciamo due cose.
La prima che lรฌ cโรจ Dio. La seconda รจ che nei corpi, in tutti i corpi, cโรจ Dio.
Madre Teresa diceva: โMi รจ difficile credere che la gente possa vedere il Corpo di Cristo in un pezzo di pane e non lo possa vedere nelle persone, negli uomini e nei voltiโ.
Purtroppo, lโopulenza ci fa scorgere facilmente il corpo di Cristo nellโEucaristia dei nostri altari. Ma ci impedisce di scorgere il corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, del bisogno, della sofferenza, della solitudine.
- Pubblicitร -
Quando vado a fare la Comunione io posso incontrare solo un pezzo di pane e allora non accade niente. Esco come sono entrato. Oppure posso incontrare in quel pane il Divino, la forza dellโuniverso e lโenergia per vivere. Dipende tutto da me!
Tutti sacerdoti, tutti chiamati a โfare sacreโ le cose, le esperienze, gli incontri.
La cena di Gesรน รจ essenzialmente, un rito commemorativo.
Gesรน infatti in quella cena parlรฒ di memoria: โfate questo in memoria di meโ, il chรฉ non vuol dire moltiplicate le messe in memoria di me!
La cosiddetta โmessaโ non รจ atto autoreferenziale, nรฉ auto celebrativa.
La Messa si compie solo se realizza unโuscita di sรฉ verso lโesterno, un dono di vita.
Altrimenti la si riduce a cerimonia, a puro atto magico.
โFate questo in memoria di meโ, significa โse siete miei discepoli vi metterete a servizio degli uomini donando voi stessi come ho fatto io, versando il sangue (ossia la vita) e spezzando il corpo come paneโ.
La festa del Corpus Domini, non รจ semplice ricordo del mistero eucaristico, e neanche atto cultuale per rendere gloria a Dio (il quale non ha bisogno certo della nostra gloria!), ma memoria, ricordo del dono di sรฉ che Gesรน visse, e al contempo memoria dellโessenza del nostro essere discepoli: ยซDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriยป (Gv 13, 35).
Celebrare lโeucaristia, vuol dire dunque impegnarsi ad uscire in missione (โmessaโ) verso i fratelli e accettare fino in fondo le conseguenze dellโamore.
La bella notizia di questa Domenica? Tutti diventiamo ciรฒ che riceviamoโฆCorpo di Cristo!
AUTORE: Paolo di Martino
FONTE: Sito Web
SITO WEB
CANALE YOUTUBE
PAGINA FACEBOOK
TELEGRAM
INSTAGRAM
TWITTER
