Il passo evangelico di questa domenica รจ assai profondo e fortemente incastonato nella tradizione ebraica.
Proviamo ad offrirne alcuni cenni.
1 โ In primo luogo, per dare unโintroduzione generale (chiedendo fin dโora venia per i toni e i modi semplicistici che useremo; tuttavia lo facciamo al solo scopo di facilitare la comprensione), il lettore certamente saprร che nel Vangelo secondo Giovanni non รจ narrata lโUltima Cena cosรฌ come consuetudinariamente la si conosce. Difatti lo scritto giovanneo non racconta lโistituzione dellโEucaristia nel Cenacolo, al contrario di quanto avviene, invece, nei Sinottici (Cf. Mt 26; Mc 14; Lc 22) e nella lettera paolina ai Corinzi (Cf 1Cor 11).
Gli studiosi, i teologi e gli esegeti, quindi, rivedono nel capitolo del cosiddetto ยซPane di Vitaยป (ovvero il testo odierno contenuto in Gv 6), un palese rimando e richiamo proprio allโEucaristia.
2 โ Molto interessante la formula usata da Gesรน; ยซPane della vitaยป. Nel gergo tecnico si chiama ยซgenitivo epesegeticoยป. Sciogliamo questo parolone.
Per farla semplice, quando ci troviamo di fronte a espressioni come, appunto, ยซPane di Vitaยป, queste vanno intese con ยซPane cioรจ Vitaยป.
Ecco, quindi, che invocando il genitivo epesegetico, รจ possibile conferire ad alcune pronunce una pienezza di senso molto forte, come ad esempio Gv 8, 12: ยซDi nuovo Gesรน parlรฒ loro e disse: โIo sono la luce del mondo (ยซla luce cioรจ il mondoยป; il greco per ยซmondoยป รจ kรณsmos, che in traduzione, prima di valere ยซmondoยป, significa ยซbuon ordineยป. Quindi: ยซla luce cioรจ il buon ordineยป); chi segue me, non camminerร nelle tenebre, ma avrร la luce della vita (ยซluce cioรจ vitaยป)ยป.
Si veda, sulla stessa scia, anche il prosieguo del capitolo odierno, ovvero Gv 6, 68-69: ยซGli rispose Simon Pietro: โSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna (ยซparole cioรจ vita eternaยป) e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioโ (ยซil Santo cioรจ Dioยป โ in ebraico Khadรณsh YHWH)ยป.
3 โ ร rilevante notare, come accennato in apertura, alcuni tratti ebraici che trapelano dal Vangelo di questa domenica.
Il ยซpane vivo disceso dal cieloยป รจ un fortissimo richiamo alla ยซmannaยป dellโAntico Testamento. Da notare, poi, come anche il riferimento alla ยซcarneยป sia rimando agli episodi veterotestamentari, dato che nel deserto Dio diede al popolo di Israele sia la manna che le ยซquaglieยป.
Ascoltiamo, invero, Es 16, 12-13: ยซ[Dio disse a Mosรจ:] โHo inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro cosรฌ: โAl tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dioโโ. La sera le quaglie salirono e coprirono lโaccampamento; al mattino cโera uno strato di rugiada intorno allโaccampamentoยป.
In questi due versetti ci sono ancora altre due note rilevanti.
La ยซmormorazione degli israelitiยป nel deserto รจ chiaramente manifesta anche nel Vangelo odierno: ยซ(v. 41) Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui [โฆ]. (v. 43) Gesรน rispose loro: โNon mormorate tra voi [โฆ]. (v. 52) Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loroยป (Cf. Gv 6, 41-52).
Molto rilevante, poi, la ยซrugiadaยป, che รจ forte emblema della risurrezione, la quale risurrezione รจ palesemente evocata nel Vangelo di questa domenica: ยซNessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโultimo giornoยป (Gv 6, 44).
Circa la rugiada, poi, cโรจ un ยซgiocoยป esegetico caro alla tradizione ebraica.
Invero, lโespressione tal-iรก in ebraico significa ยซrugiada di Dioยป. Ebbene, lo stesso termine in aramaico, ovvero taliรก puรฒ avere tre valenze contemporaneamente: ยซfanciullo/servo/agnelloยป.
4 โ Infine รจ molto evocativo il versetto di Gv 6, 55: ยซPerchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevandaยป.
Diamo solamente alcune rapide note esegetiche.
Per la tradizione ebraica, ยซsangueยป e ยซvinoยป sono concetti simili, per non dire perfettamente in adesione: difatti il ยซvinoยป viene inteso come ยซsangue della viteยป. Ebbene, il rimando al ยซsangue ed acquaยป del Crocifisso รจ immensamente denso di significato (Cf. Gv 19, 34): non รจ forse vero che Gesรน stesso ha detto di sรฉ: ยซIo sono la viteยป (Cf. Gv 15, 1.5)?
E il ยซCostatoยป del Calvario ci rimanda, a sua volta, in Galilea, a quello sposalizio di Cana, nel quale Gesรน ha mutato le sei giare dโacqua in altrettante di vino (Egli che, sul Calvario, sarebbe divenuto la ยซsettima giaraยป, quella della pienezza): da questo ยซrimbalzo esegeticoยป possiamo giungere a comprendere la frase che Gesรน disse alla Madre: ยซNon รจ ancora giunta la mia oraยป (Gv 2, 4): il ยซvero vinoยป sarebbe stato quello della Croce.
Ma Cana รจ richiamata, velatamente, proprio nelle righe evangeliche che abbiamo oggi ascoltato, in quanto proprio nellโespressione ยซil mio sangue vera bevandaยป il termine ยซbevandaยป in greco รจ pรณsis, il quale al femminile (pรณsis, eos) significa propriamente ยซbevandaยป, ma al maschile (pรณsis, ios) ha valore di ยซsposo/maritoยป.
E dal matrimonio e da Cana ritorniamo al popolo di Israele nel deserto e al monte Sinai, il quale monte veniva chiamato, dalla traduzione ebraica, esattamente ยซla cantina di Dioยป (ovvero il luogo in cui venne dato al popolo il ยซvino della Torรกhยป โ e sarร sempre su un monte [Calvario] che la Torรกh Compiuta [Gesรน] renderร dal suo costato il vino [sangue] della Vita Eterna).
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Orbene, oggi abbiamo saltato a destra e a manca, apparentemente senza senso e senza connessione.
Tuttavia questa รจ lโemozione di leggere il Vangelo, e lโintera Parola di Dio: nella Scrittura cโรจ tutta una potenza di senso, tutta una pienezza, che renderla sempre e solamente la solita tiritera, mestata e rimestata, non fa altro che farci ยซdis-amorareยป della nostra fede. La quale ยซnostra fedeยป non รจ un libro, o una serie di prescrizioni, oppure ยซfare lโelemosinaยป: la nostra fede รจ una Persona; Viva!

