p. Arturo MCCJ – Commento al Vangelo del 14 Giugno 2020

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La chiesa celebra oggi la festa del Corpus Domini, unโ€™altra festa teologico-dogmatica,ย istituita nel XIII secolo per affermare la dottrina eucaristica contro quanti la usavano per attaccare la Chiesa.ย In veritร  lโ€™antichitร  cristiana aveva trasmesso due approcci riguardo al mistero eucaristico: quello realistico-metabolico, che parla di un vero cambiamento del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, e quello simbolico. Noi cattolici non siamo piรน abituati a discutere queste due dimensioni perchรฉ siamo stati educati ad abbracciare solo il primo approccio che si sintetizza bene nel concetto della transustanziazione. Come leggere allora il vangelo di oggi???ย 

Ricordiamoci che stiamo ascoltando o leggendo il Vangelo di Giovanni e quindi siamo di fronte non tanto a un racconto storico, cioรจ secondo criteri della ricerca scientifica attuale, ma davanti alla testimonianza di una comunitร  che vuole trasmettere con le sue parole lโ€™esperienza di Cristo, delle sue parole, dei suoi gesti, delle sue scelte. Dico questo affinchรฉ non crediamo ingenuamente che Giovanni fu lโ€™unico a conservare queste parole preziose!!!ย ย 

Le comunitร  di Giovanni vogliono raccontare cosa significa veramente accogliere la fede in Gesรน Cristo. Nel testo di oggi, dopo aver affrontato il pensiero giudaico e aver affermato che Gesรน รจ la nuova manna, Giovanni fa un passo in avanti e si rivolge a coloro che hanno abbracciato la fede ma che hanno un background diverso da quello giudaico. Ricordo che uno dei punti culminanti dellโ€™esperienza dei cristiani nei primi secoli d.C. era la cena eucaristica.

In quellโ€™ย esperienza di preghiera, di incontro, di condivisione, di memoriaย i partecipanti al banchetto eucaristicoย si impegnavano a riprendere e a incarnare i passi di Gesรน. Non ci devono sorprendere allora le parole usate dallโ€™evangelista quando fa riferimento al mangiare al bere. โ€œMangiare e bereโ€ sono due azioni di movimento che esprimono molto bene lโ€™accoglienza,ย ย lโ€™assimilazione. โ€œMangio e bevoโ€, ossia: accolgo dentro di me un nutrimento e una bevanda, e li assimilo, facendoliย ย diventare parte di me.ย 

Nella frase: โ€˜E il pane che io darรฒ รจ la mia carneโ€™ โ€“ Gesรน adopera il termine carne, che indica lโ€™uomo nella sua debolezza. Quello che Gesรน sta dicendo รจ molto importante: la vita di Dio non si da al di fuori della realtร  umana. Non ci puรฒ essere comunicazione dello Spirito dove non ci sia anche il dono della carne. Quindi il dono di Dio passa attraverso la carne di Gesรน ossiaย lโ€™aspetto terreno, debole, della sua vita.ย Gesรน vuole evitare che lโ€™adesione a lui sia unโ€™adesione ideale, ma devโ€™essere concreta. Infatti dice: โ€œยซChi mastica la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eternaยปโ€. La vita eterna per Giovanni non รจ un premio futuro per la buona condotta tenuta nel presente, ma una possibilitร  di una qualitร  di vita nel presente, quello che gli altri evangelisti chiamano di Regno dei cieli. Gesรน non dice โ€œavrร  la vita eternaโ€.ย La vita eterna cโ€™รจ giร . Chi, come lui, fa della propria vita un dono dโ€™amore per gli altri, ha una qualitร  e una profonditร  vita che รจ indistruttibile.ย 

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Per questo motivo si dice sempre che non si puรฒ ricevere la comunione se prima non si รจ ascoltato e riflettuto la parola di Dio. Il masticare e il bere sono quel gesto/sacramento con il quale il cristianoย ย decide pubblicamente di ricevere e adottare nella sua vita, la vita del Cristo. Non si tratta di mettere in boccaย ย unโ€™ostia per la propria consolazione, ma di lasciarsi interpellareย ย e cambiare dallo stesso Gesรน. Non si tratta nemmeno di riporla in un ostensorio e guardarla a tempo indefinito. Il problema รจ che possiamo anche mangiare e digerire un tabernacolo intero di ostie, o fare la โ€œcomunione quotidianaโ€, o passare ore difronte a unโ€™ostia consacrata,ย ย ma rimanere completamente estraneo alla prassi di Gesรน.ย 

IN quel pane e quel vino per noi รจ presente Gesรน Cristo, รจ una questione di fiducia nelle sue parole. Non รจ un corpo da imprigionare o da abbellire perรฒ!!!ย รˆ corpo che vuole diventare parte di noi, รจ sangue che vuole cambiare le nostre esistenze!!!ย Ricordiamoci di questo quando crediamo che fare la comunione sia come il timbrare il cartellino per andare in paradiso.ย ย Se veramente ci nutriamo della sua presenza dovremmo assomigliarli ogni giorno di piรน.ย 

Buona domenica, P. Arturo.


Fonte: Telegram

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