Usualmente il titolo dei nostri scritti contiene giร il termine chiave del nostro commento.
Questa volta, invece, abbiamo messo in rilievo la domanda che, secondo logica, dovremmo porci al termine dellโascolto, o della lettura, del brano evangelico odierno.
Invero, il passo giovanneo di questa domenica termina cosรฌ: ยซChi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโunigenito Figlio di Dioยป (Gv 3, 18).
Ebbene, se fossimo stati al posto di Nicodemo, non avremmo domandato a Gesรน: ยซQual รจ questo nome?ยป.
Da ciรฒ, una domanda alla domanda: e come mai, se era logico chiedere a Gesรน il nome di questo fantomatico ยซFiglio di Dioยป, Nicodemo non glielโha chiesto?
Potremmo supporre che non gli interessasse; oppure che non vedesse lโora di tornare a casa, data lโora tarda (difatti Nicodemo era andato da Gesรน ยซdi notteยป โ Cf. Gv 3, 1).
Di congetture ne potremmo indicare a iosa: a maggior ragione, dato che sono, appunto, congetture. Tuttavia, รจ criterio di responsabilitร il fatto che, dopo aver ipotizzato una tesi, se ne dimostri la sua veridicitร .
Orbene, data tale premessa, in questo scritto noi siamo ad avanzare una tesi, che risponda alla questione di cui sopra: il nome dellโunigenito Figlio di Dio รจ ยซGesรน Cristoยป.
E siamo certi che lo stesso Nicodemo, quella notte, lo avesse giร capito: senza necessitร di porre alcuna domanda.
Sicuramente il lettore penserร che non era difficile dare questa risposta: infondo a catechismo, volenti o nolenti, ci siamo andati tutti. โ (nota 1 a margine: ma se siete nolenti, chi vi costringe a mandare i figli a catechismo? nota 2 a margine: ma lo sapete che sposarsi in chiesa, significa contrarre lโobbligo di educare i propri figli alla religione cattolica? nota 3 a margine: ma chi vi costringe a sposarvi in chiesa? La nostra fede non รจ una cialda di farina di frumento che tra lโaltro in tempo di virus sarebbe meglio distribuire con un dispenser (roba da matti!); la nostra fede รจ una Persona Viva)
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Ebbene, data la nostra tesi, รจ doveroso offrirne la sua difesa, non essendo sufficiente invocare lโormai (ahimรจ) lontano periodo del catechismo.
In realtร , รจ il testo stesso che si difende da solo: invero รจ proprio Gesรน che ci rivela il nome di questo ยซFiglio di Dioยป. Basta leggere con dovuta profonditร il testo.
La pericope odierna รจ composta di tre versetti. Abbiamo giร sopra riferito Gv 3, 18, in cui si cita questo ยซFiglio di Dioยป; ma nei versetti di Gv 3, 16-17 abbiamo ยซnome e cognomeยป.
In Gv 3, 16 รจ scritto: ยซDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto (apรณletai), ma abbia la vita eternaยป.
Il verbo apรณletai ha la stessa radice di รฉlaion, che significa ยซolioยป.
In un contesto ebraico, come quello tra Gesรน e Nicodemo, tutto quello che concerneva ยซolioยป era strettamente connesso al termine Mashรญach (ยซMessiaยป โ ยซUntoยป); e lโequivalente greco di Mashรญach altro non รจ se non Khristรณs.
A corollario di ciรฒ sono da notare le ultime due parole di Gv 3, 16: ยซvita eternaยป, che in greco sono espresse con zoรจn aiรณnon. La traduzione ยซvita eternaยป รจ perfetta; tuttavia, il senso profondo di zoรจn aiรณnon potrebbe essere reso con ยซlinfa fino al midolloยป.
Da ciรฒ รจ interessante proporre una traduzione letterale di Gv 3, 16, che puรฒ consentirci di carpire lโidea di fondo del versetto: ยซDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non diventi rancido (apรณletai), ma abbia linfa fino al midollo (zoรจn aiรณnon)ยป.
Ecco chi รจ il Cristo: รจ lโUnto del Signore, che viene a rinnovare il nostro olio; che viene a darci profumo e ยซconservazioneยป (vita) eterna.
Ed ora Gv 3, 17. In tale versetto viene specificato il nome proprio di questo Mashรญach Khristรณs: ยซDio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato (sotแบฝ) per mezzo di luiยป.
Ebbene, il verbo sotแบฝ, ovvero il concetto di ยซsalvezzaยป, nel contesto ebraico era espresso esattamente con il nome Yeshรบa, ovvero Gesรน.
Ecco: verosimilmente nel dialogo tra Gesรน e Nicodemo saranno stati adoperati i nomi Mashรญach e Yeshรบa; e Nicodemo, lui che era ยซmaestro dโIsraeleยป (Cf. Gv 3, 10), avrร sicuramente compreso, in dissolvenza, il senso del discorso, ovvero il nome di quel ยซFiglio di Dioยป.
E noi?

