SERVI NEL SERVO, PER FAR RISPLENDERE COME VERE ICONE DI CRISTO LA BELLEZZA DEL PARADISO
Anche oggi, come ogni giorno, ti sei svegliato, lavato e preparato, hai fatto colazione e stai per uscire. Ma proprio sull’uscio di casa ecco che stamattina il Vangelo ti ferma strattonandoti con una domanda molto seria: dove stai andando? Sรฌ, sรฌ, a scuola, al lavoro, al supermercato e verso tutti i luoghi dove ti porteranno gli impegni. Ma sai verso dove รจ orientata la tua vita? No che non lo sai, basta pensare ai progetti che ti frullano per la testa,ancor prima di svegliarti… Per questo Gesรน ci “prende in disparte” nella liturgia e nella preghiera (รจ importantissimo pregare bene ogni mattina, prima di ogni altra cosa…) e ci annuncia quello che gli deve “accadere” in noi che camminiamo con Lui “verso Gerusalemme”: “sarร consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi”: ai colleghi di lavoro e al capoufficio, alla suocera, al marito e alla moglie, ai figli… e “lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterร ”. E qui lo “stupore” pieno “di timore” ci invade, e, come Giacomo e Giovanni, preferiamo far finta di nulla immergendoci nelle cose da fare, gli affetti da curare, gli obbiettivi da raggiungere, illudendoci come loro di desiderare il compimento della volontร di Dio. I due apostoli, infatti, non chiedono un potere empio, anzi; desiderano una cosa santa, regnare con Gesรน ed “essere alla sua destra e alla sua sinistra”. Ma la risposta di Gesรน ci fa comprendere che “neanche sappiamo che cosa chiediamo e desideriamo”. La buccia sembra buona, ma l’interno รจ marcio: “vogliamo” che Gesรน “ci faccia quello che gli chiediamo”, e per questo siamo pronti a strumentalizzarlo. Chiediamo cose sante, ma lo spirito e i criteri sono mondani perchรฉ ci sfugge l’essenziale: “il calice che Dio ha preparato per suo Figlio” e per ciascuno di noi. Infatti, quando ci viene presentato, normalmente ce la diamo a gambe.
Ma proprio per questo, anche oggi il Vangelo รจ una Buona Notizia per noi. Smascherando la parte di noi che ancora appartiene al mondo, Gesรน ci annuncia che “fra di noi”, cioรจ nella Chiesa, “non sarร piรน cosรฌ”! Perchรฉ in essa รจ vivo Cristo che “dopo tre giorni รจ risuscitato”! Nella Chiesa la morte รจ vinta, si vive giร la vittoria conquistata da Cristo dopo la sua Passione, e per questo, tra cadute e rialzate, in essa si impara a seguire Gesรน “verso Gerusalemme”. La Parola e la predicazione illuminano i nostri peccati e l’amore di Dio che ci perdona senza riserve, svelandoci cosรฌ il cammino della conversione; i sacramenti ci uniscono a Cristo colmandoci della sua vita divina, perchรฉ, strappati all’egoismo dell’uomo vecchio che esige di “essere servito”, impariamo a riconoscere in ogni evento e in ogni persona le occasioni nelle quali “servire” con Lui, “offrendo la nostra vita” sulla Croce per “riscattare” i “molti” che ci sono affidati. Coraggio fratelli, “berremo il suo calice” perchรฉ Cristo lo ha giร bevuto colmo dei nostri peccati e, nella comunitร cristiana, ce lo offre traboccante del suo sangue che รจ il sigillo del perdono e della Nuova Alleanza che ci lega a Lui, perchรฉ diventi il “nostro calice” colmo della persone da “riscattare”. Abbandoniamoci a Lui ad ogni risveglio allora, quando ci “annuncia” il nostro destino, e immergiamoci nel “suo battesimo” che รจ la storia preparata per noi, deponendo nel suo amore rigenerante la superbia che “sappiamo” essere di “coloro che sono ritenuti capi delle nazioni e le dominano, e dei loro grandi che esercitano su di esse il potere”. Non siamo chiamati all’indignazione, alle proteste e alle rivoluzioni, nelle piazze come nei condomini, negli uffici o sui campi di calcio dove giocano i nostri figli, nelle scuole e nelle nostre case, per ottenere “quello che vogliamo”. “Tra di voi invece…” รจ diverso, ci dice oggi il Signore “chiamandoci a sรฉ” nella comunitร dove “viene” per trasformare radicalmente la nostra vita facendoci “grandi” nell’amore, e i “primi” nel “servire tutti”. Tra i fratelli nati dallo stesso “battesimo” e che si accostano e bevono allo stesso “calice”, ogni relazione รจ celeste: tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli, ovunque “il primo รจ l’ultimo e l’ultimo รจ il primo”, e sembra quasi una gara a perdere perchรฉ l’altro vinca il “premio” dell’incontro con Cristo. Sรฌ fratelli, perchรฉ l’ultimo posto qui sulla terra รจ lo specchio di quello “riservato” a noi in Cielo. Non importa se “alla destra o alla sinistra” del trono di Cristo, perchรฉ chi lo ha incontrato all’ultimo posto che Egli ha preso per “riscattarlo” pregustando proprio lรฌ il suo amore, vive con la certezza che nel suo Regno avrร il posto migliore preparato per lui, dove goderne in pienezza per l’eternitร , senza mancare piรน di nulla.
AUTORE: don Antonello Iapicca
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