Il cammino della speranza: dallโimmersione nel dolore al battesimo nella Gioia
Venerdรฌ della VI settimana di Pasqua
La metafora del parto risponde allโinterrogativo che lโuomo si pone mentre รจ immerso nel dolore e nella tristezza: perchรฉ subire lโingiustizia, perchรฉ essere privati del bene? Sperimentare il dolore di una malattia con la conseguente perdita di autonomia oppure la scomparsa di una persona cara con ripercussioni sulla gestione economica e sugli equilibri di una famiglia, significa essere โbattezzatiโ, cioรจ immersi del dolore e nella tristezza. Questa รจ la condizione che accomuna tutti gli uomini che sulla terra faticano lavorando la terra con il sudore della fronte e mettono al mondo i figli soffrendo le doglie del parto. I discepoli di Cristo non sono esenti dalle tribolazioni del mondo e dalle prove che la vita riserva. La domanda che emerge dal cuore ferito spesso si eleva come un grido verso Dio che non รจ sordo al gemito e al pianto soprattutto dei piรน poveri.ย
Il tempo del dolore e della tristezza non รจ il tempo della punizione. Piรน volte Gesรน ripete che non รจ venuto a condannare ma a salvare. Dio non ci salva dal dolore ma nella sofferenza. La salvezza รจ lโaccompagnamento di Dio nel passaggio dallโessere immersi nel dolore allโessere rivestiti di gioia. ร un cammino di liberazione come quello della partoriente che viene โliberataโ. Paolo nella Lettera ai Romani usa la stessa immagine del parto per parlare del camino di rigenerazione che tutta la creazione sta compiendo guidato dallo Spirito. Come una donna affronta il dolore del parto pregustando la gioia di dare alla luce il proprio figlio, cosรฌ lโuomo vive la condizione della sofferenza come un passaggio necessario nel quale bisogna lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio incontro al Padre e non dallo spirito del mondo che invece tende a mantenere le cose ferme o induce alla nostalgia del passato e alla tentazione di tirarsi indietro. Afferma lโApostolo: ยซTutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvatiยป (Rm 8, 22-24). Il cammino dellโuomo รจ costellato di difficoltร , imprevisti, prove, cadute, ma i figli di Dio, che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, vivono le tribolazioni con la speranza. La speranza per san Paolo รจ nellโattesa non semplicemente che passi il momento, che si sistemino le cose, che si creino situazioni migliori, oppure che si ritorni come prima. La speranza cristiana รจ lโardente aspettativa che si compia la rigenerazione interiore, la liberazione del cuore, la redenzione del nostro corpo grazie al quale la nostra attenzione non รจ piรน rivolta al possesso dei beni terreni, ma alla conquista del bene celeste, la vita eterna promessa da Dio. Lo Spirito Santo mette nel cuore del cristiano la speranza di diventare figlio di Dio. Non si tratta di una condizione di privilegio o di dominio ma del modo di vivere nel mondo come segno di consolazione. Come Gesรน venendo nel mondo porta la luce, cosรฌ il figlio di Dio, attraverso le sofferenze viene alla luce per diventare nuova creatura e riflettere nel proprio corpo la bellezza dellโamore e della libertร .ย
La gioia non รจ lโemozione conseguente allโottenimento di ciรฒ che si desidera, ma รจ la sovrabbondanza dellโamore che si dona senza riserva, condizionamenti e paure. La gioia dellโamore donato con generositร diviene il tesoro che ci appartiene per sempre e che nessuno potrร rubarci. La speranza dellโamore di Dio e la gioia di donalo senza misura rendono il volto del discepolo di Cristo luminoso e bello.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore.
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Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

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