Il commento alle letture di domenica 24 Maggio 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.
LA MISSIONE DELLA CHIESA (Mt 28,16-20)
โ[16] Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro fissato.
[17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni perรฒ dubitavano.
[18] E Gesรน, avvicinatosi, disse loro: “Mi รจ stato dato ogni potere in cielo e in terra.
[19] Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,
[20] insegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,16-20).
Tre sono i temi conclusivi del Vangelo di Matteo: la potenza del Figlio dellโuomo, la missione universale della Chiesa e la presenza del Signore risorto nella sua comunitร .
Queste ultime parole di Matteo ci introducono nel tempo della Chiesa. Il loro interesse รจ ecclesiale, non cristologico. Infatti lโapparizione di Gesรน รจ raccontata di sfuggita: โe vedendoloโ. Non รจ su di essa che cade lโaccento: allโevangelista non interessa piรน convincere della realtร della risurrezione (ciรฒ รจ stato fatto in precedenza), ma mostrare le conseguenze che dalla risurrezione derivano per la fede della Chiesa.
La piena manifestazione di Gesรน avviene in Galilea, dove erano stati invitati ad andare i discepoli (Mt 26,32; 28,7-10). Perchรฉ in Galilea? Probabilmente per far comprendere che Gerusalemme aveva cessato di essere il centro del culto e della religiositร . Da allora lโaccesso a Dio, al vero tempio, non era piรน circoscritto a un luogo (โnรฉ su questo monte nรฉ in Gerusalemmeโ: Gv 4,21) ma a una persona, Gesรน Cristo.
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La piena rivelazione avviene โsul monte che Gesรน aveva loro fissatoโ. Matteo non ci informa su questo particolare del suo Vangelo. Non sappiamo di nessun monte che Gesรน avesse loro indicato in precedenza; il monte รจ ricordato unicamente per il suo simbolismo: il monte รจ il luogo della rivelazione. La rivelazione di Dio nellโAntico Testamento avvenne sul monte Sinai. La rivelazione di Gesรน, nuovo Mosรจ, avvenne sul monte delle beatitudini, dove egli manifesta il suo insegnamento e le sue esigenze morali, e sul monte di Galilea, dove manifesta la sua autoritร e la sua missione.
La potenza del Figlio dellโuomo
La prima parola di Gesรน Risorto รจ una rivelazione: โMi รจ stato data ogni potere in cielo e in terraโ. Con questo Gesรน dichiara di essere il compimento della profezia di Daniele intorno al Figlio dellโuomo: โEcco apparire sulle nubi del cielo uno, simile a un figlio di uomoโฆโ (Dn 7,13-14).ย Questa โsignoria universaleโ del Signore risorto รจ la radice da cui scaturisce lโuniversalitร della missione. Tutto il breve discorso di Gesรน รจ dominato dallโidea di pienezza e universalitร . Fare discepoli fra tutte le genti non significa, necessariamente, che tutti debbono convertirsi. Ciรฒ che importa รจ che il popolo di Dio sia โfra tutte le gentiโ, magari una minoranza, ma fra tutte le genti.
La missione dei cristiani
La missione dei cristiani รจ esplicitata dalla Parola di Gesรน: โAndate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoโ (Mt 28,19-20).
Alcune osservazioni su questo mandato. Il comando del Signore va tradotto non: โAmmaestrateโ, ma piรน propriamente: โFate discepole tutte le gentiโ (โMatheรนsate panta ta รจthneโ). โFate discepoliโ รจ secondo il senso ebraico: il discepolo diventava membro della famiglia del Rabbi, il legame che stabiliva con lui era piรน forte dei vincoli di sangue. Anche Gesรน si comporta cosรฌ verso coloro che lo seguono: โQualcuno gli disse: ยซEcco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlartiยป. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: ยซChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?ยป. Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: ยซEcco mia madre ed ecco i miei fratelli; perchรฉ chiunque fa la volontร del Padre mio che รจ nei cieli, questi รจ per me fratello, sorella e madreยปโ (Mt 12,47-50). โMatheรนsateโ non significa perciรฒ trasmettere un insegnamento, ma inserire in unโesperienza vitale: equivale perciรฒ a: โFate membri della famiglia del Maestroโ, โRendete suoi intimi, suoi amici carissimi, suoi fratelliโ. Ecco perchรฉ il fine specifico della missione รจ la โplantatio ecclesiaeโ, la fondazione della Chiesa (Ad gentes, n. 6), che รจ la โfamiglia di Dioโ: โCosรฌ dunque voi non siete piรน nรฉ stranieri (pร roikoi) nรฉ ospiti, ma siete concittadini dei santi e famigliari (ndr: oikรจioi: si noti il gioco di parole) di Dioโ (Ef 2,19); โoperiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i famigliari (oikeรฌous) nella fedeโ (Gal 6,10); perchรฉ โla sua casa (oikรฒs) siamo noi, se conserviamo la speranza e la libertร di cui ci vantiamoโ (Eb 3,6).
Si noti bene: โMatheรนsateโ รจ aoristo, che esprime dinamismo operativo, ed equivale quindi a: โNon cessate mai di fare membri della famiglia di Dioโ. Nostro compito รจ quindi far sรฌ che tutti gli uomini diventino amici di Dio, e ricevano la โgioiosa notiziaโ di essere i suoi figli amatissimi.
Il comando di Gesรน nel Vangelo di Matteo esprime le modalitร di questa chiamata con tre participi, tradotti come gerundi in italiano. Il primo di essi, โandandoโ (โporeuenthรจntesโ), esprime l’aspetto propriamente missionario, quello, come dice Papa Francesco, di โuna Chiesa in uscitaโ: non ci vien detto che gli altri verranno da noi, ma che noi dovremo muoverci, innanzitutto uscendo da noi stessi, e poi dalle nostre comunitร , gruppi, Parrocchie, per andare ai lontani. Non possiamo starcene con le mani in mano, rintanati nelle nostre sicurezze: dobbiamo esporci, metterci in discussione, in cammino, in esodo verso gli uomini.
Il secondo participio greco, anchโesso poi tradotto in italiano con un gerundio, afferma: โImmergendole nel nome (baptรฌzontes autoรนs eis to รฒnoma) del Padre e del Figlio e dello Spirito Santoโ. Non sottolineiamo subito l’aspetto sacramentale del termine (โbattezzandoleโ): lasciamoci prima conquistare dal suo significato letterale, che รจ โimmergere nel nomeโ. Per gli ebrei, il nome indica lโessenza, la natura piรน intima (Gen 2,19-20): e lโessenza di Dio รจ lโAmore (1 Gv 4,8): Dio altro non รจ che Agape, cioรจ quellโAmore purissimo, oblativo, totale, di cui lโEucarestia รจ sacramento.
โImmergere nel Nomeโ tutte le genti significa fare provare ai fratelli la tenerezza dellโAmore di Dio, fare loro gustare la sua dolcezza, coprirli in una dimensione di caritร e di servizio, significa cioรจ farli sentire amati da Dio, essendo noi i tramiti e i mezzi per questa esperienza. Ecco perchรฉ la Chiesa รจ inviata al mondo a predicare la conversione cacciando i demoni e guarendo gli infermi (Mc 6,13).
Annunciatrice di Colui che รจ Amore (1 Gv 4,8), la Chiesa dovrร innanzitutto esserne testimonianza visibile: โDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriโ (Gv 13,35). Diamo al mondo questo segno? Ci riconoscono come Suoi dall’intensitร d’amore che regna nella Chiesa, dal nostro lavarci i piedi gli uni gli altri (Gv 13,14), dall’accoglierci, dal perdonarci, dal renderci vicendevole onore, dal vivere tra noi quella caritร che โรจ paziente, รจ benigna…, non รจ invidiosa…, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia…, che tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopportaโ (1 Cor 13,4-7)?
E allora si potrร iniziare la realizzazione del terzo participio del comando: โinsegnando loro (didร skontes autoรนs) ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ: l’aspetto catechetico della missione.
Lo scopo della missione della Chiesa รจ quindi introdurre tutti gli uomini nella dimensione eucaristica, cioรจ fare aderire a Cristo, far vivere lโesperienza di lui, fare innamorare di lui, della sua Persona e della sua Parola.
Scopo della missione รจ โfare discepoliโ, รจ la definizione piรน sintetica e corretta dellโesistenza cristiana: il cristiano รจ un discepolo. Non si tratta di offrire un messaggio, ma di instaurare una relazione stretta e personale con Cristo: il discepolo si lega alla persona del maestro e si impegna a condividere il suo progetto di vita. I discepoli non insegnano qualcosa di proprio, ma solo โtutto ciรฒ che egli ha comandatoโ.
La formula trinitaria รจ sorprendente. Il battesimo avveniva โnel nome del Signore Gesรนโ (At 2,38): ma รจ la formula che troveremo poi nella Didachรจ (VII,1), ed รจ particolarmente solenne e teologicamente riassuntiva.
La presenza del Signore risorto nella sua comunitร
Il Vangelo termina come era cominciato. Allโinizio ci fu annunziato il nome dellโEmmanuele, โDio con noiโ, come era stato annunziato dal profeta Isaia (1,23). Ora ci si assicura che quella profezia รจ diventata realtร permanente: โIo sarรฒ con voi fino alla fine del mondoโ. In altre parole, Gesรน continua a essere lโEmmanuele, il Dio con noi.
Carlo Miglietta
