Nel quarantesimo giorno di Pasqua celebriamo l’Ascensione. In Italia si รจ scelto di spostare la solennitร alla prossima domenica, quindi per praticitร riporto il Vangelo feriale, che รจ pur sempre legato al mistero della Pasqua e dell’Ascensione, con la promessa di rivedere Gesรน dopo un breve spazio di tristezza in cui non lo riusciremo a vedere.
Di per sรฉ Pasqua, Ascensione e Pentecoste accadono congiuntamente nell’istante in cui, Abbandonandosi al Padre sulla Croce, Gesรน dona sรฉ stesso e il suo Spirito. Ma la Liturgia dilata per noi questo tempo pasquale per viverlo nella nostra vita. A tutti capitano infatti periodi in cui non vediamo Dio al nostro fianco. Gesรน stesso ha provato una “sete” di questo tipo. Eppure, nell’incomprensione, ha scommesso sulla vita e ha scelto di donarla, spalancandoci la gioia della compagnia, perchรฉ nessuno รจ piรน solo.
Oggi il vangelo mostra la consapevolezza di chi รจ nella Pasqua: la tristezza รจ reale e va presa sul serio, sino in fondo, sino alla morte; ma si cambia in gioia, perchรฉ anche quando non riusciamo a vedere Dio possiamo scoprire la voce del suo silenzio che ci coinvolge nella Risurrezione. Ci chiama a rialzarci nella breve attesa โ triste perchรฉ non lo siamo ancora, gioiosa perchรฉ non vediamo l’ora โ di essere perfettamente l’unico corpo del Risorto, uniti al Padre dall’unico Amore che ci รจ dato ora da vivere accesamente tra noi.
La morte di Gesรน in Croce e la sua partenza per il Padre creano sicuramente scompiglio; allora l’Ascensione altro non รจ che contemplare la Pasqua โ Gesรน che torna al Padre โ con lo Spirito di chi รจ riuscito a entrare nella gioia di amare proprio nella difficoltร , perchรฉ giร vive il Risorto: ci basta quel suo “poco” per vederlo, vivo, in mezzo a noi e in ogni cosa.

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Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
