Nella contemplazione il figlio apprende lโarte del vivere come il suo Dio
Lunedรฌ della II settimana di Pasqua
Nicodemo รจ uno dei personaggi presenti nel Vangelo di Giovanni con il quale Gesรน ha un dialogo di notte. Se il giorno รจ il tempo dellโazione e delle relazioni con gli altri, la notte รจ il tempo privilegiato della contemplazione e della relazione con sรฉ stessi. La notte รจ il tempo della inattivitร , del non far nulla, del riposo, in senso biblico. Non si tratta di un ritiro dalla realtร , ma di abitarla per cogliere il senso di ciรฒ che viviamo. Anche la nostra vita di fede deve necessariamente avere momenti di riflessione e pensamento. Pensare la fede รจ come decidersi di prendere il largo lasciandoci andare dopo aver tolto gli ormeggi che ci tengono legati al porto sicuro. Non si tratta di fare esplorazioni, ma un viaggio verso dove รจ piรน profondo, verso quei luoghi interiori che sono avvolti dal mistero e ci appaiono enigmatici.ย
Come Nicodemo siamo discepoli di Gesรน, lo riconosciamo maestro la cui sapienza viene da Dio, ne apprezziamo le parole e rimaniamo affascinati ascoltando i racconti dei suoi miracoli. La fede che si riduce a conoscenza libresca di Dio non รจ una vera fede, anche se si conosce molto di Lui. Nicodemo, facendo visita al maestro, dice a Gesรน quello che sa di lui. Mi pare di intravedere in questa scena i nostri incontri di catechesi o di preghiera nei quali il grande assente รจ proprio Gesรน, non perchรฉ non si parli di Lui, ma perchรฉ non si permette a Lui di parlare a noi e di noi.
La fede รจ innanzitutto una questione di visione. ยซSe uno non nasce dallโalto non puรฒ vedere il regno di Dio โฆย se uno non nasce da acqua e Spirito, non puรฒ entrare nel regno di Dioยป. Gesรน parla di vedere ed entrare nel regno di Dio che non รจ qualcosa di materiale da vedere con gli occhi e da raggiungere con le proprie gambe, cioรจ non รจ frutto di una propria ricerca e esercizio della volontร . Il regno di Dio รจ la parte piรน profonda e vera di noi stessi nella quale Dio รจ riconosciuto come nostro Padre e noi sentiamo la gioia di essere Suoi figli amati.ย
La nostra vita si sviluppa in un arco di tempo nel quale ci esprimiamo attraverso ogni nostra azione che รจ frutto di scelta, per cosรฌ dire, partorita dalla nostra volontร . Questo tempo รจ chiuso tra due parentesi, la nascita e la morte, che non dipendono da noi. Tutta la nostra vita si regge, come un quadro, agganciata a due eventi estremi e decisivi, la nascita e la morte, la cui origine non risiede nella nostra volontร ma nel mistero della volontร divina. Non siamo il prodotto del caso e neanche di una mente sovrana e ordinatrice, versione filosofica dellโintelligenza artificiale, ma siamo creature generate, non solo pensate, ma anche, e soprattutto, amate e volute. Solo chi ama vuole e quello che vuole lo genera.ย
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SantโAgostino ha affermato: ยซColui che ha creato te senza di te, non puรฒ salvare te senza di teยป. ร vero che la nascita e la morte non dipendono dalla nostra volontร , ma la nostra vita ha un senso se cerca, trova e si unisce a Colui che ci ha generati per amore. I nostri genitori sono stati i mediatori del dono della vita che oggi รจ posta nelle nostre mani perchรฉ in essa si compia la volontร di Dio. La salvezza รจ realizzare la nostra vocazione. Non si tratta di occupare posti, svolgere funzioni o ricoprire incarichi, ma diventare figli di Dio. Questo รจ il senso ultimo della nostra vita, questa la vocazione che appartiene a ognuno e che tutti accomuna.ย
Nascere dallโalto significa lasciarsi rigenerare dallโazione dello Spirito che agisce misteriosamente. Lui รจ come il vento di cui si avverte la presenza ma che non si puรฒ gestire. ร libero nella sua azione, ci fa nascere dallโalto, cioรจ ci rigenera, a partire dallโacqua del Battesimo, come figli di Dio. Nella preghiera di contemplazione, illuminati dallo Spirito, possiamo vedere Dio allโopera nella nostra vita e decidere di entrare a far parte del Suo regno con le nostre azioni.ย
Domandiamoci se dedichiamo del tempo ad entrare in contemplazione, nella solitudine con noi stessi, e pensare la nostra fede senza compiere unโopera di giudizio. Ci poniamo in ascolto dello Spirito che ci fa gustare e gioire della libertร dellโamore di Dio verso di noi? La nostra azione รจ frutto della contemplazione? I nostri sforzi per creare il futuro nascono dalla disponibilitร a farsi generare dallo Spirito di Dio che rinnova la nostra fiducia, la speranza e la caritร ?
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

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