Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 19 Aprile 2020

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Per credere occorre riconoscere il Signore

ยซE vide e credetteยป (Gv 20,8) abbiamo letto nel vangelo della mattina di Pasqua riguardo allโ€™apostolo Giovanni, il primo degli apostoli a credere nella resurrezione di Gesรน. Per contro, questa domenica incontriamo Tommaso che, assente alla prima apparizione di Cristo ai discepoli il giorno di Pasqua, aveva affermato che avrebbe creduto solo vedendolo di persona.

Giovanni e Tommaso paiono agli antipodi: uno รจ il primo, lโ€™altro lโ€™ultimo a credere e, per farlo, ha bisogno di prove solidissime: toccare con mano. Perchรฉ era assente alla prima apparizione? Non lo sappiamo, ma possiamo fare delle ipotesi: tutti i discepoli, eccetto Giovanni, durante la cattura e morte di Gesรน sono fuggiti. Quando si ha paura si scappa e, se รจ in gioco la vita, si corre ancora piรน veloci, senza girarsi indietro. E si va lontano. Forse Tommaso era assente perchรฉ ancora non era tornato dal luogo in cui si era rifugiato.

Cosa vide Giovanni e perchรฉ credette? Vide semplicemente una scena ordinata dentro il sepolcro vuoto, in cui i teli e il sudario erano ripiegati da una parte. Non era una scena di trafugamento: la logica vuole che un corpo, in quel caso, non venga mantenuto cosรฌ comโ€™รจ; e poi dove passano ladri o vandali quasi sempre lasciano confusione. รˆ sufficiente avere un minimo di spirito critico e di osservazione per constatare lโ€™opera di Dio in tutto ciรฒ che circonda ma, come afferma Pascal, ยซcโ€™รจ luce sufficiente per credere e buio sufficiente per non credereยป.

Tommaso, detto Didimo, cioรจ โ€œil gemelloโ€, ha il carattere tipico di chi deve controllare la veritร  e lโ€™identitร  di ogni cosa: una caratteristica spesso tipica dei gemelli, che devono capire ciรฒ che รจ per loro e ciรฒ che, invece, riguarda il fratello.

Tommaso non รจ assolutamente una figura negativa in questo vangelo. I discepoli gli dicono che hanno visto il Signore ed egli ribatte: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป (v. 25). Sembra una risposta negativa ma, a guardar bene, il discepolo chiede solo di avere ciรฒ che hanno avuto anche gli altri: Cristo รจ apparso al loro, ha mostrato le mani e il costato ed essi passano dallโ€™incredulitร  alla fede. Lโ€™incontro con le piaghe del Signore รจ ciรฒ che permette tutto questo. Gesรน, inoltre, dร  appuntamento a otto giorni dopo: รจ la scansione liturgica della Chiesa che annunzia a tutti la notizia che Cristo risorto appare regolarmente nellโ€™assemblea cristiana.

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Ora Tommaso ha imparato che non deve mancare allโ€™assemblea cristiana, non deve stare lontano dallโ€™appuntamento con il Signore e deve incontrarlo per passare dallโ€™incredulitร  alla fede. Ogni domenica, Pasqua della settimana, la Chiesa dร  occasione a tutti noi di passare dallโ€™incredulitร  alla fede, di arrivare a unโ€™esperienza diretta, personale della resurrezione di Cristo: toccare le sue piaghe, di fatto, mettersi in rapporto con Lui, significa puntare il nostro sguardo su di Lui.

Alla fine del vangelo Gesรน ci annuncia la nona beatitudine: ยซBeati quelli che non hanno visto e hanno credutoยป (Gv 20,29). In realtร  รจ unโ€™ulteriore qualitร  della fede: quella di vedere e, dunque, credere. Non accade cosรฌ, ammonisce Gesรน: ยซSe non ascoltano Mosรจ e i profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiยป (Lc 16,31).

Tutti devono fare unโ€™e-sperienza di fede per credere: essa รจ molto piรน vicina alla scienza che non al sentimento, perchรฉ si basa su dati concreti, non su moti dellโ€™animo che lasciano il tempo che trovano. La fede richiede โ€œesperienze di fedeโ€: si deve poter toccare Cristo risorto nei fatti della propria vita e sperimentarlo potente, Signore, piรน forte della morte con le sue piaghe che parlano del suo amore per ciascuno di noi. Verrร  poi il tempo in cui Egli non ci sarร  fisicamente โ€“ come in questo tempo di pandemia, in cui siamo lontani dai sacramenti โ€“ e allora scopriremo se abbiamo imparato a credere. Imparare a credere anche nel buio del dubbio, quando ci sembra che Dio sia lontano da noi: รจ questo il momento in cui ricordare di averlo giร  incontrato e credere pur senza vederlo. Questa รจ la fede piรน adulta.

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