Cโรจ una preoccupazione che accompagna le donne che al mattino presto di Pasqua si recano al sepolcro per ungere di oli profumati il corpo morto di Gesรน: โChi ci rotolerร via la pietra dal sepolcro?โ. Non sanno ancora che รจ Pasqua. Sono tutte quante avvolte nella sofferenza del venerdรฌ santo. Il dolore, molto spesso, toglie le prospettive, prosciuga le speranze, e appesantisce anche le cose piรน semplici. Mentre camminano continua ad assillarle questa preoccupazione: โChi ci rotolerร via la pietra dal sepolcro?โ.
Cito loro, perchรฉ credo che anche noi siamo nella stessa condizione di queste donne. In queste settimane, afflitte dal Coronavirus, ci domandiamo: โChi ci aiuterร a riprenderci da tutto questo?โ. Sembra sproporzionata la prova che stiamo vivendo rispetto alle nostre forze. Eppure il cristianesimo รจ nascosto proprio in questa sproporzione. Credere non significa dire di avere le forze necessarie, ma fare memoria che da certi macigni solo la mano di un Altro puรฒ liberarci. ร tutto qui il segreto della Pasqua. Non avremo riti, processioni, suoni, colori, silenzi, alleluya risonanti, eppure sarร comunque Pasqua.
Accadrร anche per noi lโesperienza di arrivare faccia a faccia con quel macigno, e di accorgerci che รจ giร stato rotolato via. Il miracolo della fede รจ coltivare questa misteriosa certezza che non siamo soli anche quando ci sembra di esserlo. In questo senso la fede ha anche bisogno di una scelta. Non รจ unโemozione, non รจ un sentimento, ma รจ la scelta di fidarsi di un Dio che รจ nostro Padre, e che continua ad esserlo anche quando tutto grida contro di Lui. Solo cosรฌ la tentazione della disperazione viene messa in minoranza dentro di noi.
Ci aspettano giorni difficili, ma non siamo soli. Mai come in questo momento dobbiamo riscoprire il senso della comunitร , dellโesserci lโuno per lโaltro. La pandemia del Coronavirus ha scoperchiato la grande ferita della nostra societร di oggi, lโindividualismo. ร proprio questo il vero impegno che dobbiamo assumere alla fine dellโemergenza. In fin dei conti si troverร una medicina, o un vaccino per il coronavirus, ma lโindividualismo ha bisogno di ben altre cure.
Ha bisogno di comunitร parrocchiali che tornino ad essere comunitร e non semplici sportelli di sacramenti. Ha bisogno di scuole che educhino anche oltre i confini scolastici. Ha bisogno di una cittร che deve ritrovare il suo centro oltre i semplici eventi mondani, in quellโattenzione agli ultimi, a chi non ha lavoro, a chi รจ in difficoltร , a chi ha perso tutto. Solo โinsiemeโ ritroveremo la strada giusta, e allora le nostre processioni e le nostre feste non saranno piรน nostalgiche sagre in via dโestinzione.
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Le nostre piazze e i nostri luoghi di aggregazione non saranno piรน parcheggi per la noia dei giovani. Lโimpegno politico e quello sociale non saranno piรน visti con occhi di sospetto, ma come logiche di servizio. La Pasqua รจ un dono ma anche una scelta.
Buona Pasqua.
