Sabato Santo, tempo della solidarietร di Dio e dellโannuncio del Vangelo che trasforma il fondo dellโinferno in inizio del cammino di vita nuova – Sabato Santo
I racconti della passione, che con tanta dovizia di particolari descrivono le ultime ore della vita terrena di Gesรน, si fermano tutti davanti alla tomba scavata nella roccia nella quale Gesรน viene sepolto. Poi cala il silenzio su un intero giorno, il sabato. Il silenzio narrativo traduce il significato del termine shabbat che richiama lโatto del fermarsi, mettere un limite. Potremmo pensare subito alla morte come quel limite massimo oltre il quale nessuno puรฒ andare, infatti tutti, morendo, si fermano. Quando il cuore di ferma, tutto il corpo si ferma. Eppure, nella predicazione della chiesa primitiva ci si รจ domandati quale sia il messaggio che questo silenzio offre. San Pietro nella sua Prima Lettera esortando i cristiani a perseverare nel bene anche in mezzo alle sofferenze causate da chi li calunnia e li condanna, invita a guardare a Cristo il quale: ยซรจ morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spiritoย andรฒ a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credereยป (3, 18-20). Poco piรน oltre chiarisce di quale annuncio si parla e chi sono i destinatari: ยซAnche ai morti รจ stata annunciata la buona novella, affinchรฉ siano condannati, come tutti gli uomini, nel corpo, ma vivano secondo Dio nello Spiritoยป (4,6). A partire da questo accenno di San Pietro che parla di morti come di anime in carcere la Chiesa nella formulazione del simbolo di fede tra la sepoltura e la risurrezione ha inseritoย la discesa agli inferi. Il termine inferi, indica lโebraicoย sheolย immaginato come il luogo ultimo del cammino esistenziale dellโuomo. Nellโ Antico Testamento lo sheol รจ il luogo delle tenebre o delle ombre, cioรจ di chi non ha piรน una identitร perchรฉ non ha piรน alcuna relazione con Dio, con gli altri e tra i morti stessi. Si tratta dunque dellโesperienza dellโassenza di ogni forma di comunicazione e dunque della solitudine assoluta. Gli inferi sono immaginati come un abisso, una fossa da cui lโuomo con le sue forze non puรฒ risalire. Infatti, in ebraico i morti che giacciono nello sheol sono chiamati ยซi senza forzaยป. San Pietro accenna agli inferi come ad un carcere nel quale sono detenuti i morti i quali scontano la pena per il loro peccato. Nel testo biblico non si parla tanto del discendere, alimentando lโidea di un movimento di luogo da parte di Gesรน, quanto invece di un andare verso i morti. La formulazione del credo potrebbe trarci in inganno: Gesรน non scende allโinferno, come se questo fosse un luogo che si raggiunge con la morte dopo la vita sulla terra. Pietro parla di un andare verso i morti chiarendo lโaffermazione precedente secondo la quale ยซGesรน รจ morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiustiยป. Comprendiamo allora che il cammino della Croce, attraverso cui il Padre dona agli uomini suo Figlio e Gesรน stesso dona la sua vita per tutti gli uomini, rende Dio prossimo e solidale ad ogni uomo. Gesรน entrando nel sepolcro entra nella morte come ogni uomo.ย
Nel suo regno la morte impone la sua legge su tutti quelli che vi entrano: dโora in poi sei mio, solo mio! La morte รจ avida e trattiene ciรฒ che possiede senza possibilitร di lasciare andare. Nello stato della morte si vive una passivitร assoluta, non si puรฒ tornare indietro. Entrando nella morte, Gesรน si associa a tutti coloro che sono sotto la legge della morte.ย
Il silenzio del sepolcro non segna la fine della sofferenza di Gesรน. Spirando sono terminate le sofferenze del corpo, ma andando verso i morti egli assume anche la sofferenza dellโanima. Essa รจ la solitudine, la incomunicabilitร , lโassoluta passivitร a cui condanna il peccato. Negli inferi Gesรน scende nellโabisso dellโuomo in cui risiede il peccato, il signore della morte. In ultima analisi, il peccato รจ lโassenza di speranza. Quando si rifiuta la speranza ci si chiude nel carcere della morte. Senza speranza non cโรจ ragione per comunicare con gli altri e comunicarsi agli altri. La prossimitร di Dio allโuomo tocca il suo punto massimo nella condizione di massima distanza.ย
San Pietro dice che Gesรน andando verso i morti non fa nulla se non annunciare, cioรจ entrare in comunicazione, portare la Parola di Dio. La Passione di Dio diventa compassione per gli uomini i quali sono liberati dalle loro passioni ingannatrici, che incarcerano nella tristezza e nella solitudine, per vivere la compassione. La compassione รจ la potenza di Dio, quella che รจ capace di sovvertire le sorti dellโuomo e renderlo non piรน schiavo della morte, delle sue passioni e del suo peccato, ma libero. I morti vengono evangelizzati, ai prigionieri condannati alla pena eterna รจ donato il Vangelo, lโAmore di Dio che con la sua potenza spodesta la morte dal suo trono e apre le porte del carcere. Gesรน annuncia il vangelo, proclama la liberazione dei prigionieri, ridona la luce della speranza a chi era immerso nelle tenebre del peccato e nellโombra di morte. Alla morte le รจ stata tolta lโultima parola sulla vita, lei che affermava: fine pena, mai!
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Il peccato รจ il fondo del mare melmoso e oscuro; lโuomo che vi cade sotto il peso della colpa rimane inghiottito dalle acque e sprofonda. Gesรน, morendo sulla croce, tocca con lโuomo il fondo, sente tutto il dramma della solitudine del peccato e la lontananza abissale da Dio. Portando il vangelo trasforma il fondo del mare in via di liberazione, come il popolo dโIsraele attraversรฒ il mar Rosso camminando sul fondo diventato terra ferma.ย
La solidarietร di Dio con lโuomo trova il suo vertice nellโofferta del vangelo, cioรจ della legge che Dio dร a sรฉ stesso: vivere per lโaltro. La morte afferma: tu sei mio, solo mio e non ti lascerรฒ andare mai. Dio invece, ama lโuomo fino al punto di non trattenere per sรฉ suo Figlio, ma di darlo. Il Dono del Padre si rivela nella croce di Gesรน che muore giusto per gli ingiusti. Il dono di Dio รจ per tutti. Andare verso i morti significa rendere universale lโopera della redenzione. Tutti moriamo e tutti siamo destinatari dellโamore di Dio, a prescindere dai nostri meriti o dalle opere di giustizia. Toccando il fondo del peccato, Dio ha raggiunto ogni uomo e il vangelo di Gesรน, annuncio della riconciliazione col Padre, comunica che nessun uomo puรฒ piรน disperare, perchรฉ tutti sono amati da Dio e ricondotti a Lui sulla via della pace.ย
Auguro a tutti un sereno Sabato Santo e vi benedico di cuore!ย ย ย
