Cristo ci redime con la sua umanitร
ยซElรฌ, Elรฌ, lema sabactร ni?ยป (Mt 27,45) รจ il grido scandaloso di Gesรน che proclameremo a porte chiuse โ ma a cuori aperti โ nella passione di nostro Signore secondo Matteo, in questa domenica delle Palme; rispecchia la situazione di tanti sofferenti in un tempo, come quello attuale, di malattia convalescenza, reclusione e isolamento forzato: lโessere condotti dove non si vuole, perfino a morire, nella solitudine.
In una piazza san Pietro deserta e apocalittica, con una scenografia giร diventata storia dellโumanitร e della Chiesa, papa Francesco ha accostato la nostra situazione a quella dei discepoli terrorizzati nella tempesta: se lรฌ รจ Gesรน che sembra estraniarsi, ora, nella sua crocifissione, รจ Dio che pare estraniarsi. Questo รจ uno di quei passi imbarazzanti che potrebbe gettare ombra sulla divinitร di Gesรน, che parrebbe proprio abbandonato da Dio.
Ebbene, Gesรน ha vissuto in tutto e per tutto la condizione umana al pari di noi, tranne che per una sola cosa: il peccato e le conseguenze che esso comporta. La piรน pericolosa รจ una sola: la separazione da Dio. Gesรน visse ogni momento della sua esistenza in comunione perfetta con il Padre; senza perdere un istante, al compiere dei 12 anni โ la maggiore etร per quel tempo โ durante la presentazione al tempio, dichiarรฒ al mondo quale fosse la sua unica prioritร : ยซfare la volontร del Padre mioยป (Lc 2,49). Cโรจ un solo momento della sua vita in cui quel rapporto simbiotico viene interrotto, ed รจ proprio il momento in cui Gesรน grida disperato lโabbandono del Padre: รจ la prima volta che Egli sperimenta la lontananza da Lui. ร quello il preciso istante in cui Cristo รจ pienamente lโagnello di Dio che prende su di sรฉ il peccato del mondo sperimentandone totalmente la conseguenza: la separazione dal Padre. Questa รจ di gran lunga la sofferenza peggiore che Gesรน abbia sperimentato durante la sua passione.
Spesso, riguardo alle sofferenze di Gesรน, pensiamo esclusivamente a quelle fisiche, ma non dobbiamo dimenticare che lโuomo รจ composto di corpo, anima e spirito. Se i suoi dolori fisici sono provocati dalle innumerevoli ferite inflitte alla carne, quelli dellโanima sono causati dallโabbandono, dal tradimento, dalla sensazione di fallimento; ma la sofferenza maggiore รจ quella dello spirito, che comporta lo sperimentare lโabbandono di Dio: questo รจ lโinferno, รจ sperimentare che lโAmato, lโAmore perfetto, รจ perduto.
Per avere una pallida โ pallidissima โ idea di cosa possa aver vissuto Gesรน in quel momento, proviamo a immaginare una madre che perde in mezzo alla folla un figlio di tre anni: cercandolo e vedendolo, ogni minuto che passa cresce in lei lโangoscia, fino a concludere che il bimbo รจ scomparso. E pensiamo al fanciullo che si accorge di essersi perso o crede di essere stato abbandonato. Questo il tipo di sofferenza che Gesรน esprime in quel grido disperato. Ma, paradossalmente, proprio con quelle parole ci conferma che Egli รจ il vero Messia, il vero Redentore: se Gesรน non fosse passato attraverso lโesperienza della separazione da Dio, la redenzione sarebbe stata incompleta. Ciรฒ va specificato per chiarire che quel grido non รจ stato un momento di debolezza, anzi: รจ il momento cruciale dellโopera di redenzione.
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Ancora, il grido รจ una delle forme di preghiera piรน citate nella Bibbia: infatti sono centinaia i versetti al riguardo. Cito solo Giobbe a cui Dio risponde solo dopo che egli ha gridato oppure il salmo 114, che esordisce con la celebre dichiarazione: ยซAmo il Signore perchรฉ ascolta il grido della mia preghieraยป. Nel Vangelo leggiamo che Gesรน ยซgridรฒ a gran voce ed emise lo spiritoยป (Mt 27,50): il suo ultimo atto di vita terrena รจ stato un grido, la piรน potente preghiera.
Lโatto piรน grande mai compiuto da un uomo โ la salvezza del mondo โ Gesรน lo concretizza nella condizione di impotenza piรน totale: solo, abbandonato, inchiodato. Nulla รจ impossibile a Dio. A Lui solo affidiamoci oggi perchรฉ, dopo la passione, segue la Pasqua.
