La Parola nel tempo della distanza
ย ABBAโ di CIELO SQUARCIATO
p. Ermes con Marina Marcolini
Gv 10,31-42
โPerchรฉ volete uccidermi?โ Eโ un incalzare di attentati.
La risposta: perchรฉ tu bestemmi. Hai detto che sei figlio di Dio.
Allora Gesรน cita un salmo meraviglioso: siete tutti figli di Dio, tutti come dei (Sl 82,6).
Uno squarcio di cielo.
Tutte le religioni del mediterraneo, fenici, egizi, greci, romani, davano a un dio il nome di padre, il padre Giove.
Anche gli ebrei si rivolgevano a Dio chiamandolo padre.
Ma Gesรน diceva Abbร , nella lingua materna, lโaramaico, e non in quella solenne della sinagoga, nella parlata dei bambini, non in quella dei rabbini.
Abbร รจ una parola carica di affetto, confidenza e gioia, per noi eโ dire papร , babbo…
Non quindi il pater familias dei latini, con potere di vita o di morte sui figli, loro padrone.
Abbร รจ tenerezza, la rivoluzione portata da Gesรน. La bestemmia della tenerezza che ci mette tutti sotto il grande arcobaleno dellโamore.
Gesรน non da mai a Dio la qualifica di onnipotente, questo non cโรจ nel vangelo. Nella sua vita Dio รจ colui che si avvicina, si commuove, prende per mano, fascia le ferite, corre incontro, perdona, non abbandona.
Lo troverai sempre dalla tua parte.
Non รจ onni-potente, ma lโonni-amante.
Gesรน sarร ucciso per questa bestemmia!
Siamo figli di questo Abbร , e io non ho il diritto di pregarlo chiamandolo padre, se a mia volta non vivo da padre e madre verso tutte le creature; come lui, custode della vita in tutte le sue forme; anchโio piccolo padre o madre planetari.
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Chissร che oggi Gesรน non rivolga proprio a noi le bellissime parole del salmo: davvero siete tutti come dei, tutti come veri figli.
