Il commento alle letture di domenica 5 aprile 2020 a cura dei Missionari della Via.
Meditiamo la Parola
Con la domenica delle Palme inizia la settimana santa, momento centrale di tutto lโanno liturgico. Come consuetudine, meditiamo sulla passione del Signore, questโanno nella prospettiva matteana. Matteo ci offre una rilettura degli eventi alla luce della risurrezione. โLeggendo la Passione secondo Matteo assistiamo, come folla convocata, al processo di Gesรน, nel quale si affrontano la volontร di Dio e quella degli uomini, in un dramma che รจ pasquale non solo per la sua collocazione temporale, ma anche per la sua dinamicaโ (E. Bianchi).
Il racconto si apre con il tradimento di Giuda che vende il suo maestro, stimandolo trenta denari. Giuda รจ stato uno dei dodici, uno degli amici intimi di Gesรน. Ma nonostante sia stato con lui, non lo ha conosciuto davvero. Segue il racconto della cena, una cena pasquale dove Gesรน istituisce lโeucaristia. Nei segni del pane e del vino รจ significata la sua vita donata. Gesรน la celebra con la sua comunitร , una comunitร non di โperfettiโ, ma di discepoli peccatori: Giuda lo sta tradendo; Pietro, come preannunciato, lo rinnegherร ; tutti gli altri, tranne Giovanni, scapperanno nellโora della prova.
โSรฌ, i convitati di quella cena sono dei peccatori, degli infedeli, unโassemblea che noi giudichiamo indegna di ricevere in dono la vita stessa del Signore. Ma quel dono รจ per la remissione dei peccati, il calice รจ sangue dellโalleanza versato per la remissione dei peccati, a cominciare da quelli dei Dodiciโ (E. Bianchi). Quindi Gesรน si reca nel Getsemani. Sa che la sua ora sta per compiersi e la affronta pregando. Per la prima volta chiede ai suoi discepoli di aver cura di lui, che preghino per lui. Commuove come il Signore non entri nella sofferenza da supereroe, ma senta paura, angoscia. E lotta pregando, trovando lรฌ, nel rapporto con suo Padre, la forza per donarsi. Gesรน sceglie di amare fino in fondo. Non fugge, non si difende, ma si dona liberamente. Affronta il male incombente con un amore sovrabbondante. Dopo la cattura ecco un processo religioso che si rivela una farsa. Lโintento รจ solo trovare un capo dโaccusa contro di lui.
- Pubblicitร -
A Gesรน viene chiesto se รจ lui il Messia, il Figlio di Dio. ยซGesรน risponde rinviando Caifa alle sue parole e alla sua coscienza (โTu lโhai dettoโ: Mt 26,64), ma svelando anche che, proprio in quella morte ormai prossima, ci sarebbe stato lo svelamento del Figlio dellโuomo seduto come Giudice alla destra di Dio nella gloria. Parole che indignano e spaventano Caifa, portandolo anche a strappare le sue vesti, segno che il sommo sacerdozio che giudica Gesรน รจ ormai finito, svuotatoยป (E. Bianchi). Gesรน viene poi percosso, umiliato. Pietro, intanto, per la paura finge di non conoscerlo, rinnegando la sua amicizia con lui. Il gallo del canto ne scuote la coscienza e, uscito fuori, piange amaramente. Invece Giuda nella sua disperazione si suicida. Gesรน รจ condotto da Pilato: il processo religioso poteva accusarlo ma non condannarlo a morte. Pilato interroga Gesรน, temendo che ambisse al potere: โSei tu il re dei giudei?โ. La risposta di Gesรน รจ una contro- domanda che rinvia Pilato alla sua coscienza. Pilato coglie lโinnocenza di Gesรน ma nessuno lo difende; e cosรฌ, per non perdere il favore del popolo ed evitare sommosse che gli avrebbero dato grattacapi con lโimperatore, Pilato lo fa consegnare alla morte, lavandosene mani e coscienza. Gesรน dopo esser stato flagellato viene condotto sul Golgota, dove viene crocifisso tra due malfattori.
ยซLa parodia continua con un cartello che lo disprezza: โCostui รจ Gesรน, il Re dei giudeiโ (Mt 27,37), un Messia fallito, condannato dallโautoritร religiosa come bestemmiatore e da quella politica come malfattore, posto su una croce: il supplizio ignominioso riservato agli schiavi e ai maledetti da Dio e dagli uomini (cf. Dt 21,23; Gal 3,13). Sulla croce Gesรน continua ad ascoltare oltraggi, nonchรฉ lโultima eco delle tentazioni vissute allโinizio e poi sempre nella sua missione (cf. Mt 27,39-44). Scendere dalla croce manifestando la sua onnipotenza divina? Salvare se stesso come ha salvato tanti altri? Avere fede in Dio solo se lo libera da quella fine? No, Gesรน resta fedele alla sua missione fino alla fine, per questo pone al Padre unโultima domanda: โDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?โ (Mt 27,46; Sal 22,2). Non รจ una contestazione, ma una preghiera, una richiesta di luce nella tenebra, una confessione: โO Dio, ti resto fedele anche in ciรฒ che vivo come abbandono, tuo silenzio, lontananza da te!โ. Nessuno tra i presenti puรฒ comprendere, ma solo un centurione pagano, sotto la croce, vedendo quella morte arriva a confessare: โDavvero costui era Figlio di Dio!โ (Mt 27,54). Cosรฌ, mentre scende la sera e il corpo di Gesรน viene deposto in un sepolcro da discepoli e discepole (cf. Mt 27,57-61), in un pagano รจ generata la fede in Gesรน: in quella morte cosรฌ atroce, il centurione vede che Gesรน ha speranza, che resta fedele a Dio, che vive quella fine come dono, come amore per tutti gli uomini. Quella morte comincia ormai a manifestarsi come resurrezione, come vita, finchรฉ il terzo giorno si manifesterร in pienezza il grande mistero della Pasqua di Gesรน (cf. Mt 28,1-10)ยป (E. Bianchi).
Preghiamo la Parola
Signore, nella Passione ci siamo noi, con i nostri peccati, fragilitร , paure. Donaci la forza di seguirti fino in fondo, compiendo fedelmente la tua santa volontร .
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
Dove mi sento maggiormente interpellato nella passione di Gesรน?
CARITAโ: Testimonianza di vita
Alla luce dei vari personaggi implicati nella passione, dove mi vedo maggiormente bisognoso di conversione?
