Il Vangelo di questa domenica racconta lโentrata di Gesรน a Gerusalemme. In questa cittร cosรฌ importante per il popolo di Israele sono arrivate tante persone per celebrare il ricordo della pasqua ebraica.
Anche Gesรน si reca a Gerusalemme. I discepoli con il loro maestro sono ormai quasi arrivati ma, prima di entrarci, Egli manda i suoi amici in un villaggio vicino a prendere unโasina e il suo puledro. Una richiesta davvero strana, che ne dite?
Ma perchรฉ Gesรน vuole entrare in Gerusalemme cavalcando unโasinae il suo puledrino?Nella Bibbia si racconta del profeta Zaccaria, vissuto tanti e tanti anni prima di Gesรน, che parla del Messia e invita tutti ma in particolare il popolo di Gerusalemme a rallegrarsi perchรฉ il messia viene come re giusto, vittorioso e umile cavalcando un asina e un puledro dโasina. Questo profeta Zaccaria fa un ritratto del Messia che descrive bene Gesรน.
Il popolo di Israele in realtร aspetta un liberatore, un condottiero, un conquistatore capace di annientare tutti i nemici e dare ad Israele una ricchezza economica e politica. Gesรน non sarร niente di tutto questo!
Entra a Gerusalemme cavalcando unโasina in segno di pace ma anche in segno di saggezza: in Israele erano i sapienti, i giudici che cavalcavano gli asini ed anche i re erano soliti, in tempo di pace, usare questa cavalcatura.
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Gesรน da subito vuole mostrarsi un salvatore, un re di pace, di umiltร , di bontร , di amore verso tutti.
I molti pellegrini arrivati a Gerusalemme per le feste di Pasqua, vedendo Gesรน, e avendo sentito parlare di lui, gli vanno incontro facendogli festa e manifestando la loro gioia con gesti e con parole.
Prendono dei rami di ulivo e stendono i loro mantelli per farlo passare sopra.Sono segni importanti. Il mantello rappresenta la persona. ร come se il popolovolesse sottomettersi a Gesรน. Lui perรฒ non vuole la sottomissione, vuole lโamore!
Lo acclamano con la parola Osanna, parola ebraica che significa โSignore dacci la salvezzaโ, โTu che puoi, salvaciโ.
Anche noi ci uniamo alla folla dei pellegrini per gridare a Gesรน il bisogno che abbiamo di Lui. In questo periodo cosรฌ difficile nel quale i grandi, i nostri genitori, i nostri nonni sono preoccupati a causa dellโepidemia del Coronavirus, che possiamo fare?
Siamo piccoli, siamo bambini…Anche se siamo piccoli, Gesรน ci chiama ad essere missionari: possiamo dire una preghiera per quelli che soffrono, per i medici e gli infermieri, per i nostri genitori e i nostri nonni; come giovani missionari, siamo battezzati e inviati a portareamore, pace e gioia a coloro che abbiamo vicino, in casa. Buona missione allora, al fianco di Gesรน! E Buona Pasqua!
Commento a cura di Chiara Cantone Diocesi di Catania
FONTE: Missio Italia

